La casa del melograno di Simona Bertocchi

La casa del melograno

Il romanzo appassionante di una grande famiglia fiorentina, che attraversa momenti fondamentali della storia italiana. Il rigoglioso melograno che domina il giardino di casa Martini, nel cuore della capitale toscana, è testimone del succedersi di diverse generazioni. Dai patriarchi Fulvio e Fedora, ai loro figli, e poi ai nipoti, e ancora oltre. Uomini e donne fioriscono, inseguono sogni e amori, combattono e soffrono, per poi affidare il proprio mondo a chi, con sguardo diverso ma con gli stessi valori, porterà avanti il loro nome e il loro ricordo. Le vicende si dipanano in un intreccio stupefacente, come quelli che solo la vita può comporre. I giganti dell’Ottocento italiano torreggiano sullo sfondo: gli ultimi granduchi degli Asburgo-Lorena, e poi Mazzini, Garibaldi, Cavour. Le febbrili vicende del Risorgimento e la prima, coraggiosa Italia postunitaria sono protagoniste di un tempo glorioso di ideali e di rivoluzioni, di conflitti e di cambiamenti, con gli occhi rivolti verso il domani. Sono uomini dallo spirito impetuoso e sensibile, quelli della famiglia Martini. E sono donne forti, tenaci, intelligenti, che affrontano con determinazione le difficoltà, che tessono la trama degli affetti che tiene la famiglia unita, e che sanno come sfidare con fierezza una società che le vorrebbe relegate in secondo piano. Intorno, una Firenze vivida, palpitante e sfrontata, colorata di luoghi dal sapore mitico e di un caleidoscopio di personaggi intrisi del più suggestivo realismo. La narrazione vibrante della forza di un legame di sangue e di anime, che si conserva intatto nel fiume inarrestabile del tempo.

Introduzione

La famiglia è il porto sicuro in cui rifugiarsi in ogni situazione, ma sono anche il più grande dei misteri che non sempre hanno una risoluzione. Un intrecciarsi di storie e vite che sono rami robusti da formare un albero che si erige fino al cielo toccandolo come uno sfondo della memoria che tra le crepe dell’esistere resta sempre fisso in attesa di accogliere i membri nonostante tutto. Come un padre, l’albero li ama come figli, ognuno è una sua foglia, un suo frutto. Vorrebbero insegnare loro l’arte del perdono e delle amare incondizionatamente ma i giovani col cuore indomito dalle scoppiettanti passioni tendono a non ascoltare la sua voce, creando occasioni di scontro anche tra loro. Quelle mura però si riempiono di vita e vitalità e allora diventano perfetto materiale da raccontare quando nel mondo esterno ci si fatica a riconoscere. Carta e calamaio diventano ancora una volta armi potenti da usare in un vento rivoluzionario per propaganda e denuncia di una società che tende a nascondere troppo spesso la testa sotto la sabbia. Lotte ideologiche che spingono anche a morire ma è solo una morte apparente perché nei ricordi ognuno trova il modo di rinascere e sorridere ancora una volta.

Aneddoti personali

Non conoscevo l’autrice e inizialmente ho ordinato il libro per il grande affetto e la stima che ho nei confronti del mio amico e collega Roberto Orsi che firma una brillante e perspicace postfazione. C’è da dire che oltre a essere una persona meravigliosa e sempre disponibile, lui e il suo team negli anni sono diventati per tutti i lettori e gli autori di romanzi storici un valido punto di riferimento. Senza dimenticare che Roberto è stato tra i primi a farmi sentire ben accolto quando ho iniziato questa bellissima avventura delle recensioni. Una volta giunto il libro ha iniziato a leggere e Simona mi ha conquistato. L’ho divorato perché è una storia ben scritta intrigante, con un buon ritmo e un’ottima ricostruzione storica. Un mix perfetto tra la saga dei Florio della Auci e La casa del carrubo della Bellomo . Di solito in una saga mi affascinano maggiormente i personaggi femminili e qui sono stato ampiamente accontentato perché ne ho trovato tantissimi , veramente indimenticabili Ringraziando la casa editrice per questa possibilità e l’autrice perché nonostante il breve tempo passato insieme è stato intenso , mi accingo a scrivere la recensione che spero incuriosisca tantissimi lettori .

