Le lacrime delle sirene di Emanuela Valentini

Le lacrime delle sirene

Una sirena. È ciò che vede galleggiare sul pelo dell’acqua un pescatore accorso nella notte a controllare la sua barca dopo una terribile tempesta a Punta Ligea, dove la costa calabrese si protende verso lo Stretto. Assomiglia alla polena di una nave, tanto è perfetta. Ma quando la sirena lo guarda, appena prima di inabissarsi, lui capisce di essere di fronte al mito che ogni marinaio conosce, quello delle regine dei mari. Sul posto viene chiamata Stella, una sommozzatrice che con l’acqua ha un legame particolare da quando il mare si è preso sua sorella. La sirena è in realtà un’adolescente bellissima, mutilata, i piedi a formare una pinna e un ciondolo adagiato sul petto. L’ispettore incaricato delle indagini vorrebbe coinvolgerla, ma Stella è irremovibile, ha promesso a sé stessa e a sua figlia che avrebbe chiuso per sempre con quella vita. Intendono partire per Roma per ricostruire un’esistenza lontana dai ricordi e dagli incubi del presente. Quando è sul punto di salutare tutti, però, Stella scopre che c’è un legame di sangue tra la sua famiglia e quell’incomprensibile morte. La sirena riguarda in qualche modo il suo passato. E Stella capisce che spetta a lei fare luce sulla vicenda, anche se questo significa rischiare di affogare nel mare dei ricordi. Come ne Le segnatrici, Emanuela Valentini esplora il mondo delle credenze popolari e dei miti ancestrali ancora vivi nel nostro Paese. E va in profondità in questa dimensione oscura e occulta portandoci con il fiato sospeso fino all’ultima, imprevedibile, pagina.

Introduzione

Come si fa a non credere a tutto quando si è bambini? Soprattutto se quel tutto fuoriesce dalla bocca di chi dovrebbe amarti al di sopra di ogni cosa ? Ecco che quella parola si trasforma in un suono melodioso fino a tradursi in un imperturbabile silenzio. Canto assordante dove stai portando questo cuore di bimba assorta nel sogno e nell’incanto che a tutti i costi vuoi trasformare in tenebra? Ti nascondi dietro una leggenda, in un nome che non è il tuo perché cerchi affannosamente una tua appartenenza che condividi con le giovani vite perché insieme vi perdete nel dolce e rilassante frastagliar delle onde. Cuori di roccia di cui ti cibi o canto senza spiegare il perché che va scandagliato nel tuo passato senza tempo oltre il primordiale, nella nuda essenza dell’esistere. Uno scontro a due dove dici alla bambina che hai sconfitto tutti i c’era una volta per essere lì con lei. Esistere ancora solo per osservare insieme lo squarcio di luna, l’ultimo regalo del cielo prima che la mezzanotte del destino cali sul mondo. Non ci sarà un dopo e forse nemmeno una prima perché il momento centrale per scrivere la storia è il qui e ora, la magia di un istante che si confonde tra i battiti di un cuore in subbuglio. Canto ti difende affermando che l’emozione non è permessa che il vero segreto della lotta tra bene e il male è uno sgretolante divenire. Alla fine che resta è un gruppo di uomini e donne vittime di seducenti trappole, ma appena riscoprono il vero senso comunitario del vivere, ecco che si accorgono di essere aggrovigliati in una rete da cui sembra impossibile uscire. Sorridi beffardo canto perché loro poveri umani sbandano al tuo volere. Incespicati a risolvere questo gioco di specchi che qualcuno ha chiamato vita, serpeggiano nelle grotte del male mentre tu canto, emetti l’ultima nota: un inascoltato grido di dolore .

Aneddoti personali

Il mio primo contatto con l’autrice è avvenuto tramite la mia amica Scilla, quando il caso entra nella vita e crea capolavori. Tutto è estremamente legato e leggendo la recensione avrete modo di accorgervene Ho avuto un pochino modo di disquisire con l’autrice quando aveva Facebook, ma non mi ero ancora cimentato e devo dire che non lascio più. Sono rimasto totalmente folgorato da questo romanzo ma soprattutto dal suo stile. L’ho divorato in un giorno e mezzo e mi sentivo quasi in colpa di alternare la lettura con i pasti, mi ha totalmente rapito. La cosa che più mi ha incantato è che è un libro difficilmente catalogabile e soprattutto trovare all’interno di un thriller uno stile molto poetico. C’è scritto thriller e quindi mi fido ma vi assicuro che è molto di più. Le lacrime delle sirene me lo porterò nel cuore e lo consiglierò veramente a tutti perché è un romanzo destinato a restare .

