L’ultimo Pinguino delle Langhe di Orso Tosco

L’ultimo Pinguino delle Langhe

“Anche i lunedì speciali, quelli capaci di cambiare il corso di un’intera esistenza, iniziano come un giorno qualsiasi.” Lo sta per imparare a proprie spese il potente broker svizzero Rufus Blom, quando durante la solita corsa all’alba tra le colline delle Langhe si imbatte nel cadavere di una ragazza. Sulla schiena l’assassino le ha tracciato col sangue una svastica e un cognome, il suo: Blom. Poche tracce lì intorno e tanti problemi per il commissario Gualtiero Bova, che tutti chiamano il Pinguino, da poco trasferito a Mondovì: in un posto dove di norma tutti sanno tutto di tutti, nessuno sembra invece avere idea di chi sia la ragazza, né tanto meno perché sia stata usata come messaggio minatorio verso Blom, che ha scelto il Piemonte per sposarsi con la bellissima fidanzata Rose Bellamy. Quello del Pinguino è stato un trasferimento punitivo, un esilio mascherato da promozione, ma lui non è il tipo che si perde d’animo: accompagnato dalla fedele bassotta Gilda e dal tabacco della sua pipa deve capire chi è la vittima e qual è il legame che la unisce alla famiglia Blom, sulla quale sembra pesare più di un segreto.

Introduzione

Quando tutto sembra perduto o fermo in quello stallo esistenziale in cui non si percepisce nemmeno un battito di ciglia, una mariposa mostra, la sua inalterata bellezza in quello  stesso attimo in cui tra guardare e ammirare s’inserisce la rima dell’abbaglio.  Fumo   negli  occhi  del   desiderio   inespresso  ,  sopito   nei   valichi  boschi     di  un   anima   aggrovigliata  dai   suoi   stessi    fallimenti .  Che cosa accadrebbe se la bellezza dovesse sfiorire come i petali di una rosa?  Resterebbe un ricordo candido della sua nuda pelle oppure sarebbe marchiato come a Polly sua sorella di sorte di cui lei Rose sente ogni alito   di  vita magicamente interrotto da un misterioso burattinaio che detiene il filo che vertiginosamente lega vita e Storia. Basta un’omissione o una fragile disattenzione e come un rituale che porta la sua indelebile firma lui è pronta ghignando a inchiodare ognuno alle loro implacabili colpe che hanno il suono di un’amara ed esistenziale condanna .

Aneddoti personali

Ho conosciuto l’autore qualche anno fa durante una diretta su Scrittori a domicilio del mio amico Antonello. All’autore mi lega un affetto smisurato tanto che lo chiamo affettuosamente Orsetto perché la sua scrittura è completamente distante dalla sua persona delicata sensibile e dolce che vorresti abbracciare perché t’infonde tenerezza. Sono felice di questo passaggio a Rizzoli perche Orsetto per l’occasione ha creato veramente un personaggio stratosferico, di quelli che ti entrano nel cuore, la cui grandezza emotiva è un pregio immenso, ma diventa un difetto se con la sua maestosità fisica ma ancor più narrativa il protagonista si ritrova a schiacciare quantomeno i comprimari. Oltre a questo forse volontario disequilibrio si rileva una lentezza nel ritmo ma essendo per quanto riguarda il personaggio, un’opera prima si auspica che l’autore possa correggere questi dettagli perché ha la stoffa e le capacità per farlo. Nonostante tutto è stata una lettura intensa, per questo ringrazio la casa editrice per la copia. Mi ha permesso di conoscere un personaggio che amo per goffaggine e malinconia, quel sentimento che nonostante tutto ti fa commuovere. C’è un magistrale utilizzo del territorio e della Storia per questo non vedo l’ora di raccontarvi questa intensa, macabra e struggente sceneggiatura.

