Buone feste da La casa delle storie con i consigli natalizi

Buongiorno amici e amiche che seguite sempre con grande affetto il blog . sta per arrivare un nuovo Natale Volete fare dei regali libreschi alle vostre persone care o a voi stessi e non sapete cosa scegliere? Ecco una ricca carrellata di scelte . Acquistando libri, regalate storie ed emozioni e non esiste al mondo regalo più bello. Di emozioni profonde ne abbiamo sempre bisogno, oggi più che mai. Preparate camini e calze che Babbo Natale e la Befana potrebbero giungere inaspettatamente.
Natale per sognare
Che il Natale è la festa adatta per sognare un mondo diverso lo ricorda la casa editrice Fazi con il graditissimo ritorno di un’autrice molto amata che fa tornare il lettore bambino riscoprendo però in età adulta il gusto della meraviglia e la bellezza nelle piccole cose come la lettura. Sto parlando naturalmente di Desy Icardi che da qualche anno incanta con un ciclo di storie dedicate all’amore per i libri e lo sviluppo di uno dei cinque sensi. Dopo aver analizzato olfatto e tatto è il momento di udito con La biblioteca dei sussurri cui vi lascio come sempre tutte le informazioni.

Nella periferia di Torino, c’è una casa sul fiume dove ogni cosa viene fatta il più rumorosamente possibile: le pentole sbatacchiano sui fornelli, i passi riecheggiano nei corridoi, la radio gracida, i mobili scricchiolano. Siamo negli anni Settanta e la piccola Dora vive in questo ambiente chiassoso insieme a tutta la sua famiglia, fra cui spicca l’eccentrica prozia. Un giorno, però, questo equilibrio bizzarro ma confortante viene incrinato dal lutto; la casa, di colpo, si fa triste e silenziosa e, altrettanto improvvisamente, Dora comincia a udire dei rumori sinistri. Per sfuggire a questa atmosfera opprimente, la bambina trova rifugio in un luogo dove il silenzio regna sovrano ma non è espressione di malinconia bensì di rispetto e raccoglimento: la biblioteca. Qui Dora farà la conoscenza del “lettore centenario”, l’avvocato Ferro, che ha dedicato l’intera esistenza ai libri e che decide di prendere la ragazzina sotto la sua ala per educarla al piacere della lettura. Nella vita di Dora, però, continuano a susseguirsi eventi inaspettati; la sua famiglia si divide inevitabilmente e la casa sul fiume diventa solo un ricordo. Sarà proprio grazie agli insegnamenti dell’avvocato Ferro e al grande amore per i libri che Dora deciderà di far pace con il proprio passato per riavvicinarsi a coloro che ama di più.

Chi può raccontare al meglio il mondo dei cavalli e i loro segreti se non un addestratore? Lui è uno dei più grandi sto parlando naturalmente di Giorgio   Caponetti che dopo aver pubblicato diversi libri con Marcos y Marcos torna in libreria con un romanzo veramente speciale, edito  questa  volta da Brioschi. I paesaggi incantevoli della Sardegna diventano il palcoscenico ideale per una storia che attraversando le epoche ha l’antico sapore di una leggenda . Il libro s’intitola appunto La leggenda del cavallo verde e si ricorda che è stato pubblicato a  sostegno  del Comitato Maria  Letizia  Verga e della ricerca contro la leucemia infantile Eccovi tutte le informazioni.  

L’Unesco chiede al professor Alvise Pàvari Dal Canal, uno dei massimi studiosi del cavallo e della sua storia, docente della materia presso l’Università Ca’ Foscari, di indicare quale razza di cavalli italiani sia degna di entrare fra i Patrimoni dell’Umanità. Lui non ha dubbi: il cavallo della Giara, selvaggio e misterioso altopiano al centro della Sardegna. Parte dalla sua Venezia e va sull’isola, dove si trova coinvolto nella difficile impresa di salvare una bambina affetta da una grave forma di leucemia. Riuscirà a farle vedere il miracoloso cavallo verde? Caponetti inventa un meccanismo narrativo perfetto che ripercorre l’arco di due secoli, una parabola poetica che ci fa riflettere sui modi misteriosi in cui la storia interviene a dare un senso alla nostra vita.

Con il terzo consiglio si resta ancora una volta in Sardegna e il paesaggio incantevole diventa tangibile e tuffandoci tra le onde dell’immenso mare c’immergiamo con Mauro Tetti alla ricerca di un tesoro molto particolare che ci riporta indietro nel tempo tra le pagine dei classici marinareschi, un pizzico d’avventura sotto una luce nuova che ci fa comprendere che un realismo magico è possibile. Il libro s’intitola Nostalgie della terra ed è pubblicato da Italo Svevo. Qualora decideste di acquistare questo libro è consigliabile munirvi di un tagliacarte , capirete perchè . comunque si garantiscono volumi di qualità come le storie all’ interno . Dopo questa doverosa precisazione vi lascio copertina e sinossi

Nostalgie della terra è un romanzo di stampo onirico-avventuroso, che riprende alcuni elementi tipici dell’immaginario omerico e marinaresco, sviluppandoli nel contesto di una Sardegna magica, a metà tra mito e contemporaneità. Ogni luogo racchiude storie e leggende di vario tipo, in una sorta di etnografia fantastica.

Natale di riflessioni

Natale è un momento di riflessione e bilanci su noi stessi, i rapporti interpersonali e la società che ci circonda Ecco quindi tre consigli speciali in   tal  senso.

Lui ogni   volta che pubblica stupisce.   Prende le anime di chi legge e le squarcia a metà senza alcuna pietà, perché la prima a non averne è la vita stessa È un autore che abitua i lettori alla crudeltà con uno stile particolare che si caratterizza per la ricercatezza linguistica Ha la Sicilia nelle vene, ma tratteggia la società con figure matrigne e anaffettive analizzando tutto con dissacrante ironia.  Com’è visto tutto questo dagli occhi di un bambino? Ce  lo   racconta   con  maestria   Rosario  Palazzolo  nel   nuovo  libro   Con  tutto  il  mio   cuore  rimasto   edito     Arkadia   . Ecco come   sempre copertina e sinossi .

