Quando decisi di non provare più sentimenti di Fabio Angelino

Quando decisi di non provare più sentimenti

La morte della madre e una delusione sentimentale inducono Giovanni, un ragazzo come tanti con la passione per la cucina, a prendere una decisione drastica: non provare più sentimenti. Grazie a un implacabile lavoro su se stesso, riesce nell’intento di trasformarsi in un uomo impenetrabile, incentrando la propria esistenza priva di empatia sul continuo appagamento dei sensi. A spezzare la routine di un impiego noioso e di una solitudine inevitabile, la prospettiva della consueta visita a Parigi, città che non ha ancora avuto modo di apprezzare nella stagione estiva. Dopo aver visto una celebre pellicola hollywoodiana, gli balena in mente un’idea curiosa per aggiungere un po’ di varietà alla sua vacanza oltralpe: portare con sé una guardia del corpo, seppur fittizia. La scelta ricade su Franco, un barista di mezza età che, a causa di un malinteso, gli ha confessato un particolare della sua natura sconosciuto ai più. Il viaggio nella capitale transalpina mette ben presto alla prova Giovanni e il suo proposito di non risvegliare alcun sentimento, complice la sensibilità di Franco e non solo.

Introduzione

Quante volte abbiamo immaginato di essere un altro? Non solo mossi dall’umana invidia per la condizione, le azioni che quella determinata persona ignara di tutto compie nella sua quotidianità, ma soprattutto perche si cerca una ventata di cambiamento per non cadere intrappolati nella monotonia. Si vorrebbero essere come i lottatori di wrestling addestrati nelle cadute, ma purtroppo si sa che nella vita questi accadimenti lasciano ferite profonde perché non c’è nessuno che t’insegna come cadere o rialzarti da quelle più rovinose. Alcune di esse meriterebbero un’accurata analisi per intraprendere un viaggio nel solco delle profondità dell’animo umano. Quello che ci spaventa però è la lettura finale, l’incontro col vero io che ci regalerebbe un inaspettato brivido perché in quel preciso instante riflessa nello specchio trova la nostra parte più nera. L’annegamento che ne consegue non è dato da un mitologico innamoramento ma dai tentativi di repulsione che però travolgono nel mare dell’ignoto e della più intima perdizione. È qualcosa che è impossibile allontanare, fa parte di noi, è un animale dormiente che quando si sveglia devasta ogni cosa. L’uomo si rifugia nella finzione letteraria e cinematografica non riuscendo a comprendere pienamente che queste sono soltanto dune nel deserto della verità, folgorante raffigurazione della realtà che ci circonda. Quando si parla di sentimenti, riusciamo a nominarli ma ne conosciamo l’effettiva potenza? Di tutto questo e tanto altro tratta Quando decisi di non provare più sentimenti , il libro di Fabio Angelino che regala una storia magica tremendamente attuale con atmosfere retrò dove lo scrittore si rivela essere una piccola grande sfumatura in questo mondo che è sempre più ritornato al bianco e nero .

Aneddoti personali

Ho conosciuto Fabio grazie alla nostra passione viscerale per i libri, tramite diversi gruppi sul social in cui siamo iscritti. La conoscenza si è ulteriormente intensificata quando lo scrittore David Leavitt pubblicò Il decoro, un libro che mi è incuriosito pur essendo lontanissimo dalla mia personalità, però da quello che avevo percepito di Fabio allora, poteva essere il libro adatto a lui e così glielo consigliai. Poche settimane dopo mi arrivò un post colmo di cuoricini e ringraziamenti Da lì le telefonate e i messaggi sono aumentati e non posso che affermare che nel tempo è diventato uno dei miei più cari amici. Gli voglio molto bene, ma proprio perché gli sono veramente amico, leggerete una recensione obiettiva, perché è ciò che merita. Quando mi ha annunciato che avrebbe pubblicato il nuovo romanzo con la casa editrice Augh sono stato felicissimo per lui. Conoscevo la casa editrice perché avevo letto delle recensioni delle mie amiche e colleghe de Il mondo incantato dei libri, ma non avevo ancora avito modo di leggere nulla personalmente. La mia gioia per Fabio è aumentata quando mi ha comunicato che il suo libro avrebbe avuto la prefazione di Antonio Lanetta che oltre ad essere anche lui un amico e un grande lettore è una delle voci più importanti e influenti del noir e thriller in Italia. La pubblicazione del suo romanzo mi ha fatto così conoscere un’altra persona che è veramente speciale che sia l’ufficio stampa di Augh, la dolcissima Valentina. È una giovane molto preparata, ama i libri, crede nelle storie e soprattutto è una persona molto empatica, la sua estrema gentilezza traspare fin da subito. Sono molto contento di portare le storie di Augh sul blog e non potevo non iniziare da Quando decisi di non provare più sentimenti. Questo è un libro che incanta e sorprende per la miriade di emozioni che ti fa provare in poco più di duecento pagine Non, nego però che sono stato assalito da mille dubbi tutti sul protagonista. Più leggevo e più mi arrabbiavo per le sue parole e reazioni. Se lo avessi avuto davanti durante la lettura, non vi nascondo che lo avrei preso volentieri a schiaffi. La scrittura di Fabio, i personaggi di Franco, Rossella e il sorprendente finale hanno fortunatamente illuminato la via, ma di questi aspetti ve ne parlerò nella recensione.

