Se esiste un perdono di Fabiano Massimi

Se esiste un perdono

La chiamano la Bambina del Sale, perché tutte le sere, quando il buio allaga la città, puoi incontrarla all’imbocco di un vicolo che vende ai passanti sacchetti in tela azzurra con dentro una manciata di sale, introvabile da tempo. Nessuno a Praga conosce il suo nome. Nessuno sa come si procura quella preziosa merce. La Bambina compare dopo il tramonto e scompare prima dell’alba, senza dare confidenza a chi incontra. Una moneta, un sacchetto. Tutto qui. È il 1938. Il furore nazista incombe sulla Cecoslovacchia e Hitler è alle soglie della città. La paura dilaga, soprattutto fra gli ebrei del Ghetto. Non c’è tempo, bisogna fuggire. Bisogna salvare i più deboli, come i bambini senza famiglia, come la Bambina del Sale. Un’impresa impossibile. Eppure c’è un uomo che ci crede, un inglese di origini ebraiche, Nicholas Winton, che tenta il miracolo: allestire treni diretti nel Regno Unito per mettere in salvo quanti più bambini possibile. Tra mille ostacoli logistici e politici, e con l’aiuto della giovane Petra che lo guida in una città a lui sconosciuta e colma di fascino, Winton sta per riuscire nel suo eroico intento. Ma la Bambina del Sale sembra non voglia farsi salvare. Perché quello sguardo sfuggente? Quale segreto nasconde? In questo romanzo, che racconta la vicenda vera e dimenticata di sir Nicholas Winton, tornata alla luce grazie a un commovente video della BBC dove l’uomo ottantenne incontra a sorpresa i “suoi” bambini ormai adulti, Fabiano Massimi ci accompagna in un viaggio fra storia e finzione, rischiarando una delle pagine più oscure del nostro passato con la luce della speranza.

Introduzione

Quante storie sono rimaste sepolte sul suolo della terra sconvolta dalla forza implacabile del vento della storia aspettando che la pioggia della dimenticanza si attivasse bagnando quei ricordi che tuttavia rimasero indelebili nelle menti di coloro che l’hanno vissuta perché nel cuore e sul corpo ne portano ancora i segni. Non è stata soltanto una sfumatura di cielo quante albe e quanti tramonti si sono trasformate in notti senza stelle alzando gli occhi non si riusciva a trovare nemmeno un’ultima flebile speranza. Il mondo era totalmente diviso oppure inglobato in un’unica grande devastazione e se da una parte c’era la dignitosa rappresentazione della miseria e della povertà, negli uffici e negli alberghi s’intrecciavano i fili del destino sulla scacchiera del potere. Il romanzo si trasforma quindi in una commovente testimonianza in cui l’esistenza è una tortuosa altalena tra eroismo e inganno .

Aneddoti personali

Conosco Fabiano da anni ormai, anche se ancora non ho avuto il piacere di abbracciarlo. Quello che mi colpisce sempre di più è la sua capacità di scrivere storie che non ti aspetti intrise d’emozione ma anche talmente drammatiche che la tensione narrativa e il relativo utilizzo della parola squarciano l’anima. Parlandoci ci si ritrova una di quelle persone che averlo come amico è un dono perché riesce a travolgerti non solo con le sue conoscenze ma soprattutto con la sua simpatia. Fabiano fa tanto bene al cuore davvero. Quando la mia amica Simona Bertocchi anche lei grande romanziera mi ha chiesto dei nomi da consigliarle per il Festival del romanzo storico a Massa non ho avuto dubbi e uno è stato lui, certo che avrebbe conquistato tutti. Il suo approccio certosino nell’indagine storica questa volta contiene anche una nota umana commovente. Tutto parte da una trasmissione televisiva inglese che sarebbe l’equivalente del nostro Carramba. Il protagonista del romanzo si trova tra il pubblico e accade qualcosa d’incredibile che non vi svelo perché merita di essere visto. Posso solo aggiungere che è toccante la compostezza emotiva ed essenziale di quest’uomo. Il video si può facilmente trovare su Youtube cercando Nicholas Winton. La lettura è stata intensa e veloce, non si riesce a staccare, i personaggi tutti indistintamente resteranno nel mio cuore perché hanno reso questo romanzo unico. Non vi nego che ascoltare dalle parole dell’autore come ha creato la piccola grande protagonista mi ha regalato altri brividi. Ringrazio di vero cuore Ernesto F. e Fabiano per la copia e quest’ultimo soprattutto per essermi amico e scritto una storia che getta una nuova luce sul ruolo di una Grande Potenza. Leggendolo in qualche modo riecheggia anche Il treno dell’Ardone. Se esiste un perdono è un romanzo altrettanto indimenticabile e se non l’avete letto proverò a incuriosirvi con la mia recensione .