Palermo. Un ragazzino è segregato in una stanza buia. Due donne hanno appena sprangato con delle assi di legno la sua porta, per lasciarlo morire d’inedia. Nel frattempo scorre come un diario una lettera a Gesù crocifisso: una storia segreta e difficile, con un padre silenzioso, una madre arcigna, un prete che impartisce supplizi morali… Di chi è questa vicenda? E chi è quel ragazzo? Amaro e spassoso, carico di umorismo non meno che di crudezza, Con tutto il mio cuore rimasto è un libro sull’impossibilità della verità: una storia di trasfigurazioni e dissimulazioni, raccontata con straordinario ingegno. La novella sorprende a ogni pagina, con una prosa unica e deflagrante, di per sé in grado di spingere il realismo al grottesco e alla satira di costume. La scrittura, precisa, dura e travolgente, con inflessioni dialettali e in lingua parlata, dà voce e spessore a personaggi intrappolati in una cultura complessa, oscura e claustrofobica, dove imperano il dubbio e il senso di colpa, le distorsioni di una morale ai limiti del parossismo. Lo sguardo dei protagonisti sembra ingabbiato in questa dimensione, nella quale ognuno è incapace di sovvertire le regole del gioco.

Possono convivere insieme fantasia e morte? In luoghi tetri e spettrali il lettore è condotto nella terra dell’abbandono dove le storie personali sospirano. Si dice che tutto ha una sua nomenclatura cosa accade quando non si sente come propria? Un viaggio di cruda formazione dove tutto ha un inizio e una fine. O forse no? Interrogativi che ci pone Fabio Morabito nel nuovo libro Nessun nome per Emilio edito da Exorma . Si ricorda che la traduzione è a cura di Adrian Bravi e Marino Magliani A seguire copertina e sinossi.

Emilio gironzola ogni giorno nel cimitero semiabbandonato dietro casa, cercando il proprio nome tra quelli ancora leggibili sulle lapidi scolorite. E un bambino con una memoria prodigiosa e anomala che non può fare a meno di “comprimere tutti i nomi dei morti nel pantheon portatile della sua testa”. Il suo nome però non può pronunciarlo se prima non lo trova, perché i defunti lo sentirebbero e, pur di appropriarsene, cercherebbero di farlo morire. Nei vialetti invasi dalle erbacce, Emilio incontra una donna che ha l’età di sua madre e il richiamo del sesso si fa potente, è una forza scontrosa, incontrollabile, che lo consegna all’irrequietezza della pubertà, giocosa e morbosa. Mentre Emilio affronta le ansie dell’adolescente e flirta con la morte, la narrazione sembra voler conservare a oltranza quel modo di conoscere proprio dell’infanzia e che ha nella fantasia il suo cuore pulsante, come se fosse possibile portarselo dietro, intatto, quel mondo nutrito dall’incanto.

Un libro che analizza la metropoli fisica attraverso la complessa mappa dell’anima, un nuovo ciclo di vinti è arrivato in libreria sono gli antieroi di Mariachiara Farina che dopo due romanzi pubblica una raccolta di racconti, cimentandosi per la prima volta esclusivamente con la narrazione breve. Per chi segue l’autrice, non è tuttavia una novità perché nell’ultimo romanzo sono inseriti anche dei racconti tra cui si cita La mamma del Sole. Questa volta l’autrice analizza la società e le molteplici crepe dell’animo umano. Il libro s’intitola Potrebbe piovere. Storie di piccole crepe del quotidiano. Anche questo testo come i precedenti è edito da Robin, a seguire copertina e sinossi.


Cosa hanno in comune una gatta che osserva dai tetti gli eventi del Salone del Mobile, una dirigente di mezza età che cerca l’amore e un aspirante manager in trasferta in Croazia? Forse nulla. O forse molto di più. “Potrebbe piovere” è una carrellata di antieroi che attraverso tredici racconti esplora le contraddizioni della vita – lavorativa e non – in una grande città, perché in fondo la domanda è sempre la stessa: potrebbe essere peggio?

Natale con delitto

Uno dei generi più amati dai lettori sicuramente è il giallo in tutte le sue accezioni e forme.  Ecco quindi una carrellata di consigli per trascorrere feste da brivido tingendole rosso sangue.

Vi ricordate Cloris    Brosca nei  panni   della Zingara? Bene , adesso  prendete   una   storia    noir    classica  e   metteteci   dentro  elementi  di   divinazione ,  cartomanzia  ed  esoterismo   e   avrete   il   primo   caso   di   Bartolomeo   Bolla    dal   titolo   La  morte   e  il  mago     scritto   da  Marco   Castagna  ed   edito   Spartaco .  C’è un nuovo detective in libreria, l’ennesimo penserete e invece no perché Bolla non è assolutamente come gli altri, è un indovino.  La particolarità di questo libro è che ogni personaggio è decritto attraverso il segno  zodiacale e il tarocco di riferimento cui sì rifà la personalità.   Vi divertirete e amerete questo romanzo perché a indagare, sono personaggi emarginati dalla società che faranno  conoscere le loro fragilità più segrete in un mondo oscuro e a tratti indecifrabile A seguire copertina e sinossi .

