La figlia di Cuba di Soraya Lane

La figlia di Cuba

Claudia stringe in mano quella che sembra la scatolina di un gioiello. Al suo interno, invece, c’è qualcosa di molto più prezioso: un pezzettino di carta con il disegno di uno stemma, il frammento di un passato sconosciuto. Apparteneva a sua nonna, una figura enigmatica di cui, però, Claudia non sa nulla. In un momento in cui la sua vita sembra cadere a pezzi, quella scoperta è il punto di partenza per un viaggio che la porta lontano da tutto. Un viaggio che comincia all’Avana, a Cuba, in una casa grande e maestosa, disabitata dagli anni Cinquanta. A un primo sguardo, sembra di trovarsi di fronte a una fotografia in bianco e nero, un’immagine sospesa nel tempo. Ma Claudia capisce che dietro i mattoni ingrigiti e ricoperti di muschio quel luogo custodisce storie importanti: amori, passioni, delusioni e anche una tragedia indicibile che ha messo fine all’innocenza e alla felicità di un’intera famiglia. Con l’aiuto di Mateo, un ragazzo conosciuto proprio a Cuba, Claudia inizia a scavare nel passato delle persone che abitavano quelle mura. Presto si accorge che ogni segreto, ogni evento, in qualche modo, la riguarda direttamente. Mettendo insieme pezzi di vita dei suoi antenati, scopre la chiave per ripartire e mettere insieme i cocci della sua. Ma adesso dipende da lei. Sarà capace di far tesoro delle sue scoperte e di ascoltare davvero il suo cuore? Dopo “Le figlie di Hope House”, Soraya Lane torna in libreria con un nuovo romanzo, “La figlia di Cuba”.

Introduzione

Quando si parla di cosmopolitismo, si pensa a un concetto astratto alla nostra persona ma se tocca, da vicino il microcosmo crolla e mostra le sue crepe. Le scelte talvolta nascondono il vero volto della felicità e i segreti ne modificano inevitabilmente la direzione, il cuore continua a battere pulsante fino all’ultimo battito mentre muoiono le parole e le provate membra si preparano ad attuare il canto straziante del cigno. La poetica dell’abbandono non è mai totalmente voluta . Ḕ come una canzone dalle prime note struggenti che si apre poi al caloroso abbraccio dell’accoglienza di una nuova casa mentre il vento culla come una nenia, lo stesso fruscio delle pagine che raccontano un’altra emozionante storia .

Aneddoti personali

Ho conosciuto quest’autrice con il primo libro della saga che trovate recensito sempre sul blog. Non devono essere letti per forza in ordine perché comunque sono storie autoconclusive e le pagine dedicate al notaio londinese sono ripetute in ogni storia. Potete quindi iniziare quale volete sapendo che il primo volume è dedicato alla danza classica e il secondo allo street food. La casa editrice sta scegliendo le bellissime copertine originali che sono ammalianti e accattivanti. L’autrice però con la storia dell’affascinante Esmeralda questa volta si è superata. Il primo mi ha riscaldato il cuore con questo ho addirittura pianto. Purtroppo non vi posso svelare il particolare che mi ha commosso però sappiate che le sorelle Diaz una volta conosciute non si dimenticano facilmente. Per questo ringraziando Alice per la copia non vedo l’ora di ritornare in queste magiche atmosfere per provare a raccontarle come meritano .