Recensione

Se tutto questo fosse soltanto un romanzo, la pagina bianca si riempirebbe dell’incipit più classico era una notte buia e tempestosa e l’immaginazione viaggerebbe talmente lontano da pensare di raggiungere quel punto infinito oltre l’arcobaleno. Per poi accorgersi che l’immagnifica bellezza è tra i colori di un tramonto in attesa di una nuova alba che tarda ad arrivare. Un solo passo tra terra e cielo. Quest’ultima breve frase nasconde al suo interno una straordinaria geologia che diventa scrittura mitologica di un racconto che si annida all’interno di una tradizione popolare che dura dalla notte dei tempi. Ogni isola ha una sua geografia da mostrare, un nudo corpo di donna da ammirare e non profanare Quanti segreti nascosti nel proprio ventre, come una madre che non smette mai di cullare i propri figli con dolci nenie. Ḕ per questo che la sua rappresentazione più fedele è una sirena. La donna a metà che tra fascinoso misticismo e umano terrore in questo libro nuota oltre le pagine della mitologia e diventa ossessione ideologica. L’autrice sfrutta abilmente l’etimologia del termine sirena, sia la radice semantica sir sia indica il canto, sia la parola σειρά che invece significa corda quindi si ha la perfetta personificazione nella sirena colei che lega attraverso il bel canto . Ḕ l’incarnazione della divisione, e proprio come lei tutti i personaggi del romanzo vivono in perenne sospensione tra acqua e terra alla ricerca di una finestra per prendere quel fiato che credono perduto. La storia è ambientata tra Reggio e Messina precisamente a Scilla. L’autrice traccia la via utilizzando le fonti di Igino e Ovidio sul mostro marino e le plasma a favore di una narrazione dal ritmo incalzante e con uno stile molto poetico. La protagonista è una giovane sommozzatrice di nome Stella, la donna sta per ricominciare una nuova vita a Roma e permettere così a sua figlia Maddalena di realizzare il sogno di frequentare la Scuola d’arte. Non si può iniziare qualcosa se ancora dalle porte del passato entrano spifferi che la scuotono perche, sembrano cantare quella canzone che ascoltava sempre che dice che “la gente è sola come può, si consola e si perde inutilmente in congetture e paure “ che annebbiano le menti ma che fanno apparire vividi i ricordi sepolti nella cenere del tempo. Vento di polvere che turbina l’animo in un senso di colpa tutto da scoprire inoltrandosi nella sua profondità. Stella è descritta come una bambina nel corpo di adulta che maledice il suo essere assorbente di tutto il male del mare. Proprio quel mare la sta chiamando perché nel suo fondo c’è il cadavere di una giovane che si ritrova cucita una coda da sirena. A indagare con lei c’è l’ispettore Enrico Valenti, i due si dimostrano affetto reciproco pur scontrandosi costantemente ma sapendo che in ogni momento c’è sempre una spalla su cui contare nonostante tutte le loro ombrosità. Questa tuttavia è una caratteristica che accomuna tutta la comunità, ognuno di loro ha un’ombra nel cuore da cui tenta di fuggire, ma ogni volta essa sembra correre più forte, come un demone interno impossibile da abbandonare. Ecco quindi svelato il filo conduttore che lega queste anime spezzate che tentano con i loro mezzi di ricucirsi per non soccombere al dolore delle amare lacrime versate senza risoluzione alcuna . Ḕ un pianto che dura da secoli nel segno di Calypso che ancora aspetta Ulisse sulla riva. Altre giovani muoiono con lo stesso modus operandi e sia Stella sia Enrico si convincono sia si tratti di un rituale. La scrittrice mischia sapientemente sacro e profano. A ogni festa estiva cristiana avviene un corrispettivo rito pagano che però qui è reso più macabro, come una metamorfosi sociale e antropologica. Quante altra Ifigenia bisognerà sacrificare si chiede Stella, l’assassino va fermato prima che altro sangue innocente sia versato. Ad aiutare i due c’è Amelia una poliziotta in pensione dalla personalità insubordinata e le lacrime delle sirene rappresentano il suo cold case che le ha rovinato l’esistenza ma che ancora non conosce la fine. Questo libro della Valentini può essere definito come una saga familiare a tinte dark si rivela molto originale perché al lettore sembrerà di ricevere un abbraccio caldo e accogliente merito dello stile molto poetico e raffinato. L’ambientazione è descritta come un quadro dalle incantevoli pennellate precise e delicate, specchio di una società antica e matriarcale abitata dalla dolce e tenace zia Catena e la misteriosa majara Amabile, una donna che lavora con le erbe e dialoga con le tempeste. Non c’è soltanto questa trama ma anche quella che riguarda il passato di Stella. La vita della giovane è segnata da importanti lutti, una ricerca pirandelliana sulla propria identità, anche Stella sente il treno fischiare e le carte del Destino si mischiano ancora una volta. Stella, Catena, Mimì, Anna quattro donne, un’unica famiglia dai destini aggrovigliati che creano solchi profondi alla ricerca di un vero atto d’amore e indagano sul significato di essere madre come fosse un potere salvifico, un diamante in mezzo al cuore con inciso Almeno tu nell’universo. .

Conclusioni

Un romanzo scritto magistralmente da una trama accattivante e avvolgente destinato a riscaldare il cuore e restare per sempre .

Voto

5/5

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