1859
Introduzione
Non mi sono mai aspettato nulla dalla vita, avevo solo la consapevolezza che un giorno non troppo lontano, l’avrei incontrata da vicino la donna dal manto nero che qualcuno chiama morte. La mia esistenza l’ho presa a morsi fino a quando ho potuto, poi ho dovuto seguire lo stesso destino dei miei fidati compagni. Era il tempo in cui soffrire e morire armonizzavano un requiem di angosce e speranze non troppo taciute e noi giovani ci dovevamo immolare per qualcosa di più grande che superava persino le montagne e ogni terrena ombra. Tributo carnale per un Dio che non ascolta i pianti dei figli e le preghiere delle madri, mentre entrambe le fazioni portano il peso della croce dell’attesa. Gli studiosi lo definirebbero ideale utopico noi rigoglioso patriottismo perché solo chi c’era può raccontare la morte dell’anima e le deformazioni dei corpi. Sono stato accusato di essere egoista e irresponsabile per non aver scritto alla mia famiglia. Come spiegare la guerra a qualcuno che non conosce il suo odore? Si tratteggia comunque un ritratto sbiadito perché anche la verosimiglianza può uccidere la fragilità . Quanto puro orrore hanno dovuto sopportare questi poveri occhi! Si arriva al punto che la vista annebbia ogni possibile orizzonte . Ora che questo drammatico resoconto è in qualche modo stilato per i potenti, per coloro che si sentono esigenti perché vogliono conoscere la verità a tutti i costi, andrei da loro e chiederei che cosa avete ottenuto? Nella mia mente restano vividi i ricordi di un tempo che fu mentre tento affannosamente di comporre la canzone che sarà. Le nostre esistenze sono un’incessante altalena tra gioie e dolori. Ci sono cose che non ho avuto il coraggio di raccontare, non ho ancora parlato di “lei “. Il giovane scapestrato è diventato uomo ma non ha smesso di sbagliare. Con questo non voglio dire che lei è stato uno sbaglio ma lo era per il ruolo che avrebbe dovuto avere. La rispettabilità e l’onorabilità talvolta superano i sentimenti in un equilibrio sociale fondato su inutili apparenze. Non volevo nascondermi nell’eroe senza raccontare l’uomo, non desideravo morire senza che nessun altro (oltre ad alcune delle persone coinvolte) sapesse di noi. Quando ho incontrato Elisa, non mi son sentito giudicato, mi ha accolto e abbracciato così le ho affidato il mio dolce segreto che oggi è un po’ vostro. Mi affido così a una moderna Corte Suprema dei lettori auspicando che il giudizio possa essere indulgente verso due poveri cuori che hanno scoperto l’agognata magia di un noi .
Sempre Vostro
Ettore Cavagliano
Aneddoti personali
Non conoscevo Elisa fino alla ripubblicazione di questo straordinario volume. Ancora una volta il buon Andrea con l’ottima realizzazione grafica ha avuto una parte importante sul mio acquisto. Ho rimandato per qualche tempo, ma il libro continuava a chiamarmi incessantemente, così qualche giorno fa l’ho comprato e letto. Sentivo ancor prima di leggerla che la storia fosse nelle mie corde pienamente e le aspettative non sono state disattese. Anzi. Il valore aggiunto di questo libro è che l’autrice arriva dal teatro e si riesce a percepire anche nella prosa. Un tratto magico che avrò il piacere di analizzare nella recensione. Ringraziando di cuore Elisa per averlo scritto e portando nel cuore la speranza di poterla incontrare un giorno, v’invito a continuare la lettura e immergervi in questo emozionante viaggio .
