La linea della vita di Cristina Stanescu

La linea della vita

Romania, 1926. Nina, la protagonista di questa saga familiare, è una ragazza bella e dallo spirito combattivo, figlia del prefetto della Bessarabia. Nel giorno del suo sedicesimo compleanno incontra un’indovina che le preannuncia una vita lunga e difficile. La giovane non crede alla profezia, ma la veggente avrà ragione, l’esistenza di Nina e dei suoi fratelli seguirà le sorti di una nazione dilaniata dal violento nazionalismo dell’estrema destra, quindi da Hitler, per poi finire nella morsa dell’occupazione russa. Sotto la dittatura comunista cambia tutto e non resterà nulla della grande famiglia in cui la giovane è cresciuta, dei balli alla corte del re Ferdinando Hohenzollern Sigmaringen, dei vivaci festini universitari a Bucarest. L’ombra della profezia non risparmierà nemmeno il suo matrimonio, dettato da un amore travolgente per cui la donna sfiderà le convenzioni sociali e che le regalerà anni di intensa felicità tra le montagne della Transilvania. Nina ingaggerà una lotta senza tregua contro il destino, che di volta in volta vestirà la divisa delle truppe ungheresi, degli ufficiali russi o della polizia politica. Con la sola forza dell’amore per i figli, si giocherà il tutto per tutto al tavolo di una vita che le riserverà molte sorprese. Cristina Stanescu racconta la storia di una donna coraggiosa in pagine di grande intensità narrativa, abbinate a una dettagliata ricostruzione storica. Un romanzo di passioni sullo sfondo di un secolo di profondi e laceranti cambiamenti.

Introduzione

Quando sono nato, ormai tanti anni fa da non ricordarlo nemmeno più . non credevo che la mia vita sarebbe stata questa . però fin dal primo vagito ho percepito un clima ostile nei miei confronti e non capivo perché. Crescendo mi osservavo minuziosamente allo specchio della tua camera ma non notavo alcuna mutazione genetica, non era lì che abitava la mia diversità, era da cercare altrove. Dove fosse quest’altrove, ancora non lo sapevo, ma comprendevo già allora che doveva essere lontana almeno quanto la distanza tra me e te. Una delle cose che ricordo di te ragazzina riguarda una fiaba. Eri ossessionata dalla madre di Biancaneve perché si ostinava ad avere una figlia che poi non ha visto crescere e trasportavi crudelmente sulla mia pelle, questa storia e il peso della relativa colpa. Tutti gli altri bambini erano per te il ritratto dell’innocenza tranne io. Ti ho odiato non lo nascondo e immaginavo che la regina delle nevi avesse raggelato il tuo cuore. Solo adesso ho compreso che le tue motivazioni erano più profonde e ho aperto il mio cuore al perdono, imparando ad amarti sorella mia. Che parola magica dal suono armonioso, se solo avessi avuto il tempo di pronunciarla, avrebbe potuto forse abbattere quel muro e aprire la porta del tuo cuore. Ripensandoci non ho avuto il tempo per tante cose, nemmeno per un ultimo ti voglio bene alla donna che consideravo mia madre. Ti sei mai chiesta mia dolce Nina perché pendevo letteralmente dalle labbra di Niki? Non era per un ideale sociopolitico e nemmeno per attuare un processo d’emulazione. Se c’era una cosa che non volevo essere, era la copia di qualcuno. Ho cercato di essere sempre me stesso convincendomi che partecipando alle lotte che si diffondevano a quel tempo in Romania, avrei portato gloria al nostro Paese e riscattato la mia immagine almeno ai tuoi occhi. Se non per questi motivi appena esposti allora perché? Nonostante fossi giovane per tutto , attraverso la ribellione ho riconosciuto nello sguardo di nostro fratello , la mia stessa bistrattata fragilità . Quando accadde ciò che sai, io sono scappato, per il troppo dolore e orrore che sono stato costretto a sopportare. Avventurato ai confini del mondo mi son perso per sempre. Ho perduto addirittura il mio nome per diventare uno dei tanti desaparecidos. Ed è stato in quel preciso istante che ho avvertito uno strappo e iniziato a perdonarti e comprenderti. Con rimpianti e rimorsi come unici compagni di viaggio ho vagato a lungo senza meta, un’anima in pena alla continua ricerca di te. Un giorno poi, quando ogni speranza sembrava persa, mi sono tramutato in spirito e ho bussato alla porta di una casa. Mi venne ad aprire una donna e inaspettatamente mi fece entrare. Stava rovistando tra i ricordi di famiglia per scrivere una storia che da quel giorno divenne anche un po’ nostra. Seduto in poltrona o in un cantuccio del letto in un religioso silenzio osservavo i suoi pensieri prendere forma. Ed è così che ho ammirato la donna coraggiosa e volitiva che sei stata mia cara Nina. Nonostante le molteplici sofferenze che hai vissuto . ancor più per questo posso affermare di essere fiero di te. Sono sicuro che con questo libro ti ameranno in tanti Nina, almeno quanto ti amo io. Adesso per me è tempo di andare, ancora una volta, ma devo molto a questa storia, perché grazie a essa, mi sono appropriato del mio nome, della storia della nostra famiglia e di quel senso di pace che non avevo mai conosciuto.
Con affetto Mircea