Quando l’incantevole Rebeca bussa alla sua porta, Bartolomeo Bolla non ha idea di quanto il timone della sua vita girerà per cambiare rotta. Sa solo che i tarocchi l’hanno già previsto. Perché è un cartomante. E indovino. «Devi aiutarmi, il mio amante è scomparso». Ma lui non è un investigatore. «Tu sei un macumbeiro. Riesci a capire l’anima delle persone» insiste la brasiliana. In realtà Bolla è soprattutto un uomo bizzarro. E accetta, ammaliato dagli occhi nocciola e dalla bocca amarena della donna. Il tizio che ha fatto perdere le sue tracce è un notaio. Bolla conduce le ricerche nell’ambiente dell’alta borghesia siciliana e nel mondo della prostituzione, scoprendo drammi e paure di una carrellata di personaggi di cui svela ipocrisie, eccessi e segreti. Al suo fianco, zio Tango, ex poliziotto appassionato di vino, che gestisce la Taverna dei Tre chiodi, la «spicciafaccende» Nica, l’amica d’infanzia Dada. E alberi, fiori, piante dai quali attinge l’energia cosmica e persino qualche buona dritta. Sullo sfondo i contrasti di una Palermo maestosa nei suoi palazzi nobiliari e umile nelle botteghe artigianali, struggente nei giardini fioriti e nei borghi marinari. Una «detective story» sui generis: il piano reale e quello esoterico si fondono, la divinazione è sempre un passo avanti agli accadimenti. Il curioso, ecologista, irresistibile Bolla è destinato a entrare nel firmamento dei più originali personaggi polizieschi senza esserlo. Lo dicono le carte.

 A  volte scrivere può essere anche liberatorio e permette di mostrare l’essere  umano nella sua nuda essenza. Lui è un uomo che non ha   certo   bisogno di presentazioni, infatti, è un regista    televisivo e sceneggiatore famosissimo.  Figlio   d’arte il padre Mario era anche lui regista e la madre Rossana era un’attrice.  Avete capito che sto parlando di Stefano  Vicario che esordisce con questo libro come giallista.  Anche questo non è il solito giallo, perché immergendoci nei meandri di Roma, scopriremo come può un importante avvocato diventare un senzatetto. In  mezzo  agli ultimi il protagonista cercherà di risalire per scoprire la verità sulla tragedia che l’ha colpito.  Un libro che vi toccherà le corde più segrete dell’anima.  Il titolo del romanzo è Il re degli stracci. La prima indagine di un invisibile ed è edito da La nave di Teseo.   A seguire sempre copertina e sinossi.

L’avvocato Andrea Massimi condivide con il fratello maggiore Giorgio lo studio legale ereditato dal padre. Tanto Andrea è infedele, vanesio, imprevedibile, quanto Giorgio è un uomo tutto d’un pezzo, rispettabile e dalla moralità granitica. Una sera Andrea viene travolto da una tragedia indicibile: la moglie e la figlia vengono uccise nella loro casa mentre lui si trova con l’amante. Andrea, disperato e perseguitato dai sensi di colpa, rifiuta il suo mondo agiato per vivere da barbone insieme a un gruppo di senzatetto in un vagone abbandonato alla Stazione Termini di Roma. In quell’esistenza tra gli ultimi, Andrea trova una sorta di pace, fino a quando non riconosce al polso di una trans un braccialetto che aveva regalato alla moglie e decide di far luce su quella notte che aveva cercato di dimenticare. L’indagine di Andrea – aiutato dagli amici clochard e da Anna, un sostituto procuratore che conquista la sua fiducia, mentre il fratello si vergogna ancora di lui – è un viaggio pieno di sorprese tra poliziotti corrotti e personaggi di insospettabile umanità, sullo sfondo di una città che forse non osiamo immaginare. Una storia di tradimento e riscatto, una Roma noir in cui indagano un clochard senza passato e un magistrato fuori dagli schemi.

Approda nuovamente in Sicilia la collana Le Dalie nere curata da Raffaella  Catalano e Giacomo  Cacciatore e lo fa con una storia al cardiopalma, perché una domanda sorge spontanea, un boss  mafioso può innamorarsi veramente oppure questo sentimento è da considerarsi una debolezza? Un  uomo   che  tenta  di   cambiare   la   propria   esistenza  ma  fino  a  che  punto ? Le morti sulla coscienza chiedono giustizia e anche Cosa  Nostra non starà certo a guardare.   Il romanzo è scritto da una delle firme più influenti tra quelle che hanno trattato il fenomeno mafioso ovvero il giornalista Enzo   Mignosi che torna in libreria con un libro che s’intitola A doppia mandata edito da Ianieri e che terrà col  fiato  sospeso. A  seguire  copertina   e  sinossi.

Nella Palermo degli anni Ottanta, in piena guerra di mafia, Lillo Lo Gelfo, detto Brillantina, killer da duecento omicidi, intreccia una relazione con una donna sposata, Marinella, che vive con rimorso quella storia proibita. Con lei Lillo scopre l’amore e un mondo “normale”. Vorrebbe mollare Cosa nostra, ma sa che prima o poi dovrà confessare il proprio passato alla sua amata. Il tempo stringerà dal momento in cui Brillantina rifiuterà di commettere due omicidi, suscitando l’ira del boss Emanuele Maltese. Sarà costretto a fuggire in America, in attesa di poter tornare da Marinella. Con lo stile semplice delle cronache più efficaci, Enzo Mignosi travolge il lettore con una storia noir frenetica ed emozionante, fino a una conclusione che sorprende non una, ma due volte.

Parlando di bei gialli non si può almeno citare l’ottimo lavoro svolto anche dalla casa editrice Mursia per la nuova collana Giungla gialla, diretta dal bravissimo Fabrizio Carcano. Essendo una collana relativamente recente con diversi titoli usciti nel corso dell’anno, vi lascio alcuni titoli molto particolari che sicuramente non faticherete ad amare. Romanzo siciliano (A. Stancanelli) Gocce sul vetro (W. Preda), Indagine parallela (R. Balacchino), La ragazza ragno (L. Vicidomini) e Nel silenzio della notte . (D. Collaveri) ma qui lì trovate tutti in rassegna.

