Mente oscura di Pierluigi Porazzi

Mente oscura

Un uomo si risveglia in un letto di ospedale, privo di memoria. Il neurochirurgo che lo ha operato lo informa che si chiama Max Martini, e ha avuto un grave incidente automobilistico. Max deve iniziare a ricostruire il suo passato e scoprire chi era veramente. Indagando sulla sua vita, si imbatterà in una serie di rivelazioni che solleveranno inquietanti interrogativi. Alcuni eventi gli faranno capire che non potrà fidarsi di nessuno, in questa sua ricerca, ma dovrà contare soltanto su se stesso e sulle sue capacità deduttive. Ma chi è davvero Max Martini? Cosa resta di un uomo senza il suo passato? La scienza sta sperimentando tecniche per cancellare i ricordi di eventi traumatici o negativi. Ma eliminando la memoria si cancella anche una parte di noi? In che misura le esperienze passate contribuiscono a renderci ciò che siamo? Max scoprirà presto che nella sua vita ci sono tante ombre, e forse il suo incidente è stato provocato da qualcuno che potrebbe cercare ancora di ucciderlo. Di chi potrà fidarsi? Della sua fidanzata? Di sua figlia? E chi è Ramirez? Perché lo sta cercando? Una ragazza seviziata e uccisa, un tatuaggio misterioso, un investigatore privato che viene trovato assassinato nel suo ufficio. Un thriller psicologico che vi porterà sulle montagne russe di una serie di colpi di scena sorprendenti, fino alla inimmaginabile e sconcertante finale.

Introduzione

Quante vite può avere un uomo? C’è la concreta possibilità che all’ interno di una stessa esistenza ne convergono più d’ una ? Dove sta la verità e quale dei tanti sé è quello vero ? Forse un uomo si consola delle molteplici visioni che gli altri hanno di lui , perché ogni pezzetto può essere un frammento di identità ricostruita prima che vada totalmente perduta . Il tema dell’identità dalla fine dell’Ottocento riempie le pagine dei libri e attanaglia le menti dei vari attori sociali che cercano faticosamente risposte, ma trovano soltanto altri interrogativi. La certezza forse non appartiene a questo mondo perché ogni elemento si rivela puramente teorico e perché tale opinabile e confutabile. Alla fine questa scacchiera sociale creata dagli uomini non è altro che il regno indiscusso della contraddizione. Una corsa contro il tempo nei meandri di un disordine caotico per una lettura verosimile nei codici oscuri della memoria che si mostreranno leggibili solo a chi ha il desiderio d’insidiarsi nell’ignoto, mettendo in gioco, anche se stessi per perdersi e ritrovarsi ancora una volta, perché ricominciare non è per niente semplice. C’è sempre un passato pronto a emergere che non vuole lasciare nemmeno uno spiffero aperto perché l’oggi e il domani nasceranno dalle macerie di ieri. S’inizia allora una lotta esistenziale contro il destino per anticiparne le mosse, riappropriarsi del proprio bagaglio personale, diario di sfumature emozionali che spesso non hanno celato alcun perché, ma esistono perché mutate in parola nella disordinata traslazione che intercorre coi pensieri. Un’orma, un concreto passaggio prima che si tramuti tutto in uno sfumato ricordo. Ed è proprio in quel momento che si riscrivono le regole del gioco, tutto è concesso, ogni altro essere è visto come nemico, come tale va eliminato perché è un ostacolo alla salvezza. L’unico obiettivo possibile in questa singolare partita col destino è che quest’ultimo non tenda l’ennesimo scacco matto.

Aneddoti personali

Ho conosciuto Pierluigi grazie a tre persone i miei amici Michela, Massimo e Marcella mentre durante il lockdown tenevo delle dirette social sul gruppo Facebook del blog Letto riletto recensito. La prima cosa che colpisce di Pierluigi è l’estrema gentilezza, la signorilità e la bontà che traspare dal suo viso quando parlano con gli altri. È un’anima bella perché sorride con gli occhi, ed ecco in un mondo dove tutti chi più chi meno tentiamo di sovrastarci l’un l’altro, che esistono ancora queste persone è un vero toccasana. Ancora prima che come Porazzi il grande scrittore di noir, crimine e thriller, la vera sorpresa emozionante è Pierluigi che spero di conoscere personalmente un giorno, intanto mi onoro della sua amicizia. Lui che ti scrive su Facebook per me essere recensito da te è un onore ed è il mio stesso pensiero nei suoi confronti. Questo segna spero altresì l’inizio di una collaborazione con la casa editrice La Corte e soprattutto Gianni e Giovanna che stimo tantissimo per il grande lavoro che fanno e come lo svolgono. Attraverso le pagine di Mente Oscura mi sento di affermare che questa collaborazione è iniziata sotto i migliori auspici e modi, perché questo libro è una perla. Un romanzo che mi ha tenuto con il fiato sospeso fino alla fine, per più di metà non mi ha fatto comprendere effettivamente nulla del vero plot e quest’aspetto mi ha affascinato tantissimo Non mi resta che ringraziare la casa editrice e l’autore e adesso tocca a me provare a convincere i lettori che non l’hanno ancora letto che questo romanzo merita.

