Un bacio con gli occhi di Virginia Bramati

Un bacio con gli occhi

Agata si lascia alle spalle due genitori impegnativi e una vita piena di musica per venire a Milano a specializzarsi in ematologia. La sua coinquilina, Chiara, viene da Lecce e fa il tirocinio come infermiera. Tanto quanto Chiara è spumeggiante, spiritosa e ama i sapori forti, Agata invece vive in una bolla tutta sua, è concentrata sul lavoro e si nutrirebbe solo di crackers e riso bianco. Ma tutte e due sono dotate di una sensibilità preziosa per chi ha fatto della cura il proprio mestiere: sanno ascoltare e osservare. Così, quando improvvisamente il lockdown impone loro di trascorrere in casa il tempo che non passano in corsia, iniziano ad appassionarsi a quello che avviene dietro le finestre dell’appartamento di fronte, dove una coppia di fidanzati sembra incarnare il sogno che entrambe nascondono nel cuore. Tanto che, mentre i turni in ospedale si fanno più drammatici, Agata e Chiara si lasciano sul frigo dei post-it per ragguagliarsi sulle romantiche avventure al di là del cortile. Ma ancora una volta la realtà è destinata a sorprenderle: perché il vero amore raramente si esibisce in mazzi di fiori e lucine scintillanti, e invece è nascosto nel coraggio di chi sa prendersi cura, sorridere anche nella sofferenza, e se la bocca è coperta dalla mascherina i baci riesce a darli anche con gli occhi… Un bacio con gli occhi racconta i giorni difficili della pandemia illuminandoli con la magica polvere dell’amore, capace di posarsi su di noi anche quando ogni speranza sembra affievolirsi. Se potesse leggere questo romanzo, l’affascinante primario protagonista di queste pagine prescriverebbe a tutti la dolce, sorridente terapia dei romanzi di Virginia Bramati!

Introduzione

Quanto è difficile scrivere storie ma quanto è magico accorgersi che quella più bella la offre la vita. Non esiste una donna più ingarbugliata di lei, perché spesso prende strade inimmaginabili creando legami che resteranno nel tempo. Ha tanti segreti la vita e solo lo sguardo più attento e discreto può sciogliere almeno un po’ questa matassa. L’empatia e la dolcezza sono gli ingredienti per la ricetta del rapportarsi. La nostra sfida più grande è quella di avere un animo propenso all’ascolto sui problemi degli altri nonostante siamo travolti quotidianamente dai nostri. Ed è quel nonostante fare la differenza. Aprire il cuore è una missione di cui non si conosce l’esito e talvolta si preferisce fingere di non riconoscere gli inconfutabili segnali di una canzone d’amore tutta da scrivere, per non soffrire. Ci si auto convince che quella sarebbe stata una nuova delusione. Se non si rischia, però non si possono conoscere i seguiti del destino. Un romanzo già scritto di cui si ha soltanto il compito di annullare le eventuali distanze. Allora non serve altro che darsi un bacio con gli occhi per frantumare ogni tipo di vetro .

Aneddoti personali

Come mi è stato scritto, i libri creano ponti e non c’è frase più vera perché per me è stato così. Questa perla mi è stata regalata dalla mia amica e collega Roberta. Ci siamo conosciuti grazie alla nostra passione per le belle storie e telefonata dopo telefonata ha scoperto oltre una persona dolcissima anche che ha due simpatiche ossessioni letterarie. Nel corso dell’anno gliene ho fatto venire altre e sono contentissimo che le siano piaciute tutte fino ad oggi. Da parte mia mi auguro che il mio regalo le piaccia quanto ho amato questo libro. Non so davvero come ringraziarla per questo dono. Ho imparato che nella vita ci sono tante prime volte, infatti, questo è il primo romanzo che leggo sull’argomento pandemia e anche dell’autrice. Sono sicuro che ne leggerò un altro e ho già adocchiato quale, più i nuovi che scriverà. Finora ho scambiato con Virginia solo poche battute ma già ho potuto costatare un grande cuore e una disponibilità fuori dal comune. Lo si può notare già dalla dedica nei ringraziamenti a tutti noi blogger e al nostro lavoro per la diffusione delle storie. Vi assicuro che non è scontato ed è molto gratificante che te lo riconoscano. Si percepisce che l’autrice ha già un nutrito e fidato seguito di lettrici e lettori. Sono arrivato in ritardo diciamo ma dal prossimo non lascio più e spero che nel tempo possa annoverare anche me nel gruppo. Leggendola ho avuto la sensazione di cogliere tante similitudini con un’altra grande autrice che ho la fortuna di avere come amica che si chiama Rita Scarpelli. Cercherò di metterle in contatto perché meritano di conoscersi. Un bacio con gli occhi è stato una lettura intensa e inaspettatamente commovente. La consiglio a tutti per i motivi che troverete nella recensione. Un libro che è arrivato grazie all’amicizia e che mi auguro con tutto il cuore possa crearne una nuova .