Natale a spasso con la Storia
Anche se si respira aria di festa, non vengono meno nemmeno a Natale l’interesse per la Storia e la voglia di vivere almeno con la fantasia in un’altra epoca . confrontandola con la nostra. Ecco la carrellata di consigli in tal senso.
Il Medioevo è sempre stato un periodo storico lungo e oscuro, come lo vedeva un bambino? Lo racconta al lettore Charles Lewinskij. L’opera tradotta in Italia da Valentina Tortorelli ha bisogno di un protagonista speciale perché per spiegare l’ordine, esso va rivoluzionato. Un bambino che invece di combattere ama l’arte del narrare in un’epoca in cui non tutto era possibile. Un’incantevole saga storica che terrà incollati milioni di lettori. Il libro s’intitola L’inventore di storie ed è edito da Sem. A seguire copertina e sinossi

Svizzera, XIV secolo. Sebi, protagonista adolescente dell’epopea di Charles Lewinsky, non è adeguato al rude mondo in cui è nato: dotato di saggezza e invenzione, è più un abile narratore che un combattente. Il villaggio in cui vive non soddisfa le sue esigenze, per questo sogna di studiare in un monastero. Un giorno compare uno sconosciuto che costruisce un rifugio ai margini del villaggio. Ha metà faccia devastata da misteriose ustioni e la gente lo chiama Mezzabarba. Sebi ne diventa fedele discepolo e grazie ai suoi racconti apre gli occhi sulla vita. Ma la loro amicizia è destinata a interrompersi. Quando la madre di Sebi muore, il giovane viene mandato al monastero, mentre Mezzabarba fa perdere le sue tracce. Inizia così una nuova incredibile fase della storia, con Sebi alla ricerca del suo mentore. Bugie, morti, battaglie… Il ragazzo diventa adulto e la saga torna al punto di partenza quando Sebi prende il posto di narratore, memore di quando era lui ad ascoltare i racconti di Mezzabarba. Lewinsky descrive la durezza della vita rurale del XIV secolo; la storia di Sebi ci parla dal passato, ma più in generale rappresenta la complessità della natura umana e del mondo vista dagli occhi di un ragazzo innocente.

Un tortuoso viaggio nel Cinquecento tra bugie, tradimenti, sotterfugi e omicidi. Il potere clericale è alle stelle e anche l’occultamento di prove e antiche verità da  parte  della Chiesa.  Nel libro che segna il suo ritorno in libreria   Ottavia   Niccoli, sovverte l’ordine delle cose e mette un prete a indagare e scoprire la verità sulle morti che stanno sconvolgendo Bologna.  Il libro s’intitola Morte al filatoio ed è edito da Vallecchi.  A seguire copertina e sinossi .

Bologna, 9 novembre 1592: don Tomasso, che dirige l’ospizio di San Biagio, viene coinvolto mentre è al Tribunale del Torrone in una denuncia per diffamazione voluta da Violante, una donna che un libello anonimo accusa di aver avvelenato il marito. Il notaio Martini, inquirente amico del prete, gli chiede in via non ufficiale di prendere informazioni da don Lucio, il sacerdote che ha proceduto al funerale e che forse è stato anche l’amante della donna. Nel frattempo, don Tomasso apprende da due ragazzini rifugiatisi all’ospizio, Ettore e Gian Andrea, che il primo ha appena visto il cadavere di una giovane donna nei sotterranei del filatoio di tal Righi. Il corpo, gettato nel canale, verrà infatti ritrovato di lì a poco. La morta risulta essere una lavorante del Righi, Caterina Pancaldi, e l’esame autoptico dichiara che ha perso da poco la verginità. Partono quindi tre processi: quello per il libello, quello per avvelenamento del marito di Violante e quello per “la putta” trovata nel canale. Mentre si svolgono gli interrogatori, don Tomasso aiutato da Gian Andrea prosegue nella ricerca di ipotesi e indizi per incastrare l’omicida.

Nascere donna è sempre stato molto difficile in ogni epoca, soprattutto quando bastava niente per essere accusati di stregoneria.  L’arte della magia e della seduzione con veleni e imbottigliamento della fama e della gloria.  Una corsa  contro  il  tempo in  nome  di un’agognata libertà.  Tutti questi elementi e tanti altri sono presenti nel folgorante e fortunato romanzo d’esordio di Sarah  Penner che ci ricorda una pagina di storia dimenticata segnata dall’importanza della solidarietà femminile.  Il libro è tradotto da Valeria  Bastia e s’intitola Il segreto della speziale ed è edito da Harper  Collins.   A seguire copertina e sinossi

Regola n. 1 Il veleno non deve essere mai usato contro un’altra donna. Regola n. 2 Il nome dell’assassina e della sua vittima devono sempre essere registrati nel libro della speziale. Nascosta nei vicoli della Londra settecentesca, la piccola bottega di una speziale è frequentata da una clientela inusuale. Le donne di tutta la città sussurrano fra di loro il nome della misteriosa Nella, che vende veleni difficili da rintracciare e che possono essere usati contro gli uomini che le opprimono. Le regole sono poche ma ferree: il veleno non deve essere mai usato contro un’altra donna; il nome delle vittime e delle assassine verrà per sempre conservato nei registri della bottega. Eliza ha solo dodici anni quando entra dalla porta con l’insegna di un orso per richiedere, su ordine della sua padrona, un potente veleno. Da subito capisce che quel mondo magico, fatto di boccette di vetro, erbe odorose e ingredienti oscuri, è fatto per lei. E chiede alla speziale di poter diventare la sua assistente. Ma sarà proprio un errore di Eliza a sconvolgere il delicato equilibrio del piano di Nella e a scatenare terribili conseguenze che avranno eco nei secoli a venire. Nella Londra di oggi, una ragazza americana appassionata di storia, Caroline Parcewell, trascorre il suo anniversario di nozze in solitudine, fuggendo dai demoni che la perseguitano. Non si aspetta certo di ritrovare, nascosto nelle acque del Tamigi, un indizio che può essere la chiave per spiegare la serie di delitti irrisolti perpetrati due secoli prima. Eppure, le spire del veleno della speziale sono ancora pericolose, e qualcuno potrebbe non sopravvivere… L’esordio in libreria di Sarah Penner è un vero e proprio caso editoriale, adorato dai librai indipendenti che l’hanno scelto come romanzo dell’anno. Una storia affascinante e straordinaria che appena uscita ha scalato la classifica del «New York Times» rimanendovi stabile per mesi. Il segreto della speziale è un debutto magico e sovversivo, che racconta di misteri, veleni e vendette, ma anche di come le donne possano salvarsi a vicenda nonostante le barriere del tempo.

