Le donne dell’orchestra rossa di Jennifer Chiaverini

Le donne dell’ orchestra rossa

La storia di una donna ribelle e appassionata che, insieme alle sue amiche, combatté il regime di Hitler in una lotta clandestina. Mildred Fish, una ragazza del Wisconsin, ha appena sposato Arvid Harnack, un brillante economista tedesco, e si è trasferita in Germania, dove sembra attenderli un roseo futuro. Nella scintillante Berlino degli anni Trenta, la coppia ha una vita felice, piena di amore, amicizie e un lavoro appagante. Ma l’ombra del violento partito capitanato da Hitler si estende minacciosa… Mildred decide di non rimanere immobile, vuole resistere. E per questo si allea con Martha Dodd, la vivace e anticonvenzionale figlia dell’ambasciatore americano, Greta Kuckoff, un’aspirante sceneggiatrice, e Sara Weitz, una studentessa di letteratura. Insieme, le donne decidono di rischiare la loro vita per raccogliere informazioni da giornalisti, ufficiali militari e Nazisti. Per anni combattono una guerriglia clandestina per sabotare il Terzo Reich. Ma quando un segnale radio viene intercettato, il loro gruppo si trova all’improvviso in grande pericolo… La storia di una donna ribelle e appassionata che, insieme alle sue amiche, combatté il regime di Hitler in una lotta clandestina.

Introduzione

Libertà è una parola musicale e armoniosa ma al suo interno si possono sentire ancora oggi le grida strazianti di coloro che hanno sacrificato la vita per quell’ideale di giustizia che era il loro unico battito vitale, anche quando il corpo subiva inevitabili mutamenti. A volte ci si domanda se abbiamo realmente meritato tutto questo , se poi si è ripagato queste persone con una damnatio memoriae collettiva . Il sapere purtroppo si ritrova a essere manipolato da forze astratte che nonostante tutto si mostrano nella loro concreta brutalità. La concezione storica di un evento muta secondo chi lo narra, anche se tutti umanamente sono irrimediabilmente dei vinti perché perdono qualcosa. L’arte della gentilezza e della condivisione muore nello stesso momento in cui nell’individuo s’insidia il seme del potere che esattamente cresce come una pianta. Esso però è alimentato da un individualismo che genera un movimento propagandistico che si basa sul senso di rivalsa verso gli altri, attuando un ossessionato convincimento per sanare i torti subiti. Si rivela una cocente bugia, ma quando realmente si comprende la reale potenza del male, ormai il suo fuoco arde indisturbato e nell’aria si espande il gas dell’odio che intossica l’anima e spegne i corpi condannandoli al sonno eterno. Pagine di storia intrise di tutte le sfumature della rabbia. Non si può restare asettici davanti al dolore e agli orrori che superano ogni immaginazione. La parola attutisce, l’immagine racconta senza filtri superando ogni tipo di censura. La violenza gratuita si combatte con la memoria. Non si muore realmente fino a quando c’è qualcuno disposto a ricordare e a diffondere storie che sembravano sepolte nella cenere della dimenticanza. Con Le donne dell’orchestra rossa Jennifer Chiaverini regala centralità ad alcune figure femminili della Resistenza ridisegnando in quel loro cielo tetro e colmo di bombe e disperazione un orizzonte, dove a distanza di anni finalmente acquisiscono un nuovo colore.

Aneddoti personali

Quando uscì questo libro, rimasi incantato dalla copertina e dalla sinossi, ma mai avrei pensato che un giorno lo avrei recensito Credevo di trovarmi di fronte all’ennesima storia sulla Seconda guerra mondiale, invece è stato molto di più. Una lettura intensa, profonda, c’è voluto molto tempo per leggerlo interamente ma questi giorni mi sono serviti non solo per leggere ma anche per studiare e documentarmi su alcuni personaggi del libro realmente esistiti che non conoscevo. Quando leggevo questo romanzo, mi è sovvenuta alla mente la solita domanda che è posta agli autori che decidono di scrivere su questo periodo storico. Perché scegliete sempre quest’arco temporale? Beh lo dico da lettore, c’è ancora tanto da raccontare, chissà quante storie ci sono ancora ignare e questo libro ne è la vivida testimonianza. Grazie all’autrice per aver analizzato fedelmente L’Orchestra rossa ma anche all’editore e all’ufficio stampa che mi hanno permesso di recensirlo. Non sono le solite parole che si dicono in queste occasioni, ma vengono dal profondo del mio cuore. Il regalo più grande che ho ricevuto è stato dal punto di vista umano. É stato un romanzo che mi ha arricchito tantissimo, ho gioito e pianto insieme a tutti i personaggi, è una storia che ti prende e fatichi a dire arrivederci quando è arrivato il momento Uno dei romanzi più belli che ho letto su quest’argomento. Sono veramente molto emozionato e spero di scrivere una recensione che possa incuriosire voi lettori a leggerlo perché merita veramente.

