Due di briscola di Franco Legni

Due di briscola


Dalla moquette rossa di un salotto anni Settanta al grigio pavimento di una cella puzzolente, il passo può essere breve. Basta avere le amicizie giuste e Nichi Moretti, pessimo avvocato con la passione per le cattive compagnie, ne vanta delle migliori… Arrestato nel suo studio in circostanze imbarazzanti, diviene un detenuto modello, cocco del direttore della prigione e felice compagno di cella di un carcerato obeso e alquanto omosessuale… fino a che si presenta l’occasione di evadere. E quale nascondiglio migliore di Barcellona e del covo di un clan di spacciatori africani completamente fuori di testa? Al fianco di Nichi un cast mirabolante di personaggi, che comprende (in ordine casuale): un mago livornese, una spogliarellista nana, un barbiere pachistano, qualche onorabile prostituta, un gigante nero e Gigliola, la madre dell’avvocato: la più petulante, fastidiosa e adorabile fiancheggiatrice della storia della letteratura. Dalle carceri italiane ai bordelli di Praga passando per il Barrio Chino di Barcellona e la periferia toscana, l’esilarante avventura di un antieroe per eccellenza. Perché i perdenti, i diseredati, i “due di briscola” valgono poco, ma a volte con una sola carta vincono la partita e conquistano il piatto…

Introduzione

Nessuno può cambiare la propria natura, si può tentare un innalzamento sociale e morale ma alla fine una vocina interiore ricorda che ti stai snaturando per quella sottile ma impetuosa differenza tra l’essere e l’apparire. Guardarsi allo specchio senza riconoscersi veramente ma basta un solo attimo per comprendere che si sta mandando in frantumi l’oggetto specchio ma anche la vita e il proprio io Non si sa se è prevista una ricostruzione fedele all’originale o sia soltanto una copia che vaga in attesa di raggiungere il fine ultimo. Come dice gli studiosi, la rovinosa lotta tra l’essere spoglio e il proprio alter ego a immagine e somiglianza di tutto quello che si vorrebbe diventare nel delicato confine che intercorre finzione e realtà. È tutta una recita? Forse . Oppure no. C’è anche barlumi di verità nella fantasia anzi soprattutto verità diremmo, quando il mondo circostante non ci piace nemmeno un po’ e si fa di tutto per avere un proprio codice di libertà e bellezza anche perdersi nel tutto e nel niente. Questo accade quando sia l’io sia l’alter si fa da parte e resta sulla scena soltanto l’ego. Smisurato e imprendibile come un latitante in fuga, poi però nello stesso momento in cui crediamo di avere la partita in mano il destino beffardo mescola ancora le carte e gioca la sua mano segreta lasciandoci in maniche di camicia. Spogli di tutti i formalismi siamo soltanto inesorabilmente dei due di briscola che tirano a campare cercando di avere dalla propria quel pizzico di fortuna che è utile per restare a galla e non soccombere alla decadenza del pericolo. La fine è vicina per il corpo spossato e agonizzante, eppure ecco una mossa inaspettata, uno scacco al destino e lo slot gira ancora per ripetersi nel suo infinito schema di possibilità. Non hai più tempo e la mangi con gli occhi nella speranza che esca la tua combinazione. Il tutto per tutto. Puntare su un cavallo e chissà come andrà, sai solo che arriva un momento in cui la vita ti deve risarcire di tutte le botte prese. Perché le guance sono finite e non hai altro da porgere, ma una grande fuga da raccontare tra inferno e paradiso in un consolante purgatorio dove ti rendi conto che dopotutto non sei solo in quest’incessante ultimatum. Non ci sono un binario nove e tre quarti e il muro è soltanto un muro e allora una grande risata ti seppellirà. Forse.

Aneddoti personali

Ho conosciuto questo libro per caso scorrendo tra le varie uscite.   Colpito  un  po’  dalla  copertina   decisamente   originale   mi  sono   soffermato   a  leggere   la  sinossi  e  poi   quasi  del  tutto  convinto  a  portarlo  sul  blog    ho  cercato   notizie  sull’   autore  .  Scrivendo a Franco ho trovato una persona carismatica e travolgente. Con un acume e una simpatia certamente fuori   dal comune.  Ho sempre letto nella mia vita libri della casa  editrice Giunti ma appartenenti alla collana delle saghe familiari e storie  d’amore.  Sono contento che la collaborazione con la casa  editrice inizi con questo libro per tutte le belle emozioni che mi ha regalato.   La prima cosa che voglio dirvi è che non mi aspettavo assolutamente che questo romanzo fosse così.   Mi sono divertito tantissimo al  punto   da avere difficoltà a leggerlo perché ridevo troppo.  Sono giunto alle lacrime, è un ottimo materiale anti stress. Alla fine però il mondo costruito da Franco cattura e divori le pagine senza fermarti e quei compagni d’avventura un po’ ti mancheranno.  In fondo nella vita di tutti noi ci sono stati momenti in cui ci siamo sentiti due di briscola.  Porto nel cuore la speranza di aver trovato un nuovo amico e chissà un giorno incontrarlo per ringraziarlo di tutto questo .