Aneddoti personali

Conosco Cristina perché è una giornalista e ho avuto modo di seguire alcuni suoi servizi in televisione Da quando Sem si è inventata The Buzz, un programma dove presentano i loro libri, lei ha collaborato in alcune puntate dando il suo contributo per un fantastico approccio giornalistico che ho molto apprezzato. Durante una telefonata alle soglie dell’uscita, la mia amica Teresa mi ha parlato un po’ del libro aggiungendo che sarebbe stato sicuramente nelle mie corde e per l’ennesima volta aveva ragione. Un libro che ho atteso per tanto tempo a causa di alcuni ritardi nella ricezione. Ho ingannato l’attesa parlandone a grandi linee con il mio amico Mauro Biagini che mi ha raccontato la presentazione avvenuta alla libreria milanese Covo della ladra e alcune sue impressioni durante la lettura. Quando mi è giunto l’ho letteralmente divorato. La storia è talmente bella, curata e commovente che mi sono sentito a casa. Sicuramente porterò La linea della vita nel cuore per sempre e spero un giorno di abbracciare Cristina e ringraziarla di tutte le bellissime emozioni che mi ha regalato .

Recensione

Non c’è futuro senza passato e bisogna conoscerlo affinchè nelle menti non si celi il pregiudizio. L’autrice si riappropria delle proprie origini, un omaggio toccante che dimostra con orgoglio che senza l’essere non esisterebbe divenire. Prima che tutte le orme siano cancellate dal mare è urgente ricordare. Ricostruisce con un’accuratezza storica certosina le pagine più cruenti della storia universale e rumena facendo rivivere personaggi come il re Ferdinando, il politico Codreanu o il temibile generale Antonescu che hanno inevitabilmente contribuito alla disfatta di tante generazioni. Al centro delle pagine c’è indagato il tumulto in tutte le sue sfumature. Un cielo e un mare che perdono la loro entità e nell’attesa del niente si tingono di un nuovo colore. L’odore della guerra si percepisce nell’aria nel momento in cui s’insidia nel cuore di giovani che non hanno ancora conosciuto le gioie dell’amore e indomiti lottano per un onore patriottico che credevano perduto e invece a perire sarà inevitabilmente la loro corsa verso l’ignota felicità. L’autrice scuote con delicatezza le coscienze dei lettori utilizzando i canoni della fiaba, azzerando ogni c’era una volta e rendendola una storia senza tempo. Qualcosa di verosimile dove tutti possono riconoscersi e specchiare. Nella vita non esistono felici e contenti ma ogni gioia va conquistata come un territorio che si può perdere nello stesso istante . Ḕ per quell’attimo di ebbrezza che si vive e Nina lo sa bene per questo in ogni pagina lotta per la sua affermazione e per quella vitalità che rischia di spegnersi come la luce fioca di una candela ma che rinascerà anche tra sterpi e rovi di polvere e dolore. Come in una profezia shakespeariana le vengono predette longevità e grandezza ma mentre nell’animo macbethiano nasce il seme dell’inganno qui la giovane intuisce che nessun principe la sveglierà dal sonno e che l’ago dovrà utilizzarlo per cucire i rattoppi tra le pieghe dell’anima. Riuscirà a mantenere integra la sua moralità o per salvare l’onore della famiglia scenderà a compromessi? E se quei compromessi si chiamano Victor e Nicola come reagire ? In venti lunghi capitoli con uno stile scorrevole e commovente l’autrice narra la storia di una principessa che diventa una moderna eroina che non smette di essere figlia e madre senza però cambiare pelle . La travagliata epopea della famiglia Angelescu impegnata tra gli ideali del pragmatico Hirstu . l’animo sovversivo di Niki e i sogni artistici di Costa a costruirsi un piccolo paradiso, mentre la società li vuole relegati all’inferno .Ed è quello che viva Nina ma forse il suo Heatcliffe con le sembianze di un romantico capitano cresciuto dagli zingari le darà un altro futuro eliminando la paura di essere Catherine anche oltre la morte. Pagine di storia che sfidano ogni convenzione, disegnando la Romania che fu, intrappolata tra egemonie espansionistiche, utopici ideali, immolata nella storia come la mitologica Ifigenia sacrificando non solo radici ma anche un’immagine rigogliosa, contribuendo a una visione distorta nell’immaginario collettivo. Intrecciate storie d’amore, figlie dell’aria che si perdono come perle tra le onde del mare e in esso risuona un canto di libertà che nessun vento potrà scacciare.

Conclusioni

Una saga familiare che vi fare viaggiare tra le pieghe del tempo, scritte con uno stile accorato e maturo che vi permetterà di perdervi tra le pagine regalandovi grandi emozioni che vi faranno sicuramente commuovere.

Voto

5/5

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