Alicia Rovira Arnaud . La governatora di Clipperton di Simona Capodanno

Alicia Rovira Arnaud La governatora di Clipperton

Messico, inizi del Novecento: Alicia Rovira, una ragazza della ricca borghesia, si innamora del capitano dell’esercito Ramon Arnaud, lo sposa e lo segue nella sua pericolosa missione sull’isola deserta di Clipperton, nel mezzo dell’oceano Pacifico. Qui Alicia dimostra la sua grande forza d’animo, affronta con coraggio una vita di stenti, di fame e di difficoltà, mettendo al mondo ben quattro figli. A causa della rivoluzione civile che squassa il Messico, gli abitanti di Clipperton vengono dimenticati sull’atollo senza viveri né sostentamento. Gli uomini muoiono di scorbuto e sull’isola rimangono le donne e i bambini, che sopravvivono per diversi anni grazie al coraggio e alla determinazione della loro governatora Alicia. Una donna straordinaria, che deve fare i conti con la violenza e i soprusi dell’unico uomo sull’isola, il guardiano del faro Victoriano Alvarez, fino alla terribile resa dei conti.

Introduzione

Ciao come stai? Lo so che ti manco , me lo dici ogni volta in sogno amore mio , mi scuso se non sono riuscita a scriverti per tanto tempo ma mi bastava pensare al tuo sorriso smagliante per annegare nel mare dei miei pensieri, confonderli e sfumarli con il soffio delicato di un tuo bacio . Tutto quello che avrei voluto dirti, era la perfetta rappresentazione del tuo sguardo che si perdeva nel mio, era nella leggiadra danza dei nostri all’unisono, ancora una volta, Sempre. Fino a quando ci sarebbe stata un’unità temporale da poter calcolare, allora io l’avrei moltiplicata all’infinito col tuo amore e nonostante ciò non avrei mai raggiunto la sommità della montagna, perché non c’era luogo in cui si sarebbe riposato. Era instancabile e avrebbe continuato ad esistere fino al nostro ultimo alito di vita. Passeggio per le stanze di quella che avrebbe dovuto essere la nostra casa ma che tu hai potuto ammirare solo per qualche mese, eppure nonostante ciò ogni cosa, anche il muro più spoglio mi parla di te continuamente. Ripenso a tutte le volte che eravamo lì abbracciati in mezzo al niente e ci sentivamo sovrani del tutto, perché bastava solo sfiorarci per rendere quel tutto tangibile. A tutte quelle volte che avrei voluto risponderti di no, ma mi ritrovavo ad analizzare le tue scelte e a comprenderle, come una moglie, come una madre. Se c’è una cosa di cui non mi è mai pentita Ramon amore mio, è aver intrecciato le nostre esistenze. A volte un si può trasformarsi in una condanna ma il destino ci aveva visto lungo, ancor prima che lo capissimo noi. Apro un cassetto della camera dei ragazzi e mi metto a sfogliare una copia de I figli del capitano Grant, uno dei libri preferiti del nostro piccolo Ramon. Al primo compleanno che mio padre poté festeggiare , essendo Ramon il più grande di tutta la ciurma si presentò con tutta la saga completa dei libri e così la sera Ramon leggeva e sia Grant sia Nemo per lui avevano il tuo volto . Forse era il suo modo per non dimenticarti o per farti sapere che eri il loro eroe, perché alla fine coinvolse fratelli e sorelle creando divertenti rappresentazioni. Con il resto dei familiari ci consultavamo dicendo che avevano tutti una forza incredibile di reagire al dolore e alle ingiustizie che sono stati costretti e a subire e vedere in quel periodo. Quando questi pensieri malinconici hanno il soppravvento, ripenso alle parole che un giorno mi disse Tirza: per me e lei Clipperton era stata una scelta ponderata e mossa dall’amore incondizionato per i nostri mariti, ma per tutti loro che vi si erano inconsapevolmente trovati? Avrei voluto tanto entrare nella loro menti per sapere , ma poi sai mi sono girata un attimo e come per magia me li sono visti uomini e donne e avrei desiderato che tornassero nuovamente piccoli per coccolarli e proteggerli ancora un po’ . Istinto materno. Ecco che ridi ancora quasi a volermi prendere in giro ma sai credo che non smetterò mai di essere madre in fondo lo sono stata per tutti i dimenticati di Clipperton, di cui orgogliosamente facevo parte. Anche se devo ammettere che il destino è una bestia strana amore mio, nessun genitore dovrebbe sopravvivere al proprio figlio. Ḕ contro natura. Tu mi diresti che anche tutto quello che abbiamo vissuto noi, lo è, ma lo spirito non si abitua mai perché il dolore è sempre lì pronto a sferzare l’attacco e sorprenderti. Sai noi ci siamo sempre detti tutti ma per alcuni mesi ho tenuto un piccolo dolce segreto. Ho vagato fino in Italia, precisamente a Milano a bussare alla porta di una giornalista che ha fatto tanto per conoscermi e ha reso la nostra magica storia d’amore, un meraviglioso libro. Un sentimento fortissimo che ora è di tutti e non sarà più dimenticato. Un piccolo grande regalo che ti meriti anche tu Ramon mio. Adesso che scostando la tenda rivedo il mare e una nave che sta per salpare, l’ombra di un uomo al centro, solo, alza il braccio come per salutare. T’intravedo soltanto ma lo so che sei tu, sei venuti a riprendermi, perché è giunto finalmente il momento che qualcuno quella mano la stringa .
Sempre Tua
Alicia

