Recensione in anteprima di Barcelona Negra di Carlos Zanon

Barcelona negra

Bruno, Raquel e Cristian sono tre andalusi che vivono alla giornata in una Barcellona in cui miracolo economico non è più che un ricordo. Ma loro sembrano aver trovato l’attività che li toglierà dalla miseria, dalle notti spese a dormire nei parchi o negli sportelli automatici delle banche. Si appostano davanti alle case chiuse dove si appartano le coppie di amanti. All’uscita le seguono, si segnano la targa dell’auto, rintracciano il proprietario del veicolo e lo ricattano in cambio del silenzio. Bruno controlla l’attività di estorsione, sua moglie Raquel, ex tossicodipendente, si occupa della contabilità e Cristian, fratellastro di lei, lavora sul campo. Non sempre la tecnica funziona per il meglio, ma l’attività offre comunque denaro facile e immediato. Merche e Max, provenienti dalla classe media, sono amanti in segreto. Una sera entrambi si trovano in una di queste stanze. Cristian segue Max fino all’automobile e prende nota della targa. Qui inizia il gioco che fa divorare le pagine al lettore. Sullo sfondo c’è una Barcellona nera, con le file di disoccupati negli uffici di collocamento, i poveri davanti alle mense e il milieu microcriminale delle Ramblas e Barceloneta.

Introduzione


Il viandante cammina per le strade della città , è ormai stanco le sue membra non ce la fanno più . Si siede sugli scalini per riposare un pò . Fissa inizialmente quello che a occhio nudo sembra un punto imprecisato . Eppure ecco arrivare in tutta la sua maestosità . Con un rumore assordante fa notare a tutti la sua presenza . Non è più un segreto tra loro . Un treno . Da quel treno ora scenderanno i turisti , si fa beffa delle loro espressioni spaesate . Non sanno dove andare, lui si , perchè è cittadino del mondo . Abita lì , ovunque e da nessuna parte Questa è sempre stata una fortuna , poter volare sulle ali del sogno della libertà . Ė sempre stato questo il suo sogno , sempre , ma non oggi . Oggi che improvvisamente sente il peso degli anni , che vorrebbe incrociare lo sguardo di qualcuno ma non c’è nessuno che fissa il suo stesso orizzonte perso . Invidia una famiglia felice che esce dalla gelateria vicino , ridono mentre i loro gelati si stanno sciogliendo sotto il sole cocente d’agosto . Come il suo tempo. Sente di non averne più , li invidia per quella loro fetta di apparente normalità , c’è stato un tempo in cui anche lui avrebbe potuto ma è inutile rimuginare ormai . Macchiare quei battiti del cuore di negatività . Se morisse così all’ improvviso chi lo piangerebbe ? Che cosa lascerebbe in eredità.? La cosa più bella del mondo: le sue storie . Lo scrittore è come un viandante , spesso identificandosi in esso, regalandoci un’immagine iconica che attraversa le epoche , le città dando quel pizzico di magia che è il soffio vitale di tutte le esistenze . Si confonde tra la gente , tra le urla , gli odori , i colori, i sapori e tutte quelle cose che danno una caratterizzazione a un luogo nella geografia che passa dalla mente al cuore. Passeggia tra i vicoli , sa che la vera vita passa da lì . I suoi lettori da lui si aspettano qualcosa in più, se avessero voluto una descrizione di chiese musei teatri e altro avrebbero acquistato una guida turistica . Allo scrittore viandante è richiesto un compito più arduo, raccontare lo sprazzo d’ umanità e donare anche la speranza che non sia l’ultimo . Una pretesa egoistica dell’ essere umano che si aggrappa alle briciole del niente , per non ammettere agli altri ma soprattutto a se stesso che è un autentico fallimento . Cerca di immagazzinare nella mente ogni fotografia , prima che il fumo confonda anche la memoria e così inizia a raccontare . D’un tratto però s’interrompe perchè s’incanta di fronte al tramonto . Gli sale un improvviso senso d’inquietudine, dare una risposta è complesso o forse non vuole perchè è cosciente che una città nella notte si trasforma o per meglio dire si libera degli inutili orpelli illusori e si mostra nella sua vera sembianza . Si ha veramente il coraggio di affrontarla ?

Aneddoti personali

Sono particolarmente felice perchè questo è il primo libro Sem che recensisco in questo mio nuovo spazio e spero che vi possa piacere . Questo è stato un libro che mi ha lasciato emozioni contrastanti, come forse dovrebbero fare tutti i noir quando ci costringono a fissare la parte più nera che è presente inesorabilmente in ognuno di noi.

Recensione


Un viaggio duro, crudo e vero . Tutto questo è Barcelona Negra . Zanon tratteggia la città come una donna che consapevole della propria bellezza, con le sue forme ammalianti gioca le sue carte e ammalia i viaggiatori , come le sirene con i marinai . Anche le città da sogno nei meandri del loro labirintico cuore nascondono dei misteri , segreti indicibili , da un passato glorioso, un presente confuso e un futuro incerto . S’incanta non soltanto raccontando bellezza e meraviglia ma anche la miseria non della povertà di cui si ha un religioso rispetto ma della decadenza inarrestabile di coloro che hanno deciso di correre più forte del dovuto e adesso non si riescono più a fermare . I protagonisti di questa storia sono tutti caratterizzati da un destino già segnato , la carta prescelta dal Fato è la luna nera e la loro partita sembra finita ancora prima d’iniziare . Una storia inghiottita nel baratro della notte. Una notte senza tempo , come torbidi amanti chiedono che essa non finisca o si allunghi un pò , per godere di quello sballo che altera realtà e fantasia e ti regala il sole illusorio della libertà quando la tua vita è una prigione . Loro però non sono Giove ma solo Bruno , Raquel e Cristian che si erigono a divinità nel loro folle senso d’onnipotenza . Cercano di sbarcare il lunario , in un modo singolare, ricattando le coppie di amanti . Si sentono i padroni del mondo ma non lo sono nemmeno dei loro caos individuali . La scrittura di Zanon è magnetica , rude, vivida ed espressamente carnale , la straordinaria traduzione di Pierpaolo Marchetti è un valore aggiunto che rende perfettamente tutti questi aspetti . Una famiglia alla ricerca di un personale normalità che compie un folle volo perchè in qualche modo vedono in quei luoghi il loro palazzo di Atlante . Destini incrociati dal colore rosso del sangue e i fantasmi della morte che aleggia indisturbata nelle loro vacua esistenza , diventando un vero macigno per le loro coscienze . Che cosa accade quando Max , uno degli amanti ricattati decide di alzare la testa ? Il ritmo del libro diventa sempre più incalzante , un ‘ autentica partita col destino dove vittima e carnefice è solo un binomio interscambiabile che regala attimi di suspance . Il regno del sesso della droga e di tutti i vizi umani che sottolineano un male di vivere inespresso che annida le sue origini in turbine segreto dell’ animo . Lo scrittore dimostra l’incapacità degli esseri umani di trovare un loro posto nel mondo e così con la parola scritta restituisce la dignità e la profondità perduta , tuttavia ne fa cogliere al lettore la profonda inquietudine. Zanon non salva pienamente nessuno , ognuno paga il suo prezzo perchè i suoi personaggi hanno voluto raggiungere il sole anche quando era l’altra faccia della luna .

Conclusioni

Consiglio questo libro a tutti gli amanti del noir che vogliono ulteriormente indagare la sfumatura nera dell’ animo umano dove ci si confonde tra giustizia e brutalità .

Voto

4/5

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