Recensione

Le vie della vita spesso sono impervie e non è per niente semplice individuarne la traiettoria. Non è possibile determinare l’autocontrollo perché il destino trova sempre il modo per incrinare il sistema emotivo che lega ragione e sentimento, mostrandolo in tutta la sua imperfezione. Può un piccolo uomo comprendere la nuda cognizione che intercorre tra i sentimenti e ritrovarsi inaspettatamente a narrare la miseria umana di cui suo malgrado è protagonista? Seduto su una comoda poltrona un uomo assiste al film della sua esistenza , ma quello che caratterizza questo film non è tanto la mancanza di una colonna sonora , né di effetti speciali bensì si concretizza per la presenza di un unico fermo – immagine . Non si può andare indietro né avanti né indietro e si resta sospesi in una profonda stasi mentre continua l’incessante ricerca della sua matrice. Che cosa fare quando il punto d’inizio e quello di fine coincidono in un unico corpus, ma non riescono a dialogare e l’altro e lo stesso sono facce della stessa medaglia? Si attua l’azzeramento dell’ io creando un muro della dimenticanza che ci si illude sia costituito da mattoni , invece è soltanto semplice paglia . Essa è il simbolo dell’incertezza e della paura, sentimenti vividi nei tre protagonisti di questa storia che sono il perfetto dispiegamento della maledizione del rimpianto che trova nella frase ciò che poteva essere, invece non sono stato, il suo brutale compimento. Questo è un romanzo dove attraverso i protagonisti Giovanni e Gerard il personaggio dostoeskiano di Golijadkin, ha una seconda pelle. In questo palcoscenico ideale ma anche meta teatrale, un gruppo di personaggi si ribella al proprio creatore per rivendicare il diritto d’esistenza e assaporare un po’ di quella sensuale carnalità, anche quando da ogni parte si narra la repressione emozionale. Questa è la storia di Giovanni Verdi, un giovane impiegato che deluso dalle persone decide di non provare più alcun sentimento sviluppando un autentico cinismo. Come tutti gli esseri umani anche lui è figlio della contraddizione, perché sceglie come meta per le vacanze estive Parigi. La capitale francese è perfettamente descritta dall’autore nella sua classicità. Ad accompagnarlo c’è Franco, un enigmatico barista, che nel cuore nasconde un segreto e un profondo senso di colpa che accetta la proposta di Giovanni di essere la sua guardia del corpo. Tra le vie parigine incontrano Rossella, una ragazza prigioniera del suo stesso corpo che non smettere di essere abusato e desiderato dagli uomini. Un personaggio che vede la bellezza come condanna e vorrebbe essere apprezzata per la sua vera autenticità. Per i tre questo viaggio parigino introspettivo è come passare da I have nothing a I will always amore you che qui è metafora della rinascita e della possibilità di amare non solo gli altri ma anche se stessi. Il romanzo si divide in venti capitoli di varia lunghezza La scrittura attraverso i toni cupi cerca di riprendere in qualche modo il cinismo del protagonista, ma si sa che anche tra le nubi si riesce a intravedere la luce, la scrittura di Angelino può definirsi prismatica. Riesce a narrare sapientemente le luci e le ombre di questa società, ritagliandosi uno specifico tratto di riconoscimento. I personaggi di Franco e Rossella in particolare sono veramente indimenticabili e ogni lettore non potrà non amarli perché l’autore qui raggiunge il livello massimo di poesia, è come se i due personaggi ballassero un romantico passo a due. Narrando quest’atipica vacanza a tinte noir l’autore ritrae la quotidianità tra marginalità e alterità. Tra le pagine si annida un cammino nei vari volti dell’oltre. Dove può condurre la ricerca della verità? Oltre il conoscibile, il finito, si cela il segreto che trova nella misteriosa identità la possibilità di disvelare il tutto. Con il suo stile cinematografico sfruttando l’alterità dello schermo nel suo intrinseco dualismo riprende ciò che anche Fusillo definisce “ somiglianza perturbante “ che crea nell’ego una crisi in tutto ciò che era noto e la sua predominante presenza è analizzata in tutta la sua fragilità. Un sentimento questo che pervade il lettore per tutta la lettura e che solo nel sorprendente finale troverà nel suo cuore la più antica delle risposte .

Conclusioni

Consiglio questo romanzo a tutti coloro sono alla ricerca di una storia particolare che sappia far riflettere ma anche emozionare .

Voto

5/5

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