Recensione

La vita è un po’ come l’amore fa dei giri immensi per poi ritornare allo stesso punto di partenza. Raggiungendo nuove consapevolezze Forse. È la favola delle illusioni che ci si racconta per non sentirsi continuamente falliti Aver imparato qualcosa dalla vita dalle cadute, dalle rialzate e dai rattoppi. Non basta un cerotto per nascondere l’evidenza: essere un ingranaggio rotto del sistema sociologico dell’errore. Nient’altro che una cavia per comprendere quanto un uomo nell’arco di un’esistenza possa sbagliare. Ci si rifugia nelle fiabe ma in questo mondo capovolto Biancaneve perde femminilità, ingenuità e candidezza e diventa un pericoloso trafficante africano. Compreso che le fiabe non salvano ecco arrivare in mutuo soccorso le Sacre Scritture “ Polvere sei e polvere ritornerai “ e dalla polvere dipenderei aggiungerebbe il protagonista del romanzo. Un verso spezzato tra l’inizio e la fine e nel mezzo c’è la rocambolesca parabola di un antieroe da raccontare. Una storia apparentemente senza morale perché all’occorrenza per salvarsi si schiaccia pure quella. Nichi Moretti ha avuto modo di costatarlo sulla propria pelle e decide suo malgrado diventi la prova vivente di questo personale codice. Nei sessantuno capitoli che costituiscono questo particolare noir on the road ambientato tra Prato – Barcellona e Praga l’autore traccia una mappa esistenziale della decadenza, azzera i confini e la narra con i toni irriverenti della commedia umana. Nichi Moretti è un giovane avvocato, ma non si capisce perché abbia conseguito questa laurea in giurisprudenza perché tutto è tranne che un avvocato. Si droga e ha un parterre di amici che definire poco raccomandabili è un eufemismo. Questi in segreto tessono la tela intorno a Nichi descrivendolo alle autorità come un pericoloso criminale e quindi lo rendono in un attimo Ifigenia della situazione. Una volta in carcere Nichi ha modo di osservare analiticamente l’altra faccia del reale oltre le sbarre e si destreggia con inaspettata abilità tra le pressioni del boss Nicosia, le curiosità degli altri detenuti le ingerenti e soffocanti visite dell’ingombrante madre Gigliola e le simpatiche attenzioni che gli rivolge la Lorenzona, un giovane omosessuale di centosei chili che si veste da donna. Qui il protagonista muta per la prima volta pelle come un moderno X Men alla scoperta del suo superpotere nascosto. L’uomo evade dal carcere e si rifugia a Barcellona a casa di un clan di singolari spacciatori africani, imparentati con l’uomo che l’ha denunciato. Pasqal, Rudy Ramona e gli altri sono veramente matti e simpatici ma hanno un unico grande difetto, non conoscono il significato della parola “limite”, la loro esistenza è un continuo moltiplicarsi di eccessi. Un nuovo gruppo di ammutinati che come in Massimi creano situazioni dove divertimento e imprevisto sono le uniche parole d’ordine. Loro per evitare il carcere s’invischiano in guai ancora più grandi dei precedenti. Il protagonista s’integra a suo modo nei giri di droga e prostituzione dell’allegra famigliola divenendo Marat dei poveri. Dal suo osservatorio speciale col placido consenso della giraffa Rosamunda coglie in tutti i sensi, le intimità dei suoi coinquilini, fotografando idealmente attimi di libertà in un confessionale di fortuna dove anche il criminale si denuda e mostra all’occhio attento le segrete fragilità da dipingere olio su tela con estrema cura. L’autore condivide con Zanon il ritratto di una Barcellona nera, teatro di vite che hanno deciso di correre più forte del dovuto e adesso non riescono più a fermarsi. Pregano soltanto che quella notte che sentono ancora loro non finisca anzi si allunghi quel po’ che basta per godere ancora di quella magica alterità che fa dimenticare la realtà. Il mondo per loro è la vera prigione. Ogni capitolo ha un titolo e spesso sono canzoni per questo il mantra del protagonista potrebbe tranquillamente essere Oggi un Dio non ho perché Siamo soli nell’immenso vuoto che c’è. Chiuso nei suoi pensieri, rimugina e crede che talvolta a quel Dio se esista, va data una mano, vincente se è possibile. Un moderno ciclo di vinti che continua a fare a pugni col destino. Una fuga eterna. Una particolare caccia al ladro dove si scappa sia dai poliziotti sia dai criminali. Di chi fidarsi allora? Si narra di personaggi corrotti, omosessuali repressi, transessuali con gli occhi di ghiaccio spogliarelliste nane, prostitute e trafficanti con uno stile che si contraddistingue per essere arguto ed esilarante. Un mirabolante gruppo di due di briscola dalle molteplici cicatrici nella continua lotta per la sopravvivenza. Come dalle scartine si comprende l’integrità del mazzo, così dagli ultimi ed emarginati si può tracciare il resoconto di una società che è specchio dei suoi fallimenti. Il giudizio resta sospeso tra terra e cielo, infatti, Legni offre una nuova lettura della lezione pirandelliana perché una cassettiera resterà una cassettiera fino a quando non ci sarà un doppio fondo da scoprire .

Conclusioni

Un libro che consiglio veramente a tutti per l’originalità. Un romanzo che diverte e spinge alla riflessione con personaggi che sicuramente vi resteranno nonostante tutto nel cuore .

Voto

5/5

Video

Correlati

Citazioni

Note

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.