Nei libri di storia si parla quasi esclusivamente di lui, lei è citata solo in sua funzione.  Accanto   a un lui denominato l’eroe dei due mondi c’è stata  lei chiamata Anita.   Un libro sulla sua figura e non solo grazie   a Andrea Santucci che costruisce una storia sorprendente su questo  emblematico  personaggio  partendo dalla sua morte.   E se Anita fosse stata uccisa e la verità occultata? L’autore   ricostruisce   perfettamente   lo  scenario ottocentesco      per  un  giallo   storico   dal  focus  inaspettato     che  sicuramente   incollerà   i  lettori   alle  pagine .  Il romanzo s’intitola In morte di Anita   Garibaldi ed è edito da Clown   Bianco. A seguire copertina e sinossi .

Giordano Venettacci è un giovane capitano della gendarmeria pontificia nella Roma del 1854. Le sue capacità attirano l’attenzione di un ecclesiastico di alto rango, che chiede a Venettacci di svolgere un’indagine molto delicata. Cinque anni prima, nella campagna romagnola, era stato rinvenuto un cadavere illustre, quello di Anita Ribeiro da Silva, moglie di Giuseppe Garibaldi. L’alto prelato rivela a Venettacci che nel corso dell’inchiesta ufficiale sono emerse alcune incongruenze che potrebbero far pensare che dietro la morte di Anita, avvenuta (in via ufficiale per malaria) nella notte del 4 agosto 1849, possa celarsi un omicidio e gli chiede di condurre una seconda indagine sulla vicenda. Venettacci scopre ben presto che la morte di Anita Garibaldi non è nient’altro che un sottile velo dietro al quale si celano antichi segreti, intrighi e delitti dimenticati.

Natale in famiglia e i segreti diventano saghe. 

Natale è la festa per eccellenza in cui ci si riunisce nel calore del focolare     domestico e dell’affetto familiare.  Ritrovarsi genera malinconia per le persone che non ci sono più, ma soprattutto è l’occasione in cui si rinvanga il passato, perché in ogni famiglia ci sono ferite laceranti, rapporti interrotti, segreti e omissioni.  Arriva però il tempo in cui tutto torna  a  galla e allora le emozioni sono incontrollabili.    Ecco per gli amanti del genere, dei titoli assolutamente imperdibili .

Non si poteva non iniziare da questo.  Un romanzo speciale dove la grande Storia s’intreccia con la quotidianità di quattro generazioni.  Le foto raccontano   storie e allora si tenta di ricostruire i ricordi impolverati dalla cenere della memoria per una famiglia che sta cercando di scrivere attraverso il finale, un magico inizio.   Con la traduzione di Valentina  Marconi arriva in Italia un libro toccante ed emozionante scritto da Ivana   Sojat dal titolo Segreti di famiglia pubblicato da Voland.   A seguire come sempre copertina e sinossi .

Un romanzo sulle turbolenze e i cambiamenti storici del XX secolo, sull’ingiustizia, la morte, la paura, l’amore e la gioia, narrati attraverso le vite di quattro generazioni di donne. Fine anni ’90. Katarina torna da Zagabria per incontrare la madre che, malata da tempo, muore prima di rivedere la figlia. Sola in una casa ormai vuota, Katarina riscopre a poco a poco la storia della sua famiglia con l’aiuto di vecchie fotografie e dei racconti di un’amica della nonna. In una alternanza di piani temporali, alle vicende della bisnonna Viktorija e del marito Rudolf, abbandonatosi all’alcol dopo aver combattuto nelle trincee durante la Prima guerra mondiale, si affiancano quelle della nonna Klara e dei due fratelli schierati su versanti opposti, uno con i nazisti, l’altra con i partigiani. Un libro pieno di vitalità e colpi di scena, dedicato alla città di Osijek e all’importanza di non dimenticare il passato.

Il lavoro nobilita l’uomo ma arriva anche il momento di raccogliere i frutti del proprio operato: l’agognata pensione. Sempre più spesso in quell’istante la vita è sconvolta da eventi imprevedibili Incontri tra donne, storie ed esistenze che s’incrociano mentre la società è completamente alla deriva e allora ci si rifugia in quei brandelli di famiglia per rimettere insieme i cocci e trovare le risposte per risanare ferite che sembrano non potersi più rimarginare. Questo e tanto altro nel nuovo appassionante romanzo di Julia Alvarez tradotto da Leonardo Taiuti dal titolo Aldilà edito Black Coffee. A seguire copertina e sinossi .

La vita di Antonia Vega subisce una brusca virata. è da poco andata in pensione dopo anni trascorsi a insegnare al college e improvvisamente il suo adorato marito, Sam, muore. Ma c’è dell’altro: la sparizione della sorella, generosa ma instabile, e una ragazzina incinta e senza documenti che fa la sua comparsa sulla porta di casa. Antonia, che ha sempre fatto affidamento sulla letteratura come guida e colonna sonora della propria vita, si trova improvvisamente di fronte a un mondo che esige altro da lei, oltre alle parole. Aldilà, in un’attualità politica fatta di tribalismo e diffidenza, si domanda: qual è il nostro dovere nei momenti di crisi, specialmente nei confronti della famiglia? Come si abita un mondo a pezzi senza perdere la fiducia gli uni negli altri, o in noi stessi? E come rimanere fedeli alle persone che ci hanno lasciato?

