Stavros di Sophia Mavroudis

Stavros

Stavros, primo romanzo di Sophia Mavroudis, è un romanzo noir, una variazione sul tema greco: un faccia a faccia tra Stavros – un poliziotto un po’ burbero, un po’ filosofo – e un killer tornato dal passato, sullo sfondo della Grecia di oggi che cerca con ogni mezzo di districarsi da questa crisi e uscirne a testa alta! Una tragedia greca moderna, ricordi dolorosi, una vecchia vendetta, un doppio dramma, personale e professionale. E la ricerca ossessiva della verità in un paese pieno di corruzione politica, disperazione sociale e relazioni umane fallite. Qui i profumi dell’ouzo si mescolano a quelli di questo porto mediterraneo che da sempre accoglie le persone del mondo in difficoltà. È tutta l’anima di una Grecia stremata da anni di austerità che emerge con forza da queste pagine. Affiancato dai suoi più fedeli colleghi – Dora, ex forze speciali, Eugénios l’hacker e Nikos l’albanese –, dall’amica Matoula, proprietaria di un bar dal passato oscuro, Stavros riuscirà finalmente a far uscire dall’ombra coloro che da tanti anni ammorbano la sua città. Ma la vita a volte riserva molte sorprese…

Introduzione

Conoscere le regole di un gioco a volte non basta per vincere una partita si azzerano persino gli sguardi e quello che conta è il tavolo e ciò che si è disposti a perdere. Non c’è mai, infatti, qualcuno che vinca totalmente. I dadi non si sanno che risultati possano far emergere dalle tenebre del destino e della perdizione. Un vento più nero di un manto notturno avvolge gli uomini assetati di potere e successo facendoli cadere nella rete delle corruzioni. Un luogo che risucchia ogni energia e da cui una volta entrato è impossibile uscirne. S’interpreta in atto unico il modesto funerale dell’integrità. Sbandare è ancora più facile della caduta ma rialzarsi e ritrovare la via di casa sono impossibile quando quello stesso universo non esiste più se non in un cassetto dei ricordi. Se ti ritrovi come letto un mondo fatto di nebbia e pioggia non puoi far altro che combattere per ristabilire quei barlumi di verità ancorati nelle stelle del tempo .

Aneddoti personali

Ho saputo di questo esordio grazie alla profonda amicizia che mi lega al traduttore Giovanni Zucca che ringrazio per avermelo consigliato perché per essere una prima prova, in molti punti è un romanzo molto elevato, il protagonista è il tipico poliziotto che all’inizio non si sopporta, ma poi si finisce per amare perché dietro quella scorza dura c’è un mondo da scoprire e un uomo da abbracciare. Ed è quello che è successo a me. Un’avventura piacevolissima che mi ha fatto lasciare la Grecia con estrema difficoltà, ne avrebbe voluto leggere subito un altro. Ho amato indistintamente tutti i personaggi e spero vivamente che alcune cose migliorabili possano essere risolte con il proseguimento dei romanzi. Ringraziando l’autrice, Giovanni e la casa editrice sperano che Stavros possa trovarsi nelle vostre librerie perché nonostante tutto Sophia Mavroudis in questo vastissimo panorama del noir è riuscita a lasciare il segno e a trovare una cifra di riconoscimento.

Recensione

In ogni angolo della Grecia si respira il vento della Storia che scuote gli animi tra magia e leggenda. Il passato troppo spesso ha il volto ambiguo di chi cela segreti inconfessabili che portano dentro di sé il meraviglioso e pericoloso fascino della scoperta. Quando quest’ultimo s’incrocia con l’avidità degli uomini, creano una trappola che può essere un inganno mortale. In questo scenario l’autrice è riuscita a creare una trama accattivante che esalta la bellezza archeologica territoriale e tratta il tema del collezionismo ossessivo compulsivo che continua a caratterizzare tutte le epoche. Non esiste una rosa senza spine perché alla bellezza fa da contraltare una decadenza sociale descritta con asprezza e lucidità. Una denuncia della corruzione che imperversa in ogni settore. Il protagonista Stavros è un commissario ribelle e burbero che si limita a svolgere lavori ordinari, dopo che un pesante lutto ha rivoluzionato la sua vita e ucciso la sua vitalità. Il grigiore trasuda le pagine ma non c’è più tempo per piangersi addosso, bisogna reagire specialmente adesso che il suo nemico è tornato dal passato. Dieci anni dopo firma un nuovo delitto per gridare un canto di solitudine e vendetta. Nel cuore di Nikita chiamato anche Rudolf, non c’è spazio per il sole ma è prigioniero di quella neve che si potrà sciogliere solo con uno scontro diretto tra i due. C’è da dire che l’antagonista principale sulla carta potrebbe essere uno dei personaggi più interessanti nell’ambito del noir, ma che finora la resa non gli ha reso giustizia. Per quanto riguarda lui il giudizio è sospeso, aspettando il prosieguo della saga. Queste piccole pecche spariscono completamente nella descrizione del protagonista e degli altri personaggi che gli ruotano attorno. L’autrice ha creato un commissario molto centralizzante e c’era il rischio che inglobasse tutto il racconto, ogni membro della squadra riesce a ritagliarsi un suo spazio e distinguersi. Uno dei temi centrali di questa prima indagine è trasformare i lupi solitari in un branco . Catturare Rudolf non è semplice, sa mimetizzarsi con l’aiuto della notte, controlla un giro di vastissimo che comprende droga, prostituzione e traffico di armi. Per questo Stavros la partita non la può giocare da solo e crea una squadra formidabile composta di una moderna “Lara Croft” di nome Dora che fa della pungente ironia e dell’autodifesa un’arma micidiale per non permettere quasi a nessuno di scoprire i segreti che si nascondono nelle stanze del cuore. Eugenios un espertissimo pirata informatico che preferisce decifrare il linguaggio dei computer piuttosto che quello dei suoi simili, da cui resta puntualmente deluso e Nikos un poliziotto albanese un po’ scorbutico come il commissario. Ognuno di loro ha un passato complesso che emerge ogni qualvolta il vento dei ricordi bussa alla loro porta creando a frammentarie notti di dolori e pensieri dove lo scorcio di luna non consola. Questo libro si presenta come un noir ad ampio spettro, con uno stile elevato sia nella scrittura sia nelle ramificazioni psicologiche, è ricco di citazioni colte prese dalla letteratura e dalla filosofia e queste scandiscono le parvenze di confronto tra i personaggi che devono superare le loro spigolosità. La traduzione di Zucca mantiene vivide tutte queste peculiarità sottolineate. Una corsa contro il tempo sovvertendo le regole di un gioco fra tradizione e follia. Amicizia e amore si sfidano apertamente sapendo che nell’alba e nel tramonto a salvarsi non sarà la verità ma semplicemente una sua ombra.

Conclusioni

Un noir atipico, una voce esordiente, unica che difficilmente dimenticherete.

Voto

4/5

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