L’annusatrice di libri di Desy Icardi

L’annusatrice di libri

Torino, 1957. Adelina ha quattordici anni e vive con la zia Amalia, una ricca vedova, parsimoniosa fino all’eccesso, che le dedica distratte attenzioni. Tra i banchi di scuola, la ragazza viene trattata come lo zimbello della classe: alla sua età, infatti, non è in grado di ricordare le lezioni e ha difficoltà a leggere. Il reverendo Kelley, suo severo professore, decide allora di affiancarle nello studio la brillante compagna Luisella. Se Adelina comincerà ad andare meglio a scuola, però, non sarà merito dell’aiuto dell’amica ma di un dono straordinario di cui sembra essere dotata: la capacità di leggere con l’olfatto. Questo talento, che la ragazza sperimenta tra le pagine di polverosi volumi di biblioteca, rappresenta tuttavia anche una minaccia: il padre di Luisella, un affascinante notaio implicato in traffici non sempre chiari, tenterà di servirsi di lei per decifrare il celebre manoscritto Voynich, “il codice più misterioso al mondo”, scritto in una lingua incomprensibile e mai decifrato. Se l’avidità del notaio rischierà di mettere a repentaglio la vita di Adelina, l’esperienza vissuta le lascerà il piacere insaziabile per i libri e la lettura. In un appassionante gioco di rimandi letterari, il romanzo di Desy Icardi racconta dell’amore per i libri attraverso la storia di una lettrice speciale. Intrecciando le vicende della zia Amalia, tra modisterie e palchi del varietà negli anni Trenta, a quelle di Adelina, che arriveranno a sfiorare il mondo dei segreti alchemici, «L’annusatrice di libri» ci consegna una commedia avvincente e paradigmatica sul valore dei libri sviluppata con briosa ironia e grande garbo.

Introduzione

Ci siamo mai soffermati a pensare a cosa indichi veramente l’oggetto libro? Non solo nella rappresentazione affettiva che ben s’intreccia con la storia personale di ognuno di noi squarciando la sfera emotiva che ognuno di noi tiene al sicuro in un cassetto di cui finge di aver perso la chiave ma il libro quasi impercettibilmente attraverso l’incommensurabile potere delle storie supera ogni porta blindata ottenendo il nostro assenso. Il libro è un vero custode riesce ad attraversare le epoche e a riconoscere a chi affidare i propri segreti. Un delicato passaggio di testimone, come fosse una staffetta per alimentare la fiaccolata della lettura. Leggere è una delle attività più affascinanti che possono esserci, è il ponte che si crea tra l’uomo e la conoscenza includendo al suo interno valore come la libertà, la rivoluzione e la resistenza. Termini che possono avere anche un significato contrastante ma si legano come un filo rosso alla definizione intrinseca ed esplicativa della vita L’oggetto libro si è evoluto modificando ogni sua parte nel formato e nella consistenza digitalizzandosi, riuscendo a ritagliarsi un suo spazio pur rispettando le nuove regole di mercato vigenti, trovando un modo agevole per continuare ad esistere nella complessa struttura sociale odierna. Il libro prima di diventare tale è soltanto una stella cadente che passa nel cielo, tutti la vedono, ma soltanto uno ne percepisce il bagliore. Chi scrive sa che quella stella in quel preciso momento sta passando per lui, la stella diventa luce creativa e poi si tramuta in idea. Essa si macchia d’inchiostra ed ecco formarsi un susseguirsi di parole che mettono in comunicazione la ragione e il sentimento. Quando trova la propria casa nella carta, diventa l’oggetto che comunemente chiama libro. In questo districato processo metamorfico resta tuttavia inalterato il messaggio. Se potesse parlare, direbbe: Mi son fatto carta per arrivare a te che forse tra mille mi noterai e mi porterai nel tuo spazio fisico e se tra noi si creerà un legame empatico, mi regalerai in un angolino del tuo cuore. Quella tra libro e lettore è una storia d’amore particolarissima, un continuo donarsi che colma lacune, allarga orizzonti ma soprattutto insegna l’arte della cura. Tutti questi elementi sono presenti nel bellissimo e commovente libro di Desy Icardi L’annusatrice di libri. Un romanzo colmo di rimembranze che fa vivere al fanciullino che dentro di noi, una nuova rigogliosa primavera.