Aneddoti personali

Ho conosciuto questo libro in un modo particolare e speciale e di tutto questo devo ringraziare infinitamente la mia amica Anna. Era un mercoledì sulla pagina della casa editrice Morellini, il caro Mauro raccontava un po’ delle novità che sarebbero uscito da lì a poco. Non utilizzò termini particolarmente straordinari ma si percepiva che parlando di questo libro aveva negli occhi una luce diversa e sola ora capisco perché. Gironzolando su Facebook noto che la mia amica Anna aveva appena terminato di leggere l’ultimo libro del nostro amico comune Salvatore Basile. Ci scambiamo messaggi e decidiamo di sentirci telefonicamente. Come dalle Catenelle d’oro siamo arrivati alla Governatora di Clipperton, non lo sappiamo nemmeno noi con certezza ma presi dalla magia di condividere belle storie mi sono fermato ad ascoltare rapito. Da quel giorno nacque l’amore tra me e il libro di Simona. Ho avuto poi la grande occasione di partecipare all’incontro su Zoom su questo libro che ho pubblicizzato ancor prima di leggerlo a tanti amici perché dentro di me sentivo che fosse straordinario e son felice di affermare che il mio fiuto ancora una volta non si è sbagliato . Ḕ un libro emozionante che ho divorato perché la tragicità degli eventi raccontati mi spingeva a saperne sempre di più di questa storia che non conoscevo assolutamente. Ho gioito riso e sofferto con i protagonisti come fossimo tutti una grande famiglia grazie allo spirito comunitario che emerge in tutto il libro soprattutto nelle innumerevoli difficoltà Ringrazio la casa editrice per la copia e l’autrice per aver scritto una storia indimenticabile che porterò sicuramente nel mio cuore.