Recensione

Un essere   umano non si racconta dal successo ma dalla caducità dei suoi stessi fallimenti e dal numero indefinito delle sue implacabili cicatrici.   La sua anima è un cerchio concentrico in cui fuoco e gelo si scontrano in un duello senza   esclusioni di colpi in attesa che il nudo corpo e gli stessi pensieri se anneghino in quel mare ligure che funge da rugiada dell’equilibrio. Un’esistenziale e infinita pace che dura soltanto la concezione di un attimo.  Il respiro e il batticuore accelerano ma raggiungono la loro vivida consistenza soltanto nei meandri della follia. Si scrive Gualtiero  Bova si legge Pinguino perché ne descrive attitudini e conformità. Il Pinguino è diventato commissario e trasferito a  causa  di una denuncia che fa  riflettere il lettore sul lato offuscante della giustizia.  Una punizione mascherata, ma non c’è inganno che non può essere svelato dall’acume anche quello sepolto ingiustamente dalla cenere della Storia.  Una Storia che appare tuttavia vivida in tutta la sua feroce efferatezza, per questo è giunto il momento di risorgere e gridare  vendetta. Per non dimenticare e far comprendere quanto possa essere fittizia la tranquillità.  Pagine in cui uno degli elementi predominanti è la gelosia che non è un tango ma “ un sentimento che non ti fa  più   dormire “ e diventa un’accecante ossessione che non si dirotta su Cuba ma nelle Langhe.   Un punto che per il protagonista raffigura soltanto un mezzo angolo di cielo in cui lui annaspa, ma ci convive ritagliando una visione ruvida persino della libertà. La sua geografia emozionale si rasserena soltanto con la sua cagnolina Gilda     Gilidina e le osterie.  Lì lui dovrebbe rappresentare quella giustizia che l’ha più volte tradito.   Qualcuno però ha deciso di trasformare le colline delle Langhe in Manderley  affinchè tutti conoscano da vicino il vero volto dell’orrore.  Così per difendere quell’oasi che si è faticosamente ritagliato, è disposto ad attraversare il brulicante bosco infuocato.Emblema di una rabbia repressa tra le pieghe del tempo . In quest’avvincente e rocambolesco viaggio il Pinguino è affiancato dalla sua squadra costituita dal donnaiolo Raviola, dal tonto Listeddu e dalla glaciale Telesca.  L’autore crea intorno al protagonista elementi sui  generis che rasentano il grottesco per tentare di controbilanciare l’invisibile partita col destino e la ferocia In, una società intrisa di perbenismo, autore e personaggio si fondono utilizzando il politicamente scorretto per sdoganare le maschere del lusso e tutti i celati vizi. L’artiglio colpisce la giovane Polly marchiata dal sangue e dal melograno e la famiglia di Rufus    Blom un broker svizzero che si sta  per sposare con l’amata Rose una famosa influencer.  La loro vita è scandagliata dall’autore senza filtro alcuno.  Loro senza la coperta della menzogna appaiono spauriti perché non sono disposti a guardare   negli  occhi quella verità che lascia un sapore più acre della morte. Ogni segreto anche il più piccolo si tramuta in un granello di sabbia.  Il romanzo non  a  caso è diviso in trentasei capitoli brevi, in numerologia ciò simboleggia la completezza ed è la straordinaria chiusura strutturale per un testo che analizza le imperfezioni. Nonostante un ritmo lento che ci si auspica migliori nelle prossime indagini, l’opera si distingue nel panorama del noir italiano per una sceneggiatura perfetta con ambientazioni circoscritte, dialoghi serrati e uno stile crudo ma intriso di malinconia.   Un serial   killer che inchioda i colpevoli affinchè siano risucchiati dai rimorsi della coscienza che attraversando l’oscuro odierno nazifascismo arriva al culmine della Storia novecentesca.  Non c’è soltanto lui ma anche un pericoloso emulatore stanco di essere una pedina.  Con entrambi i personaggi, l’autore analizza le molteplici sfumature di una vendetta privata.  Una vera sfida metaletteraria in cui riecheggia l’espediente de La caccia  al  tesoro di Camilleri. La parola qui è il codice per aprire la base di una piramide ancora lontana dal suo effettivo crollo.  All’apice un personaggio affascinante, ammaliante ed enigmatico che è un vero regista dell’occulto che come un burattinaio muove i fili a suo piacimento.  Un romanzo intenso che colpisce per l’intrecciata malinconia che coinvolge lettori e personaggi.  Un protagonista con un dolce segreto tutto da scoprire, una commovente storia   d’amore che è ancora un germoglio.  Un senso d’impotenza che lo blocca e ferisce. Ogni uomo anche il più buono ha i suoi demoni da affrontare, poiché da loro s’inizia e a loro si ritorna .

Conclusioni

Un romanzo brutale, divertente a tratti commovente con un nuovo protagonista impossibile da dimenticare .

Voto

4/5

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