Recensione

Una strana voce si diffonde in quel di Firenze, è quella del vento che entra indisturbato fino a insediarsi nei cuori per dare l’agognato segnale che stava aspettando da qualche tempo. C’è fermento nell’aria perché il passato si ripresenta come un nuovo e inaspettato futuro. Le città risorgono e lo fanno dalla loro Storia. I monarchi lasciano i bastoni e sostituiscono scettri e spade per difendere quel potere riconquistato dimostrando che hanno ancora qualcosa da dire. L’arco narrativo va dall’esilio di Napoleone Bonaparte agli anni successivi alla creazione dell’Italia. Napoleone pur durando, solo poche pagine è l’emblema di tutto il romanzo. Un sovrano costretto ad affrontare il suo peggior fantasma: la disfatta del destino. Parabole di eroi e regnanti di ogni epoca, per loro sono previste un inizio e una fine, mentre il mondo sembra quasi prendersi beffa delle loro gesta perché pronto a continuare pur rattoppando le crepe visibili. Gli esseri umani senza bisogno di alcun pensiero filosofico che lo attestasse si sono sempre posti oltre il bene e il male e l’indomabile forza dei sentimenti perché la bramosia del potere e dell’arrivismo li travolge fino all’inevitabile distruzione. In questo tumultuoso affresco descritto dettagliatamente Il sole, risplende in cielo e la sua luce illumina i volti fino a disperdersi nei vetri di una casa che sembra avere una favolosa storia da raccontare. Gli eroi di questo bellissimo romanzo storico sono i Martini, un numeroso gruppo di uomini e donne che devono costantemente attuare una corsa contro ogni limitazione burocratica e ideologica per l’affermazione nel commercio e nel privato di un loro personale marchio emozionale. I Martini sono commercianti e proprietari terrieri molto conservatori ma che devono imparare a cavalcare l’onda progressista che si è diffusa nella scacchiera sociale e nello specifico nel mondo della moda. L’autrice inserisce la poetica pascoliana e verghiana in un romanzo di stampo derobertiano. Il termine Unità ha un significato ambivalente. Non è solo un sentimento patriottico ma quello che dovrebbe esserci nel microcosmo familiare, spesso però anche nel migliore ci sono notti senza luna. Non si può descrivere una casa da una luce accesa nel buio della notte, perché a volte la speranza diventa l’arma sociale che naufraga i desideri e salva le apparenze. Così sono narrati gli attriti tra il buon Arrigo e l’arrogante Rodolfo dualismo che si ripercuoterà nelle future generazioni. Ed ecco i veri protagonisti, l’ombroso Giovanni intento a placare per tutto il romanzo, i suoi demoni e continui eccessi, in pubblico è spavaldo, arrogante e intransigente ma sono reazioni dovute a una personalità psicologicamente incontrollabile. All’interno delle pagine l’uomo affronterà un viaggio interiore tortuoso che lo porterà a conoscere la sua vera sfera emotiva e finalmente imparare ad amare. Dall’ altro lato c’è Biagio, un giovane affamato di conoscenza che rappresenta inizialmente la nota ribelle della famiglia , perché non è interessato ai tessuti e vuole dedicarsi alle sue più grandi passioni : l’agricoltura e la scrittura . Il suo spirito critico, volenteroso e combattivo lo farà primeggiare nei suoi ambiti al punto da diventare un perno fondamentale per tutte le generazioni. Il tumulto all’interno del libro non è solo storico – ideologico ma anche amoroso. Il romanzo è intriso di avvincenti storie d’amore che appassioneranno i lettori perché da una parte ci saranno quelle per salvaguardare l’onore e dall’altra quelle che sovvertiranno ogni costume sociale e ascolteranno solo la voce del cuore. I personaggi femminili a differenza di quelli maschili si ritagliano tutte un ruolo da protagonista ma quelle maggiormente caratterizzate sono Sofia e Ginevra. Si richiama Richardson, anche se in questo caso la virtù non è ritrovata ma onorata. Entrambe sono nobili solo di cuore ma dimostrano che la vera eleganza non è un titolo o un tessuto ma e che l’altruismo è la più grande delle raffinatezze. Riusciranno Giovanni e Biagio a meritarsi il loro amore e a combattere affinchè esso abbia un felice compimento? Le due donne dovranno giocare una partita ancor più ardita quella della realizzazione dei propri sogni , contro una società radicalmente maschilista . Tutta la famiglia Martini però dovrà fronteggiare dure prove, non ci sarà la concorrenza nel tessile ma soprattutto ma soprattutto le oscure trame che da Napoli ordiranno i cattivissimi e arrivisti Francesco Cuomo, Cosimo Giuffrè e i fratelli Malerba affinchè tra i solchi del tempo i Martini non abbiano solo successi ma anche profondi dolori, mentre l’angelo della morte incombono inesorabile su tutti loro. Che sia nespolo, carrubo o melograno l’albero simboleggia in letteratura la microstoria familiare che accompagna i secoli e si arricchisce di ramificazioni e intrecci inaspettati ma il segreto sta nel frutto perché è lì che è celata l’essenza del vero profumo. Anche quando si compiono salti nel vuoto, ci deve essere sempre un nido, dove poter tornare. Un’avvincente ed emozionante saga il cui ritmo è come la seta -. Un coro di donne che gridano instancabili la loro condizione. Un romanzo ricco di soprusi inganni, violenze. Un continuo dialogo incessante tra generazioni che cercano di convivere nonostante le differenze. Uomini e donne che si rifugiano nella preghiera e nell’amore perché entrambe donano speranza. Quello stesso sentimento che se tramutato in parola ha come una fenice, la forza di rinascere dalle ceneri,

Conclusioni

Un romanzo emozionante e accattivante che una volta letto porterete nel cuore

Voto

5/5

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Citazioni

Note

Una risposta a “La casa del melograno di Simona Bertocchi”

  1. Sono l’autrice di La Casa del melograno e ringrazio per questa recensione così intensa, ben tracciata, che affonda e sfiora la trama e la rende viva e vibrante ma soprattutto grazie per avere accolto e compreso i miei personaggi, per essere andato oltre i personaggi di carta. Sono creature nate da me che presto mi hanno obbligata a seguire i loro imprevedibili cammini, la loro storie sono entrate nel grande fiume della storia per raccontare un’epoca di grandi cambiamenti.
    Grazie anche a Roberto Orsi, amministratore di Thriller Storici e Dintorni per la bella post fazione.
    Sono onorata

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