L’abbandono ti segna per sempre e allora ti rimbocchi  le   maniche e vai  avanti, mentre la vita chiede, continuamente, di essere forti ma si vorrebbe solo un porto  sicuro per mostrare le proprie fragilità per costruire una parvenza di felicità e poter finalmente affermare che l’esistenza merita di essere vissuta.  Entriamo così nel microcosmo costruito ad arte da Anna  Verlezza che ci conduce nelle vite di Rita, Alberto, Manuel e tanti altri personaggi e ci fa capire che non bisogna esprimere giudizi definitivi, perché la realtà non è mai come sembra.  L’autrice ritorna in libreria con un libro particolarmente profondo dal titolo La seconda verità edito Readerforblind.  A  seguire    copertina  e  sinossi.  

La protagonista del romanzo è una donna che non si arrende, che prende in mano la sua vita e, senza mezzi termini, riesce a concepire per se stessa e per chi ama l’esistenza migliore e più piena possibile, ricca di bene, perché solo cercando di stare al meglio con sé si può dire di aver vissuto. Rita si mette in discussione, rivede la sua esistenza e prova a portarla in salvo. Vittima di un matrimonio finto con Manuel, uomo di nobili natali, freddo e distaccato nella vita coniugale, si interroga sul senso della propria relazione. Psichiatra, ironicamente intrappolata nelle sue angosce, non riesce a trovare serenità nemmeno sul lavoro. Gli unici rapporti veri sono quelli con la sua famiglia e, soprattutto, con suo fratello Alberto, del quale si prende cura già dai tempi dell’orfanotrofio. Un collega di Rita, Giacomo Staino, uomo tenebroso e dai segreti inappellabili, giungerà a chiederle aiuto per un paziente dal passato torbido. Intanto che le vicissitudini professionali di Rita si schiantano contro il suo di passato, la vita privata si appallottola su se stessa. Si scopre man mano vittima delle bugie di tutte le persone cui si affeziona, scopre di non riuscire ad essere la professionista che vorrebbe, ma non si arrende, si mette in viaggio e affronta la sua vita alla ricerca della Seconda Verità.

Chiudiamo con una piccola perla veramente devastante. Un libro breve ma incantevole, che fa  male e bene allo  stesso  tempo. Luce e ombre delle esistenze, perché non bisogna dimenticare che c’è vita anche nella morte e se si ha qualcuno accanto, essa fa meno paura. Sembra impossibile invece no se si racconta con sorprendente lirismo come fa l’attrice Anna  Beecher, qui al suo romanzo d’esordio dal titolo Miracoli, tradotto da Clara  Nubile e pubblicato da Atlantide. A seguire copertina e sinossi.

Lungo la spirale del tempo e delle vite, le storie di Edward e Joe, nonno e nipote, si incontrano e si legano con quelle di Emily, sorella più piccola di Joe e voce narrante; di Eleanor che scappa da un marito violento, al quale comunque resterà sempre legata nel desiderio, e che sposerà poi il timido Edward e avrà due figli da lui; dei genitori di Joe ed Emily, colpiti improvvisamente da un evento tanto più grande di loro. E, ancora più lontano, dei genitori dello stesso Edward: Mary Webb, ultima sopravvissuta di una famiglia spazzata via dalla tubercolosi nell’Inghilterra degli anni Trenta, e Thomas Blood, reduce di guerra che in combattimento ha perso l’udito.

Lampi di luce tra il passato e il futuro attraversano questo libro meraviglioso e illuminano le sue pagine, mentre Emily racconta dell’amato fratello Joe e della malattia che lo prende quando è ancora soltanto poco più di un ragazzo. Tutto intorno, come scrive Anna Beecher, “i miracoli brillano ovunque”, anche nelle giornate più brutte, e il miracolo più grande forse è proprio vivere con chi si ama, essere amati per chi si è davvero e non per chi vorremmo essere.

Toccante, struggente, lirico, Miracoli è un romanzo di intensità assoluta e bruciante che racconta la vita come una carezza che resta oltre il tempo e le generazioni.

Secondo voi potevo chiudere così senza dedicare uno spazio alle cosiddette chicche? Eccovi una straordinaria carrellata di perle per lettori e lettrici che amano anche collezionare rarità.

Iniziamo con un bell’anniversario assolutamente da ricordare perché ci riporta all’infanzia e adolescenza Era il 1985 quando Cristina D’Avena avvertiva i bambini che nel mondo di Alice avrebbero visto le cose più strane ma che si sarebbero comunque divertiti tantissimo. Divertimento che si rinnova con quest’edizione speciale del celebre classico di Lewis Carroll La prima traduzione italiana festeggia il traguardo dei 150 anni e così la casa editrice Il Palindromo ha deciso di riproporla. Il nuovo volume di Alice nel paese delle meraviglie è ulteriormente impreziosito dai disegni della bravissima illustratrice siciliana Chiara Nott. Il libro acquistabile in due formati contiene tante piccole sorprese per grandi e piccini . A seguire copertina e sinossi.

La prima storica traduzione illustrata da Chiara Nott. Questa edizione celebra i 150 anni della prima traduzione in italiano (1872) del capolavoro di Lewis Carroll a opera di Teodorico Pietrocòla Rossetti, predicatore evangelico e patriota risorgimentale esule in Inghilterra, designato traduttore dell’opera dallo stesso Carroll di cui divenne frequentatore e amico nei suoi anni londinesi. Il volume è impreziosito dai trasognati disegni di Chiara Nott, da un saggio critico di Fabio La Mantia e da un approfondimento di Rosario Battiato. In allegato la mappa del Paese delle meraviglie realizzata da Chiara Nott.

