Dove si nascondono le rondini di Enrico Losso

Dove si nascondono le rondini

Lamberto odia giocare a nascondino. Odia le case abbandonate. Eppure è sicuro che i suoi compagni di classe siano in agguato, lì da qualche parte. Ma quando si volta di scatto nel tentativo di sorprenderli non si trova davanti uno di loro, ma una donna. Una donna che stringe in mano una pistola. Lamberto e Irene si conoscono così. Lui è un ragazzino timido e impacciato che trova la risposta giusta solo quando è nella sua stanza a disegnare. Lei ha dedicato tutta la vita a una causa che ritiene più importante di ogni altra cosa: le Brigate Rosse. Lamberto conosce i brigatisti attraverso i racconti del padre carabiniere. Irene può essere pericolosa. Molto pericolosa. Dovrebbe denunciarla, ne è certo. Ma ogni giorno che passa con lei, a mano a mano che si conoscono, Lamberto scopre di sentirsi più forte e più sicuro. Irene gli insegna che deve dire sempre quello che pensa, senza paura; che deve credere in sé stesso e ribellarsi a chi vuole decidere al posto suo. Lamberto, invece, insinua nella giovane donna un dubbio che in lei non era mai affiorato: la scelta di sacrificare la propria vita per cambiare il mondo è stata quella giusta? Davvero non c’era altro modo di scardinare il sistema? E quel segreto mai confessato poteva sul serio cambiare tutto? Sono diversi Lamberto e Irene, come l’ingenuità e la disillusione. Ma sono più simili che mai. Fino al giorno in cui accade qualcosa che nessuno dei due potrà mai dimenticare. Qualcosa che li farà scontrare con la dura realtà. Perché non si vive di sole parole, anche se sono le parole che ci fanno crescere e diventare chi vogliamo essere.

Introduzione

Si dice sempre che si comprende realmente il ruolo del padre solo quando il figlio lo diventa a sua volta, può essere vero ma nel frattempo accade che si è dimenticato cosa significhi essere figli, marcando le differenze temporali e generazionali. Ci sono aspetti però che resteranno immutabili nonostante il passare delle epoche. Si scoprono essere tutti intrinsecamente legati alla sfera emotiva del turbamento che muta, si evolve ma mai si dipana È una parte dell’essere che andrebbe riscoperta, perché attraverso essa scoprirebbe, di essere ancora capaci di emozionarci. L’uomo si differenzia dagli altri esseri viventi per la capacità di pensare, ma questa facoltà comporta anche la possibilità di scontri fisici e ideologici Convivere con la paura di sbagliare e la disseminazione di dubbi amletici pericolosamente introspettivi, sono le variabili imprescindibili per sopravvivere in questa palestra che qualcuno prima di noi ha chiamato vita. Si ha la perenne certezza che comunque vada, si sta compiendo un folle volo che merita di essere vissuto e raccontato in tutta la sua forza.

Aneddoti personali

Quando sono entrato in contatto con il romanzo di Enrico Losso, mi è sono rivisto ragazzino m’introdussi nel magico mondo di Giorgio Faletti con Io uccido e ancor più con Appunti di un venditore di donne Mi ero documentato sulle Brigate Rosse attraverso i giornali, libri e internet ma non li avevo ancora letti in un romanzo. La maestria di Faletti è indiscussa, ritmo serrato . complotti, organizzazioni, omicidi, affari illeciti e il fascinoso ma tenebroso mondo della notte. Credevo di ritrovare questo schema in Dove si nascondono le rondini almeno nella parte riguardante la brigatista invece, c’è stata un’autentica sorpresa, a tratti commovente per la sua intensità che in parte scoprirete leggendo la recensione. Un libro che mi ha anche intenerito e ha toccato con il suo tocco leggero le corde più segrete del mio cuore.

Recensione

Una hirundo non fecit ver eppure a volte può colorare inaspettatamente il cuore per scacciare le nubi della solitudine. Non bisogna trarre conclusioni affrettate è uno dei moniti più utilizzati per far apprendere alle giovani briciole di una realtà civica che nasconde molteplici sfumature. Dove sta la verità? Dove la ragione ? Dove la menzogna ? Non si sa da quando l’uomo ha appreso l’arte della dissimulazione. Nasce nell’animo il seme del sospetto e anche la persona più vicina e insospettabile può trasformarsi in un potenziale nemico. L’adolescenza secondo Barone e Mantegazza è una terra di mezzo ed effettivamente è così, un ponte sospeso tra la fantasiosa ingenuità e la dura e cruda realtà. Ogni azione è un passo dove niente sarà più come prima. Un terreno deserto che si riempi di battiti, gioie, dolori per ritardare il proprio arrivederci alla spensieratezza. Il protagonista come tutti i ragazzi sono ignari inizialmente di questo e il focus centrale della sua esistenza è farsi accettare dalla banda dei Lupi Matti. Apparentemente tratteggiata una versione contemporanea di quei ragazzi che dalla via Paal hanno animato non solo le pagine di un libro ma anche quelle della nostra infanzia. Il soldato Lamberto qui però è costretto a lasciare i balocchi per utilizzare armi da grandi, perché a volte la vita ti chiede di diventarlo veramente. La sua esistenza turbolenta caratterizzata principalmente tra un amore non corrisposto un docente strampalato eun padre carabiniere s’intreccia con pagine di storia italiana incalzanti e sanguinanti. Dove si nascondono le rondini, s’inserisce perfettamente nei canoni del Buldingroman e condivide con Gli amici di Emilio di Monni, una lotta idealistica globalizzata. Che cosa significa combattere per un ideale anche a costo della vita stessa ? L’autore descrive gli anni di piombo con maestria e ricercatezza ma parlando ai giovani con la semplicità e fluidità tipica di un racconto mensile dell’ iconico maestro Perboni . Una storia verosimile dove tutti i lettori possono rivedersi. A questo punto entra in scena un personaggio femminile che faticherete a dimenticare: Irene Zucchi. Inizialmente appare una misteriosa femme fatale con un segreto da nascondere ma nel corso dei trentatré capitoli il lettore conoscerà le sue fragilità più segrete. Questo è il cambio di registro che attua l’autore pur narrando questo preciso periodo storico. L’analisi narrativa è perlopiù introspettiva, perché mentre lentamente si evolve chi legge si domanda come sia possibile un’amicizia tra un ragazzino e una brigatista., segnata dalla liriche fosco liane e le canzoni del Faber . Nel momento dell’incontro Lamberto e Irene sono due anime perse. Non possono far altro che salvarsi insieme. Irene aiuta Lamberto a credere più in se stesso e scoprire lati ignoti del sé, mentre lui, fa rifiorire quella bambina che sorrideva alla vita e che lei credeva di aver perso per sempre. Una brigatista non può emozionarsi con gli estranei, ma si sa che le leggi del cuore non seguono leggi codificate, anzi seminano dubbi e incertezze, nulla è veramente circoscritto e disegnare un mondo diverso con sacrificio e responsabilità è sempre possibile. Un romanzo che tra luci e ombre è un manifesto sulla libertà d’essere ed esistere. Una lotta al cardiopalma per comprendere le corruzioni dello Stato e ritracciare le fondamenta civiche e civili, donando alle nuove generazioni un mondo migliore mediante la corretta conoscenza di un comune passato.

Conclusioni

Un buon libro che tocca temi importanti con estrema lucidità e semplicità, capace anche di farvi emozionare .

Voto

4/5

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