Aneddoti personali

Ho conosciuto Desy e l’annusatrice tramite la mia amica e collega blogger Giusy L . che non finirò mai di ringraziare, è come se mi avesse fatto un grandissimo regalo. Ho amato tantissimo questo romanzo e quando l’ho terminato, ero commosso, non solo per la storia ma proprio perché il viaggio era terminato, avrei voluto che non finisse mai. La scrittrice mi ha incantato e travolto, è riuscita a entrare nella lista delle mie autrici preferite che con i loro libri mi hanno toccato il cuore. Leggerlo è stato un’esperienza straordinaria è stato come conoscere una persona che ti comprende e con cui condividere una passione comune. Con questo libro mi sono rivisto ragazzino, quando amando i libri, cercavo qualcuno con cui poterne parlare. Ho sempre dovuto convivere con la frase: quando parli di libri e storie hai una luce particolare negli occhi, era una cosa che m’inorgogliva, però allo stesso tempo mi faceva soffrire, perché non avevo qualcuno con cui condividere veramente e questo ha caratterizzato lunghi periodi di solitudine interiore che ho superato grazie alle letture e alla forza che mi hanno trasmesso i miei genitori. In quel periodo mi sentivo, come se avessi sbagliato epoca in cui nascere. Ho compreso in seguito che non c’è soltanto il figlio del suo tempo, ma esistono, le eccezioni. Forse dovevo essere una di quelle. Mi sono chiesto tante volte perché il destino mi avesse fatto innamorare dei libri e del teatro. La risposta l’ho trovata nel mio cuore, anche se la sfida è ardua, sono un piccolo ingranaggio attivo che ha il dovere di partecipare nell’attuazione del vento del cambiamento. Il social hanno mutato la mia vita perché sono stati la finestra per creare nuovi legami e sinergie incredibili e insperate: gruppi Facebook, di letture, librai, lettori da ogni parte del mondo. Una delle azioni più belle presenti nel romanzo e che faccio anch’io quando acquisto o mi arriva un libro da recensire è quella di toccare la carta e in seguito odorare, è quello in fondo il primo vero inebriante contatto. Sperando di avervi fatto arrivare un po’ dell’emozione che ho provato leggendolo, v’invito a proseguire la lettura con la recensione di un romanzo che non può assolutamente mancare nella vostra libreria.