Restiamo in   qualche   modo nel mondo delle fiabe, con uno dei più grandi nomi del genere che tra Sirenette, Regine delle nevi e tantissimo altro portiamo tutti nel cuore.  Sto parlando di Hans  Christian  Andersen che ritorna in libreria con un piccolo ma prezioso volume illustrato in cui racconta i suoi viaggi a Napoli.  Il volume dal titolo Un mondo diverso. Diari  di  viaggio da Napoli è tradotto da Bruno  Berni e pubblicato dalla casa  editrice Langella.  A seguire come  sempre copertina e sinossi .

Hans Christian Andersen (1805-1875) fu uno dei più grandi viaggiatori della sua epoca. Contrariamente all’uso tradizionale dell’unico Grand Tour nel corso della vita, lo scrittore danese affrontò circa trenta viaggi in Europa e fu più volte in Italia. A Napoli soggiornò nel 1834, poi di nuovo nel 1841 – quando poi si imbarcò per un lungo viaggio in Grecia e Turchia – e infine nel 1846, quando rimase in città per quasi due mesi. Dei suoi lunghi soggiorni rimangono queste pagine di diario che descrivono le sue giornate in una città paragonata a «un paradiso», dove le sue visite a musei e teatri, le escursioni a Pompei, Sorrento, Capri, le ascensioni al Vesuvio e una frenetica vita sociale lo portano però a concludere che «Napoli è più pericolosa di Parigi, perché lì fa freddo, ma qui il sangue brucia». Il volume è accompagnato da circa cinquanta riproduzioni dei disegni che lo scrittore elaborò durante il suo primo soggiorno in città nel 1834.

Ancora una volta una fiaba ma stavolta particolarmente suggestiva. Vi ricordate di Peter Pan, il bambino che non voleva crescere? Con toni più toccanti e drammatici è narrata in questo libro la storia di un uomo che non lo può fare e che nell’ aspetto è rimasto bambino. Tra rituali credenze e realismo magico, fatevi trasportare dalla magia di un violino e leggete il libro di Hamid Ismailov , nulla sarà più come prima. Arriva in Italia tradotto da Nadia Cigognini, il titolo è La fiaba nucleare dell’uomo bambino ed è edito da Utopia. A seguire copertina e sinossi.

Nella carrozza di un treno che corre attraverso la sconfinata e monotona steppa kazaka, un viaggiatore si imbatte in un venditore che suona magistralmente il violino. Si chiama Erzhan e, malgrado sia un giovane adulto, conserva un aspetto da bambino. Per ingannare il tempo, il passeggero lo prega di parlare della sua storia. Si dipana così il misterioso racconto dell’uomo bambino, nato negli anni della guerra fredda in un villaggio sperduto, nei pressi di una stazioncina di transito. Erzhan è cresciuto in una piccola comunità, in un microcosmo scandito da riti magici e credenze remote, con la rigida educazione del nonno e da sempre innamorato della piccola vicina di casa, Ajsulu. Un’infanzia serena su cui si addensa una sola ombra minacciosa, quella che si proietta dalla Zona, una impenetrabile area recintata al centro della steppa. Detonazioni intermittenti oscurano il cielo e fanno tremare la terra, provocando violenti uragani e generando timori nel villaggio di Erzhan. Violando le raccomandazioni della famiglia, un giorno il bambino si immerge nel Lago Morto, un bacino color smeraldo che si è formato in seguito a un’esplosione nucleare. E smette di crescere.

Se amate Agatha Christie, questo è il libro adatto a voi. Una società precostituita che tende goffamente di salvare l’apparenza. Un mondo cristallizzato criticato dai pettegolezzi femminili, ma presto tutto sgretolerà mostrando a tutti le sue crepe perché tra i diversi personaggi che animano il romanzo si nasconde un assassino. Per scoprirlo dovete leggere il libro d’esordio di Tessa Kollen che per la prima volta arriva in Italia, tradotta da Daniela Di Falco con una storia che ha per titolo La gabbia ed è edita dalla casa editrice Le Assassine. A seguire copertina e sinossi

Chi non vorrebbe vivere, almeno per un periodo della propria vita, come un ambasciatore o un top manager? Belle residenze, personale domestico sempre a disposizione, ricevimenti, viaggi in Paesi esotici, ma siamo sicuri che questa vita privilegiata non possa trasformarsi in una gabbia dorata? In una scuola internazionale, istituzione esclusiva destinata ai figli di questa élite, si incontrano madri di varie nazionalità, che spesso, al seguito dei propri mariti, finiscono per perdere la propria identità. Intrappolate in regole di cui la loro cerchia esclusiva esige il rispetto, diventano alla fine soltanto le “mogli di” o le “fidanzate di”. Inappagate nelle proprie aspirazioni, alcune di loro decidono di ritrovarsi una volta alla settimana per dar sfogo alle frustrazioni e scambiarsi, davanti a uno o più bicchieri di vino, gli ultimi pettegolezzi. Le loro vite vengono però sconvolte dall’assassinio della consulente scolastica dell’istituto frequentato dai figli. La donna non era certamente persona amata, ma chi poteva desiderarne la morte, e perché? Una comunità stravolta dall’omicidio rivela così la differenza esistente, specialmente in quel mondo dorato, tra sostanza e apparenza.

Tutti almeno una volta nella vita abbiamo letto qualche suo testo oppure visto la trasposizione teatrale di una sua opera. Chi era però Anton Cechov? Questo libro speciale ci regala un ritratto intimo e privato dell’autore de Il gabbiano. Pagine inedite che parlano d’amore e sofferenze di Anton e Lidija un amore impossibile ma grande che ha superato le pieghe del tempo. Tradotto da Barbara Delfini, arriva in Italia per la collana Contrappunti il libro di Lidija Avilova dal titolo Cechov nella mia vita edito Miraggi. A seguire copertina e sinossi.