Recensione

Quante volte distesi su un verde prato, si è provato a immaginare un futuro diverso? Arrivando a cangiar la forma per far scattare un riso e colorare il sogno di quella preziosa ingenuità bambina che è un dono che si apprezza quando sta volando via e ormai quel volto gioviale è ritratto rigato da solchi di pianto che non hanno foce perché il destino le voleva già marchiate e condannate per essere nate donne . Anime adulte nel corpo di bimbe. Toccare il fuoco non è più un gioco, è uno scontro di volontà tra dominazione e sottomissione e un desiderio carnale su cui sarebbe piombata la pietra del silenzio. Fin dal primo vagito Alicia apparve diversa una donna che avrebbe rappresentato una ribellione armonica alla canonica stabilità. Casa Rovira era però un’oasi di pace perché soffiava un vento liberale e propositivo grazie alla personalità molto moderna e carismatica di Felix. Una rondine segnava segretamente nel cuore di Alicia mappe immaginarie, rotte espansionistiche dall’abbraccio cosmopolita. Era l’equilibrista di se stessa ignara della potenza della luce e dell’oscurità della notte. Come gocce di rugiada la pioggia si posò sul suo cuore, mostrandole un vulcano ignoto che avrebbe imparato a chiamare amore. E fu da quel giorno che il chiarore della luna disegnò il suo volto. Quello del capitano Ramon Arnaud un giovane leale, integerrimo e dall’animo nobile con cui avrebbe vissuto la più magica delle favole e avrebbe aperto qualsiasi giardino segreto, anche quello con la vegetazione più brulla, dove tutto e niente si sarebbe fuso in un punto sperduto quanto il soffio di un bacio. Un posto dove perdersi e ritrovarsi in una coperta di stelle, una maison dove restare. Ed è così che alcuni versi di Paolo Conte riecheggiano nell’aria salutando la bimba di ieri e accogliendo la donna di domani Camminare insieme per costruire e lasciare orme sulla sabbia che il mare non avrebbe avuto la forza di cancellare. Clipperton nel romanzo ha un ruolo ambivalente, il primo riguarda la sfera politica economica centralizzata sulle mire espansionistiche e commerciali delle grandi potenze in particolare sul guano utilizzato come fertilizzante naturale. Il secondo aspetto è quella sociale perché l’autrice all’interno delle pagine si focalizza sull’importanza di essere cives anche in un puntino isolato del mondo. In una società antica non si dimentica il senso etico e civile che dovrebbe caratterizzare ogni comunità. Gli uomini e le donne fondano una scuola , una chiesa e un ‘infermeria Questa straordinaria comunità primordiale impara ad ascoltare i colori del vento. Il gruppo è composto tra gli altri dall’ironica e pragmatica ostetrica Juanita, il fidato Angel, la dolce Altagracia, l’instancabile e forzuta Tirza. Una nube si abbatte su di loro attraverso il brutale dispotico e opportunista Victoriano Alvarez, nominato guardiano del faro di Clipperton e destinato a dettare sul gruppo luci e ombre. Con uno stile scorrevole, incantevole e magico l’autrice racconta come fosse un diario di bordo una vicenda dolorosa dimenticata dalla storia. Un piccolo paradiso che si trasforma in inferno. Nove lunghi anni in cui dolore miseria, pazzia e privazione smettono di essere semplici parole su un vocabolario e diventano marchi indelebili sulla pelle che gente d’ogni età indossa come fosse un abito con estrema dignità . Nei dodici capitoli che compongono il romanzo oltre a un inevitabile riferimento al capolavoro di Defoe, si risentono richiami ai temi cari alla letteratura sudamericana nello specifico Marquez e Allende. Un romanzo sulla maternità come latte di vita e una donna al centro che muore e rinasce rappresentando la fenice per i dimenticati di Clipperton. Una storia sull’emancipazione e il coraggio femminile che negli anni in cui in Messico la loro patria scoppiava la rivoluzione e sulla scacchiera nazionale una guerra, loro combattevano la loro con la determinazione della disperazione che navi, cibo e casa non fossero solo un lontano miraggio. Riuscirà Alicia a riportare in Messico la sua famiglia? Un romanzo forte su soprusi e violenze di ogni genere ma Alicia sa che fantasmi, la voce calda del vento e il chiarore delle stelle le tracceranno come un albatro tra terra e cielo la via da seguire anche quando l’orizzonte sembrerà definitivamente perduto .

Conclusioni

Un piccolo grande gioiello, una biografia indimenticabile che vi farà arrabbiare divertire ma anche scaldare il cuore .

Voto

5/5

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