Recensione

È il libro che sceglie il lettore se lo ricordi, le parole che Olivander dice a Harry Potter, adattate sono il fil rouge che collega in questa storia ogni elemento nel raggiungimento del tutto. I personaggi sono legati al mondo dei libri in un rapporto tripartito tra passione, ossessione e riscoperta. Da subito si evince la volontà dell’autrice di raccontare l’amore per i libri come un’esperienza sensoriale. Si può leggere con l’olfatto? Si direbbe che non si può fare , a parte amare il profumo che emano i volumi eppure se Wendy con un po’ di polvere fatata è riuscita a volare e raggiungere l’isola che non c’è , aggiungendo un elemento fantastico si può credere che tutto sia possibile . L’autrice conduce il lettore tra le pagine azzerando ogni cosa, facendo riassaporare il gusto della meraviglia, vita e fantasia convivono non come due sfere parallele ma come un’unica magica realtà. Se non puoi salire su un palcoscenico, trasforma la tua vita in uno spettacolo. Con uno stile incantevole e scorrevole la scrittrice narra questa bellissima fiaba che ha il sapore di un’antica leggenda Nei cinquantasette capitoli, c’è una precisa analisi concettuale e strutturale tra il nuovo e il datato. Il lettore come fosse un viaggiatore calviniano si ritrova catapultato nella Torino degli anni Cinquanta dove è invitato a estirpare ogni siepe e a raggiungere la prospettiva del barone rampante. Le protagoniste di questa storia sono Adelina e Luisella due giovani studentesse che pur divise dalle differenze sociali trovano un modo per diventare amiche. Quest’amicizia può essere paragonata per certi aspetti a quella tra i personaggi ferrantiani di Lenù e Lila poiché c’è una profonda analogia che trova nella loro affettività e nella smarginatura un nuovo rifugio. Questo termine nel romanzo del Ferrante supera ogni tipo di definizione e comporta anche nella storia dell’Icardi un rovesciamento spazio temporale. Né L’annusatrice di libri si raggiunge quell’oltre che gli uomini schiavi della pedagogia della fretta spesso dimenticano addirittura di conoscere. Adelina ha difficoltà a leggere, confonde le lettere ma scopre di avere una facoltà straordinaria leggere con l’olfatto, appoggiando il naso sul libro rivive le emozioni dei personaggi e comprende tutte le loro disavventure, leggendo in questa maniera tanti romanzi. La giovane vive con la zia Amalia una donna ricca ma eccessivamente parsimoniosa Il romanzo a sua volta si dipana su due piani temporali. Il passato è un elemento centrale perché le capacità di Adelina emergono soltanto con i libri antichi. La ragazza, infatti, riesce grazie a queste straordinarie facoltà a comprendere perfettamente lingue come il sanscrito. Il rapporto amicale può essere raffigurato come una scala letteraria, seguendo questa particolare struttura, a ogni gradino aumenta la conoscenza ma anche la difficoltà di una corretta comprensione e in questo si dimostra la maturità dei personaggi descritti. Le citazioni letterarie iniziano da I promessi sposi testo adottato nelle scuole, per poi passare a Piccole donne, Orgoglio e pregiudizio. Con questi due romanzi ad esempio le protagoniste entrano in contatto per la prima volta con la ribellione giovanile, l’emancipazione femminile, il concetto di fardello e il fantasma della morte precoce che aleggia indisturbato fino a quando non decide di sconvolgere le esistenze. Adelina e le sue misteriose capacità entrano nel mirino desiderativo ossessivo del reverendo Kelley e del notaio Vergnano Entrambi amano i testi antichi e vogliono decifrare il manoscritto Voynch di cui possiedono una copia anastatica. Con il termine anastatica si definisce il procedimento tipografico su cui si trasportavano su lastre di pietre le pagine da stampare ma qui è inteso come l’evoluzione di tale processo nella sua modernizzazione ovvero la ripresa fotografica di stampe antiche molto rare e importanti per gli studi filologici. L’autrice dimostra altresì di aver svolto un accurato studio filologico utilizzando la corretta terminologia. Nel romanzo, infatti, si nominano spesso i manoscritti, alcuni dei sistemi di decodificazione e di catalogazione dei libri. Il manoscritto Voynch è un codice illustrato redatto nel quindicesimo secolo con un sistema di scrittura che ancora non è stato decifrato. Partendo da questo elemento l’autrice descrive una commedia umana immaginativa che tratteggia tutti gli esseri tra vizi e virtù nella loro piena decadenza. Le diverse citazioni e i continui parallelismi letterari, (uno fra tutti l’indimenticabile Jane Eyre) sono presi da classici perche come espresso da Dionigi e altri studiosi si definisce classico un libro capace di attraversare le epoche e parlare ai lettori. Nei romanzi possiamo, infatti, trovare molte risposte per migliorare la nostra moralità e umanità. Uno dei personaggi che i lettori apprezzano e apprezzeranno maggiormente è sicuramente Amedeo Ferro un burbero avvocato che ama i libri, al punto da essere devoto a essi e che nella storia ha un ruolo chiave molto divertente e commovente. L’annusatrice di libri è la dimostrazione che quando un messaggio d’amore è atto, nel rocambolesco palcoscenico della vita si crea un’isola felice che ci riconnette con il nostro sé più profondo facendoci comprendere che se vogliamo sappiamo ancora sognare.

Conclusioni

Consiglio questo libro veramente a tutti quelli che cercano una lettura evasiva che riesca a lasciare qualcosa nel cuore di ognuno .

Voto

5/5

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