Recensione

Esiste realmente un confine, dove realtà e finzione si uniscono per superare ogni onda ogni suono concepibile, dove il cielo è di carta perché non si ha più una certezza cui aggrapparsi. Persone che perdono la loro identità e diventano corpi che vagano ondulando che attraversano quella caverna alla ricerca di una luce che gli possa dare forza e coraggio per continuare il cammino, mentre si muovono seguendo il movimento sussultorio della paura. Affidarsi a un’entità divina, mettere in dubbio la sua esistenza perché se ci fosse, non permetterebbe simili atrocità. Affidarsi agli altri uomini che dovrebbero essere i tuoi fratelli? Ci si continua a ripetere che nessuno vince da solo, come un mantra per calmare il fiume della disperazione che trabocca dal cuore. Non ci sono più nemmeno le stelle in cielo perché sono arrivate sulla Terra per diventare un marchio di diversificazione inciso sugli abiti e sulla pelle, come una lettera scarlatta. In questo romanzo l’autrice analizza con cura il peso delle idee che sempre più spesso diventa conseguenza di una dirompente solitudine. Può una goccia salvare un intero mare? Anche se a volte sembrerà soccombere , non muore mai davvero fino a quando sarà viva la speranza di una rigenerazione esattamente come nascono i fiorì lì dove predomina il passo silenzioso della neve . Un romanzo che narra di un fanatismo radicato nella più spoglia quotidianità ed è anche testimonianza che non esiste oscurantismo che può coprire con una tenda il coraggio ideologico. Nei sessantadue capitoli l’autrice racconta le storie di Mildred Fish Harnack Greta Lork Kuckoff, Martha Dodd Stern e Sara Weitz. Quattro piccole donne destinate a diventare grandi per intraprendenza e il coraggio nel tentativo di sovvertire il Reich che voleva relegare i loro spazi, le attività e le menti, uccidendo non solo le identità ma soprattutto il loro spirito critico. Un unico grande fardello per quattro donne che non rinnegano la loro femminilità, ma ne danno un diverso significato. Bisogna aggiungere che Mildred, Greta, Martha e gli innumerevoli personaggi che li circondano sono realmente esistiti mentre la famiglia Weitz è inventata dall’autrice, ispirandosi agli ebrei del periodo. Lo stile è scorrevole accattivante e toccante. L’autrice racconta fedelmente il conflitto analizzando la quotidianità soffermandosi in particolare sulle vicissitudini tedesche e americane che naturalmente hanno avuto ripercussioni mondiali. Ciò che rende questo romanzo un vero gioiello non solo è il lavoro certosino sulle biografie dei personaggi esistiti ma soprattutto l’aver centralizzato tutto sull’importanza e la pericolosità del sapere. Il fuoco della conoscenza arde a ogni pagina, ogni membro di questo gruppo aveva un compito predefinito e svolgevano tutto come se fossero un’orchestra. I membri dell’Orchestra rossa che il Reich considerava pericolosi disertori, erano in sostanza uomini e donne comuni, insegnanti, attori, giornalisti, economisti e altri che combattevano e resistevano con l’unica arma che conoscevano: la cultura. Il lettore non solo tocca con mano la dignità della povertà, ma si appassionerà anche alle emozionanti storie d’amore di Mildred e Arvid e Greta e Adam, toccanti e vere di quelle storie uniche capaci di superare il muro del tempo e di durare oltre la morte. Un altro sapere, un altro mondo è possibile, ci possono togliere tutto ma non la potenza dei nostri sogni. Un romanzo corale che però si racchiude in un unico canto battagliero che nonostante il beffardo destino di morte è colmo di speranza e amore, sentimenti che trovano una personale frequenza per nascere e diffondersi in quello stesso cielo dove finalmente volano felicemente le aquile e nell’aria riecheggia un’ouverture di Wagner che chiede perdono .

Conclusioni

Consiglio veramente a tutti di leggere questo libro, perché come detto è uno dei romanzi più belli che ho letto tra quelli che affrontano queste tematiche. Un libro piacevole che fa riflettere ma soprattutto emozionare.

Voto

5/5

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