Recensione

Che cosa accade quando a essere rossa come il sangue e nera come la notte non è la singola parola ma l’intera società? Una rete dove si sopprimono i sogni e persino la voglia di farlo . Tutto è sospeso, un tunnel senza uscita. Sembra impossibile che il buio abbia assorbito ogni colore, ma ecco che rapiti dal rumore del silenzio, se ne colgono le sfumature. Le riconosciamo ma è nel momento della definizione che subentra la paura di scoprire che anche le ombre hanno una loro tonalità. L’autrice decide coraggiosamente di ambientare il romanzo durante la pandemia e di fare un sentito omaggio a tutto il personale medico e paramedico che in quel periodo ma ancora oggi e sempre affrontano in prima linea l’altra faccia del dolore. Tutto questo come sempre accade è un pretesto per parlare d’altro. Il tema principale del libro è, infatti, l’approccio. In un climax emozionale esso è sapientemente sviscerato in tre grandi aree medicina, psicologia e vita. La scrittrice lo fa attraverso i due personaggi principali Agata e Edoardo, così diversi ma profondamente simili. Agata è il ritratto della gioia, Edoardo è burbero e parecchio scontroso ma entrambi sono purtroppo imprigionati nella gabbia della loro solitudine. Tutto ciò potrebbe andare bene quando il mondo è preso dalla frenesia del vivere, allora si nota qualcuno che non corre, ma quando si è costretti a fermarsi, persone come loro non lasciano il segno del proprio passo sulla sabbia perché pur facendolo, si perdono tra gli altri. Sono semplicemente qualcuno , come ritornare ad essere Agata ed Edoardo? Inglobati nella loro staticità paradossalmente tocca a loro attivare il motore della rivoluzione all’interno della piccola grande quotidianità. Questo è un romanzo che indaga sulla figura dell’altro in tutte le sue accezioni in un rapporto equidistante con l’io. La distanza qui non è solo un parametro imposto ma una soluzione per non frantumare la sfera emotiva attraverso la sofferenza. La storia è ambientata a Milano sia Agata sia Edoardo si trovano lì per lavoro ma la grande città impongono loro dei cambiamenti nel quotidiano. L’altro non è più un lontano punto interrogativo da affrontare alla fine ma una concreta presenza. Si ritrovano dei coinquilini, dei colleghi e anche battiti cardiaci sconosciuti che si trasformano in una’emozione chiamata tempesta d’amore. Mediante personaggi frizzanti e pungenti come Chiara, Veronica e Sebastiano i protagonisti sono indotti a rivedere le loro priorità e attuano un’analisi psicologica scontrandosi apertamente con il proprio io con cui non avevano quasi mai dialogato. Come Scarpelli anche Bramati mette i personaggi in controluce e il lettore li conosce intimamente attraverso un lungo duetto che si protrae fino alla fine. Non c’è peggior malato di chi non si vuol curare, spesso non si ammettono le proprie ferite per dimostrare di essere forti nonostante tutto, non esiste però scudo che non può essere almeno scalfito. Un altro tema affrontato è quello dell’obbligo che non è solo, vaccinale ma anche un gioco di specchi e verità in cui si preferisce l’illusoria coperta della menzogna che regala un momentaneo tepore. La menzogna però è una mascherina destinata a cadere e mostrare il volto nella sua interezza. Lo stile si contraddistingue per un tratto dolce e delicato una vera e propria carezza nel vento. I capitoli sono ricchi di momenti esilaranti e divertenti ma anche i personaggi più comici a un certo punto dovranno isolarsi in un cantuccio e riflettere perché forse il sentiero ideologico intrapreso non è quello giusto. Un romanzo in cui un gruppo di giovani medici deve fronteggiare non solo un nemico subdolo e invisibile ma anche ossessioni compulsive, amori platonici, studio telematico, dipendenza da farmaci ma soprattutto toccare con mano lo smarrimento di chi ha la solitudine come unica fedele compagna. Un libro toccante e veramente emozionante in cui ogni singolo personaggio costituisce l’elemento perfetto per un’armoniosa orchestra . In un ‘epoca in cui il contatto è sconsigliato l’autrice ricorda che è fondamentale non perdere l’empatia e che anche un semplice sguardo può essere una dichiarazione d’infinito amore .

Conclusioni

Un romanzo che consiglio veramente a tutti perché riscalda il cuore .

Voto

5/5

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