Recensione

La fiducia e la vendetta filtrano la loro forza oppositiva in uno specchio d’acqua che divide persino il chiarore della luna testimone inconsapevole di un tacito inganno mentre i cuori indomiti combattono per far splendere anche nel cielo più terso il bagliore della speranza. Fotogrammi vividi di folla inferocita e talvolta esitante si alternano per le strade perché le loro anime sono tormentate e le loro membra percorse da un brivido senza fine che fatica a tramutarsi in parola, perché se quel brivido innominabile raggiungesse le labbra e si posasse come sul suolo le foglie d’autunno diventerebbe un’irrefrenabile e paurosa realtà. Si susseguono così albe, tramonti e notti incessanti ma si nota che persino l’ingranaggio della ciclicità si è inceppato anche il cielo sembra in perenne attesa, sospeso in un tempo senza futuro, con un drammatico presente e consolabile soltanto con quel rigoglioso passato di cui restano ormai solo fulgidi ricordi. La città come una madre accoglie il lettore viandante che si disperde tra i vicoli e i molteplici passaggi conoscendo il freddo tremore ma anche il tepore del suo petto e del suo stesso respiro e come fosse un lungo abbraccio allontana l’ombra e riscalda i sogni, perché per questo viviamo, per una momentanea felicità. Nonostante gli anni non ha perso la sua bellezza, anzi è rimasta immutata, ma è arrivato il momento di svelare cosa la rende magica come questo romanzo e quale arcano mistero è celato nel suo fascinoso incanto. Se avesse dovuto cercare una parola per dire “ musica “ il filosofo Nietzsche avrebbe accostato Venezia mentre in intense pagine di ripelliniana memoria è svolto il corrispettivo esempio con la città di Praga accostata al termine “ arcano” e descritta come torbida e malinconiosa cometa. Il segreto è quel malinconico e poetico rimpianto che insorge tra le mura della città per non essere riuscita a proteggere i suoi abitanti ma è presente anche nei cuori dei protagonisti come una poetica che ne determina il cammino, perché se la parola è ormai attaccata sulla carta, ogni azione resta indelebile sulla pietra ed è quando il rimpianto si muta in rimorso che ha inizio l’umana sfida. Si è chiamati a una scelta, l’errore è sempre dietro l’angolo ed è così che s’instaura il seme del dubbio che come fosse un fedele compagno accompagna ogni singolo battito. La speranza conscia che negli anni Quaranta del Novecento si sarebbero inevitabilmente scritte pagine di Storia universale drammatiche e sanguinose ha unito i destini di economisti britannici, un maestro e diversi collaboratori come fossero suoi baluardi. Il lettore segue così tra le pagine il tumulto emotivo di Nicholas, Doreen, Trevor e Petra, la sfida è salvare bambini e famiglie affinchè l’innominabile e imminente guerra sia soltanto un’ombra sbiadita nelle loro esistenze. Ognuno di loro ha un motivo valido per compiere le loro azioni: patriottismo, etnico, familiare, amoroso oppure una sacrosanta quanto complessa rivendicazione di un diritto e di un dolore. Tra di loro agisce apparentemente indisturbata una spia ed è lì che comincia a serpeggiare il tarlo del sospetto. L’autore narra questa storia attraverso una voce calibrata ma puntigliosa, apparentemente impassibile, questo specchio è destinato a infrangersi. C’è un magistrale utilizzo del registro linguistico e ritmico che si alterna abilmente da quello più lento della biografia a quello più serrato della spy story . Ḕ un romanzo in cui le relazioni sono una danza incandescente dove il miglior amico potrebbe rivelarsi il peggiore dei nemici. Riuscirà Davide a sconfiggere ancora una volta Golia? Tutti i personaggi sono altresì collegati a lei Margaret, la bambina che vende il sale come fossero lacrime di luna. Lei è un tutt’uno con Praga anzi è la sua nuda e ammaliante rappresentazione. Per questo si può affermare che l’autore per descrivere la sua piccola protagonista abbia in qualche modo rielaborato il pensiero di Caramagna secondo cui nei vicoli praghesi c’è un fremito d’inquietudine che fa scivolare nell’ irrealtà a tal punto da suscitare visioni e in seguito sorgere dubbi sulle stesse . La bambina le cui storie sono alito di vita è altresì l’incarnazione della fiammiferaia di Andersen con la potenza evocativa della Jennie di Nathan. Tra dolori, amori sopiti, illusioni e torbidi inganni, una corsa sfrenata verso un’inaspettata paternità e maternità, un’agognata libertà come fosse l’ultimo silenzioso passo sulla neve del tempo.

Conclusioni

Un romanzo unico sul ruolo della Gran Bretagna durante la Seconda guerra mondiale e una commovente storia conosciuta solo dal 1988 capace di toccare le corde più segrete del cuore.

Voto

5/5

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