Recensione
Il mondo spezza tutti quanti e molti diventano forti nei punti spezzati. Quelli che non spezza li uccide. Con queste frasi Hemingway racconta la guerra. Chi è il vero soldato? L’atto di eroismo si scontra con l’umanità, brandelli di una coscienza che si disperdono in una cupa perdizione in cui si spegne persino la flebile candela del domani. L’aria risorgimentale tinge il Regno di Sardegna del colore della polvere mentre idealismo e politica muovono implacabilmente la scacchiera universale. Un’egemonia totale che ferma persino l’incessante tamburo del cuore. L’autrice descrive in particolare la guerra di Crimea, la battaglia di Solferino e di San Martino prendendosi alcune licenze storiche funzionali alla trama. Sfrutta però abilmente la carta della verosimiglianza rendendo le pagine dedicate agli assalti militari vivide e intrise di una straordinaria potenza evocativa garantendo un’immersione totale. Un tessuto di destini sapientemente intrecciati , una vera e propria parabola sospesa tra terra e cielo . Un appuntamento verso l’ignoto tra lacrime e speranza analizzando talvolta anche il ruolo confortevole della preghiera. Ci sono situazioni però in cui un uomo braccata dalle proprie responsabilità sociali ed emotive è costretto a scegliere. Uno scontro tra religione, scienza e libero arbitrio . dall’esito incerto Combattere per sé o per un bene comune cela parzialmente i demoni interni che ogni guerra comporta che però tormentano l’uomo nelle gelide notti senza luna . Ḕ questa la storia di un’amicizia insidiata da un sopito rancore tra le pieghe del tempo. Ettore Cavagliano è un giovane tenente scapestrato che prende a morsi quella giovinezza che sente sfuggire via, come qualcosa che non gli è mai realmente appartenuto. In qualche modo è come se non si sentisse nemmeno padrone della sua stessa esistenza. Tutto è stato eseguito assecondando sia l’autorità regia sia quella genitoriale ma la meccanica del suo cuore lo costringe a optare verso una direzione opposta, ad aggrapparsi alla ferrea volontà di restare celibe. L’egregio medico e fidato amico Antonio Nogaret lo vorrebbe sia come testimone di nozze sia come cognato e, intesse una trama ricca d’intrighi e inganni con il contributo dell’insidiosa sorella Lucrezia. Un romanzo in cui anche le colombe si possono trasformare in corvi. L’egoismo ancor più della guerra può far comprendere che le anime buone non sono esenti dal tradimento, anche la strada del peccato può apparire insidiosa. Il protagonista è descritto come un eroe mutilato non del corpo ma dall’anima e dai suoi stessi ricordi. Come Frederick Henry di Addio alle armi anche Ettore è disilluso, non crede, infatti, né alla vittoria né alla sconfitta ma al sonno creando un avvincente ritmo narrativo tra il sonno e la veglia e facendo addentrare il lettore nei meandri di una perturbante ossessione. Il romanzo si caratterizza per capitoli lunghi dallo stile scorrevole e intenso. La prosa ha uno spiccato taglio teatrale, si alternano abilmente, infatti, dialoghi ben costruiti e profondi soliloqui. Il romanzo serve all’autrice come un vero e proprio canovaccio in cui narrare tutta la drammatica teatralità nascosta nel morire ma ancor più nel vivere . Ḕ come se l’autrice avesse realizzato sette quadri che inizialmente riecheggiano un’atmosfera spettrale e suggestiva ed Eros e Tanatos in preda alla loro implacabilità scendono sulla Terra per modificare le sorti di questo gruppo di uomini che hanno conosciuto da vicino l’altro volto della paura . Ḕ durante la convalescenza che Ettore ha la possibilità di approfondire la conoscenza con Francesca, una donna di una famiglia nobile ormai in disgrazia che risulta per l’epoca volitiva e coraggiosa. La freddezza emotiva incrocia il calore del corpo e un’inattesa gestualità che diventa linguaggio. Una lotta estenuante tra ragione e sentimento, come se fosse una canzone, ricorda ai personaggi che la vita spesso ha i suoi comandamenti, qualche volta da difendere anche con i denti. Ed è così che nell’aria tiepida della sera come una nuova alba nascono le agognate note di una sinfonia che fa ritrovare ai due cuori sospesi la voglia d’amare.
Conclusioni
Un interessantissimo romanzo storico tutto da scoprire che vi terrà compagnia e scalderà il cuore.