Recensione

Il tempo è una variabile talmente infinitesimale che nasconde nei granelli di sabbia di una clessidra la sua vera essenza, eppure se capovolta, può cambiare la prospettiva di ogni visione. Può succedere però che prospettiva e percezione non coincidono e allora molteplici interrogativi soffocano l’individuo che cerca una nuova possibilità di emergere e non annegare nel torbido vortice dei suoi fantasmi. Questi ultimi come i pensieri che si susseguono hanno una loro effettiva consistenza o sono soltanto fumo negli occhi per cambiare ancora una volta il proprio gioco? Quante volte hanno detto che la mente è un pianeta che si conosce solo parzialmente, chissà quanti demoni ci vivono dentro, quanti cassetti ancora ad aprire che se aperti avrebbe la stessa funzione del vaso di Pandora? C’è veramente bisogno di altro male nel mondo forse basta soltanto l’uomo che è la rappresentazione più vera di quel male che annida indisturbato nel confine labile tra verità e menzogna e che è in perenne attesa che qualcuno lo risvegli dallo status dormiente per mostrare ai soggetti ancora ignari la sua ferocia . Tante le domande che ci poniamo eppure alcune si somigliano e si svelano in una ricerca spazio temporale in cui è difficile vedere l’orizzonte perché spesso non esiste Il protagonista dell’intrecciata narrazione è Max Martini un ricco imprenditore senza scrupoli che compie attività illecite col misterioso e rappresentativo Ramirez si risveglia in un letto d’ospedale dopo un incidente, l’uomo non ricorda più nulla ed è ignaro di avere poco tempo per salvarsi perché c’è qualcuno che lo vuole morto. Chi è questo nemico invisibile che sembra aver firmato la condanna del protagonista? Max si gode pienamente la propria ricchezza e si ritrova in un vero e proprio harem, dove ogni donna è determinata a lasciare il proprio segno. Ambizione, possesso o vero amore Betty, Linda, Ilia Raven e Stella gli faranno conoscere tutte le sfumature del cuore. Quello stesso cuore che irrimediabilmente batte a ogni pagina e crea nel lettore il pathos che lo accompagnerà fino alla fine di questo thriller unico. L’autore, infatti, invita il lettore a indagare nella conformazione cerebrale del protagonista, è una vittima, un carnefice, un killer seriale? Che passato nasconde Max Martini ? Un cold case potrebbe far giungere alla verità ma nulla è come sembra. Nello stile dell’autore riecheggia tutta la letteratura americana di genere ma tende a lasciare una sua personale impronta nella fluidità dello stile e nel ritmo incalzante. La narrazione è perlopiù in prima persona. Il soggetto Max si denuda ma tiene sempre una maschera, il suo vero volto forse non si conoscerà o si traccerà nel corso degli ottantacinque capitoli? Quello compiuto da Porazzi è in effetti un viaggio tra oscurità e alterità che mostra come anche nella luce si celino apparenze e ombre . Un elemento pregnante è l’acqua, il protagonista si fa spesso la doccia. Quest’azione quotidiana acquisisce nella ripetersi un’importanza simbolica. Come Lady Macbeth, Max cerca di lavare la propria coscienza, purificarla, far cessare il sangue che chiede vendetta e mostrarsi rinato e totalmente pulito. Lo scrittore utilizza la tecnica del flusso di coscienza per portare ordine nel disordine di un uomo che forse una vera coscienza non l’ha. Tra le pagine si delinea altresì la tema del doppio. Uomini e donne che si ritrovano specchiati nella memoria dell’uguale e dei diversi accomunati da una caducità esistenziale che ha come finale soltanto una rovinosa caduta. Immersi nel male non c’è alcuna possibilità di redenzione e così che ognuno di loro dovrà pagare con la vita il prezzo degli errori. L’intreccio non è consolatorio così come non lo è la scrittura di Porazzi che qui magistralmente spiega la complessità della psicologia umana che ha ramificazioni impensabili, ricche di sovrastrutture che nascondono una disarmante semplicità al punto tale da costringere un uomo a scappare da se stesso. Una fuga illusoria quasi fiabesca dove in un’atmosfera grottesca il lupo troverà sempre un’altra belva più furba, pronta ad azzannarlo e allora entra in gioco il dio denaro che smuove le azioni e uccide le coscienze come un burattinaio convinto di poter muovere i fili a piacimento fino all’ultimo incessante battito.

Conclusioni

Un libro perfetto per chi cerca una lettura ad alta tensione emotiva che non lo stacchi dalla pagina fino alla fine.

Voto

5/5

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