Recensione

L’amore può lenire le ferite e curare proprio quando la calda fiamma dell’affettività sembrava ormai perduta. Vagando come giocattoli rotti alla perenne ricerca di qualcuno cui affidare la chiave della propria anima e far scattare il misterioso ingranaggio . Ḕ così che il cielo blu instaurando un’armoniosa danza con le epoche si tinge dell’oro del coraggio tramutando il tramonto dell’abbandono nell’agognata alba della speranza. Claudia allestisce e vende appartamenti e alimenta tutta quella creatività che sente dentro di sé per realizzare i sogni degli altri perché non sa gestire e organizzare la propria esistenza. Dopo aver chiuso una relazione univoca e malata perché lui stava tentando di minare e schiacciare la sua libertà individuale, Claudia ha inevitabilmente costruito la sua casa di bambola emotiva. Una gabbia confortevole e protettiva ma il muro apparentemente invalicabile può essere distrutto da un folle volo. L’occasione si presenta con una richiesta di uno studio notarile inglese. Catherine la nonna di Claudia non può assistere perché morta da poco. Una volta giunta lì la giovane non può credere a ciò che le è comunicato. Che cosa c’entra sua nonna Catherine con Hope House, una casa londinese per madri nubili, ma soprattutto con indizi strambi provenienti dall’Avana? L’unico modo per risolvere il mistero è indagare sul posto. Un viaggio emozionante verso l’ignoto che fa riannodare e intrecciare ancora una volta in modo inaspettato i fili del destino. Inizia così la magica e intensa storia di Esmeralda. La protagonista è la primogenita della dinastia più importante e ricca di Cuba I Diaz. Il patriarca Julio è vedovo ed è l’uomo che tutti vorrebbero sia come uomo sia come padrone. Ricordando gli anni della schiavitù Julio non parla nemmeno di sottoposti ma di collaboratori, tratta tutti con gentilezza e non ostenta né ricchezza né nobiltà. Esmeralda dal canto suo non vive la sua bellezza come una condanna perché con il suo animo pragmatico ha compiuto la scelta di svolgere le veci materne dedicandosi completamente al padre e alle tre sorelle. Quattro piccole donne destinate a mostrare al mondo la loro grandezza portando sulle spalle pesanti fardelli. Nonostante l’armonia, i Diaz appaiono fin da subito il ritratto sbiadito di una famiglia felice perché una posizione sociale agiata non esenta dalla sofferenza. Oltre all’animo pragmatico Esmeralda ha anche uno spirito rivoluzionario. S’interessa di economia e degli affari che perlopiù riguardano le terre e lo zuccherificio. Durante un viaggio lavorativo per stilare un accordo importantissimo Esmeralda lascia Cuba e arriva a Londra ed è lì che la giovane incontra l’affascinante Cristopher. Si perdono nello sguardo dell’altro disegnando un nuovo tragitto della felicità e dando un personale significato alla parola “amore” . Ḕ questo il preludio di un’intensa emozionante e drammatica storia d’amore. Quando Julio scopre tutto, seppellisce ogni forma d’amore, facendo emergere la bestia feroce che ha il compito di eliminare l’onta della vergogna. C’è una lotta estenuante tra Esmeralda e suo padre in cui la rabbia e l’orgoglio sono forze dirompenti e devastanti che al solo passaggio lasciano dilanianti sensi di colpa. L’incapacità di perdonarsi è la lama più sanguinante che possa esistere mentre il sangue sgorga libero tra le epoche divenendo l’indelebile marchio dell’innocenza della Storia. Il giorno del suo matrimonio combinato Esmeralda svanisce nel nulla, come una donna annegata in un lago il cui corpo non è mai ritrovato. Così sulla storia tra Esmeralda e Cristopher lo zucchero si scioglie come neve creando il tepore di una tomba ma la radice del loro amore resta salda sul terreno, come unica luce di verità nelle ombre della menzogna. La famiglia Diaz si disgrega per sempre a causa della rivoluzione cubana e la dittatura di Castro portandosi nel cuore un altro cocente segreto. Il romanzo si dipana magistralmente tra passato e presente con uno stile caloroso e scorrevole. L’ottima traduzione è svolta da Adria Tissoni. Si rileva che l’autrice ha deciso di scrivere i termini colloquiali affettivi e i relativi piatti tipici in spagnolo scelta che anche la traduttrice ha mantenuto. I personaggi femminili di questa storia sono degni esattamente come quelli nati dalla penna di Allende. Nonostante il romanzo debba necessariamente mantenere la stessa struttura del primo, all’interno di questa storia l’autrice inserisce un personaggio che appare minore ma si rivelerà principale perché è lei l’elemento chiave del commovente mistero. Quando Claudia giunge a Cuba, è ammaliata dai colori e dai sapori locali ma soprattutto è accolta calorosamente dalla comunità. Lì incontra il tenebroso Mateo, un cuoco che si occupa principalmente di street food Claudia in cucina è negata ma scopre che una cultura per conoscerla non bisogna soltanto viverla ma anche assaporarla. Per Mateo la felicità è raccontare storie e regalare emozioni attraverso i suoi piatti. La giovane è esterrefatta perché credeva di dover risolvere soltanto il mistero di nonna Catherine ma poi si aggiunge quello legato alla sparizione di Esmeralda e soprattutto quello sul perché Christopher prima di morire abbia lasciato la sua intera eredità a un’associazione che si occupa di madri nubili. Davvero sono tutti morti? Una storia avvincente , travagliata , toccante emozionante e drammatica che fa assaporare alle anime rattoppate un nuovo speziato aroma sull’ incessante e indelebile giostra del tempo .

Conclusioni

Un romanzo che faticherete a dimenticare .

Voto

5/5

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