Come scrive Ivan Bunin, la storia d’amore tra Lidija A. Avilova e Anton P. Cechov era un grande segreto, che i due mantennero per decenni. Eppure, “Cechov nella mia vita” è più del racconto personale di una relazione intima. Al di là di qualsiasi polemica, personale (come quella di Marija Cechova, legittima moglie dello scrittore) o accademica (diversi ricercatori hanno espresso più di un dubbio a riguardo), queste memorie illuminano alcuni degli aspetti più intimi di Cechov e soprattutto permettono al lettore di sbirciare sul suo lavoro di guida letteraria nei confronti della giovane (e ambiziosa, e infelicemente sposata) collega. Il risultato è il più classico romanzo sentimentale russo, con tutto l’armamentario che conosciamo e amiamo: i bigliettini mandati attraverso la servitù, le vetture di piazza, i balli in maschera, i fiumi di tè, gli struggimenti. Eppure non c’è alcun sentimentalismo e la voce di Avilova è limpida e vivace, piacevole da ascoltare, attentissima a guardarsi dentro e a giudicare gli uomini che la circondano, ironica. La voce di una donna moderna. Prefazione di Dario Pontuale.

Volete passare le festività a passo  di  danza? Questo  è  il  libro  adatto     a  voi   Con Barbara  Chiappa arriva in libreria un romanzo ispirato alla figura di Louise Weber, ballerina francese inventrice del can can . Una  storia   intrisa  di   drammi   che  toccheranno  il  cuore  del  lettore .  Il titolo è L’ingorda ed è edito da Ianieri. A seguire copertina e sinossi .

Louise è una bimba paffuta, goffa, ma con un gran talento nel ballare. A questo si aggrappa per cercare la sua strada, e magari un po’ di felicità. Scappa via sgambettando da una famiglia ignorata dall’amore, per avventarsi sugli scarti di una Parigi di fine secolo. L’arma è il suo corpo. In quel grande vuoto che sente dentro trova tutte le sue munizioni. Finirà i suoi giorni più in basso della buca da cui era partita. Ma prima avrà posato per Renoir, sarà stata la protetta di Toulouse Lautrec, avrà tenuto tutta Parigi inchiodata sotto la sua gonna, avrà inventato il can-can, avrà mangiato e ballato. Senza riempirsi mai. Romanzo ispirato alla vita di Louise Weber, “La Goulue”.

La Seconda guerra mondiale raccontata con gli occhi di un bambino, una storia magica che ricorda nei rapporti interpersonali tra i personaggi il classico della Burnett Il giardino segreto. Riuscirà un bambino con una storia difficile alle spalle a fare breccia nel cuore di un vecchio burbero? Se l’affetto è sincero, non c’è bisogno di un legame di parentela per essere nonno e nipote. Un classico della letteratura inglese riscoperto a quarant’anni dalla prima uscita che sicuramente sarà capace di incantare ed emozionare tutti. Un libro sull’accoglienza, la ricostruzione, la memoria e il bene più autentico anche nei periodi nefasti. Ritorna grazie alla traduzione di Arianna Pelegalli il libro di Michelle Magorian dal titolo Buonanotte signor Tom edito da Fazi. A seguire copertina e sinossi

Nel 1939, allo scoppio del secondo conflitto mondiale, nel timore dei bombardamenti tedeschi, il governo inglese decide di evacuare migliaia di bambini dalle città e di ospitarli in campagna presso le famiglie offertesi di accoglierli. Uno di questi bambini, Willie Beech, trova alloggio presso Tom Oakley, un uomo di mezza età che vive solo dopo la morte della moglie nel villaggio di Little Weirwold. Il bambino è chiaramente traumatizzato: si spaventa per un nonnulla, bagna il letto tutte le notti e ha il corpo ricoperto di lividi e cicatrici. Con il tempo, le attenzioni costanti e l’affetto del signor Oakley consentono a Willie di riacquistare stabilità e serenità emotiva, nonché di inserirsi felicemente a scuola e stringere legami di amicizia con i bambini del villaggio. L’incanto della nuova vita si infrange quando la madre di Willie vuole riavere con sé il figlio, e il bambino è costretto a tornare a Londra. Tom, inquieto per la mancanza di notizie, decide di andare in città per sincerarsi delle condizioni del bambino. Dopo una serie di peripezie lo ritrova, ma fa una terribile scoperta…

Concludiamo la carrellata stavolta veramente con una ripubblicazione particolare che ci conduce nel mondo del circo. Un libro magico e sensoriale divenuto negli anni un piccolo classico   della  letteratura, perché l’arte è passione, sacrificio, memoria, dolore e amore. Ritorna in libreria con una veste grafica rinnovata il libro di Agaja  Veteranyi tradotto da Angela  Lorenzini dal titolo Lo scaffale degli ultimi   respiri edito ancora  una  volta da Keller. A seguire come  sempre copertina e sinossi .

La giovane protagonista di questo romanzo non è una donna qualunque, lo si capisce subito. La sua casa è popolata da lingue e profumi di tutto il mondo e da riti antichi come quello del lavare il grano nove volte prima di cucinarlo per fare il dolce dei morti. Con la madre, il fratello e la zia vivono in Svizzera ma il piccolo stato europeo è solo il punto di arrivo di una vita da girovaghi e circensi. Proprio la perdita dell’amata zia diventa occasione per ripercorrere alcuni momenti della loro vita insieme. Alla sofferta e dura verità della morte ben presto si sostituisce un delicato gioco di illuminazioni poetiche che ci conduce in tutto il mondo, lungo una vita da circensi ed emigranti. La giovane protagonista è nata a Bucarest, battezzata a Cracovia, operata d’appendicite in Cecoslovacchia e di tonsille a Madrid. Un caleidoscopio di situazioni e colori che però non riescono ad attenuare il dolore di non sentirsi mai a casa e di non avere una “lingua madre”. La Veteranyi scrive infatti in tedesco, lingua che impara in Svizzera quando vi giunge con la famiglia a quindici anni, ancora analfabeta.

Adesso è arrivato veramente il momento dei saluti e vi auguro un sereno Natale e buon inizio anno nuovo a tutti voi che seguite il blog con affetto e alle vostre famiglie