Vite pericolose di bravi ragazzi di Chris Fuhrman

Vite pericolose di bravi ragazzi

Savannah, Georgia, anni Settanta. Francis, Tim e i loro amici servono messa, girano in bici per la città, fanno a botte e portano scompiglio nella scuola che frequentano, il cattolicissimo Cuore benedetto, gestito da terribili suore e sacerdoti. Tim è un ragazzino geniale, minuto e sovversivo, Francis, troppo timido per dichiararsi, è innamorato dell’eterea Margie, tutta chiesa, tagli sui polsi e inconfessabili segreti. Quando gli insegnanti intercettano lo scabroso fumetto che i ragazzi hanno disegnato, tutti loro rischiano di essere bocciati. Francis e gli altri così elaborano il rapimento di una lince dalla riserva naturale vicino alla città per liberarla all’interno della scuola ed evitare, nella confusione che ne seguirà, l’inevitabile bocciatura. Il piano però si rivelerà però molto più pericoloso del previsto e non andrà esattamente come avevano immaginato…Riti di iniziazione, scontri fra bande rivali, sbronze, la scoperta del sesso e, su tutto, il tempo sospeso e insieme improvviso dell’adolescenza, in cui ogni cosa sta per rivelarsi: Vite pericolose di bravi ragazzi è l’unica, meravigliosa testimonianza del talento narrativo di Chris Fuhrman, scomparso a trentun anni prima dell’uscita di questo suo libro bizzarro e indimenticabile. Un inno alla libertà della giovinezza che riappacifica con la lettura e il potere delle storie, e che racconta di come crescere, in fin dei conti, significhi dover dire per sempre addio alla propria innocenza.

Introduzione

Che cosa vuol dire essere giovani? La propria esistenza appare monotona e inconcludente e allora si cerca affannosamente un modo per farle acquistare un brio d’eccitazione che solo il pericolo sa donare almeno visto da lontano , perché appena esso si avvicina mostrando il vero volto, scaturisce nelle membra un senso paura da voler scappare ma ormai è tardi per ogni cosa e il sentimento si è già trasformato in conseguenza . Sommando errori e cadute s’impara a crescere e a perdonarsi perché talvolta l’incoscienza fa compiere azioni sconsiderate. Col tempo si guarda con nostalgia agli anni passati , un sorriso si dipinge sul volto perché si vorrebbe riacquistare almeno un po’ di quella sana spensieratezza che la quotidianità lentamente cancella e tutto resta in un cassetto del cuore e la maturità si tramuta in parole su carta , fiume in piena d’emozioni che il tempo non sconfiggerà e allora ecco che si scrive un racconto che diventa una leggenda da riscoprire e amare in tutte le epoche .

Aneddoti personali

Quando i miei amici della casa editrice Atlantide, Francesco e Simone mi hanno parlato di questo libro, ho capito subito che avesse al suo interno qualcosa di speciale. Opinione che si è nettamente rafforzato con la lettura di quest’imperdibile classico della letteratura americana tutto da riscoprire. Le poche notizie biografiche sull’autore mi hanno fatto pensare alla mia amata Emily Brontè. Le due vicende pur essendo do secoli diversi hanno lo stesso finale nefasto. Così come Cime tempestose anche Vite pericolose di bravi ragazzi sono state l’unica opera dell’autore. Entrambi strappati alla vita da malattia in gioventù, chissà che grandissimi scrittori sarebbero stati se ne avessero avuta ancora la possibilità. La lettura è stata sorprendente, una volta iniziato, non riuscivo a staccarmi fino alla fine e lo porterò per sempre nel mio cuore. Ho riso di gusto con la banda di protagonisti ma alla fine mi sono anche commosso. Ringrazio veramente la casa editrice per avermi dato la possibilità di leggerlo, adesso spero di riuscire a far trasparire nella recensione tutto ciò che ho provato.

Recensione

Quant’è bella giovinezza, che si fugge tuttavia, chi vuol esser lieto sia di doman non c’è certezza. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo Amen. E così sia, se bastasse mescolare sacro e profano per mettere fine alla questione, al punto da scardinare ogni antica liturgia per farne nascere di nuove. Eppure non appare così semplice nemmeno all’autore, conscio di dover fronteggiare l’onda del perbenismo e accuse di blasfemia. La questione è ancora più complessa se genio e sregolatezza possono provare a convivere all’interno di una stessa persona, perché la società non può invece essere laica e aperta a ogni posizione? I versi di Lorenzo De Medici e la liturgia del segno della croce inquadrano perfettamente gli schieramenti all’interno del testo. Siamo nella Georgia degli anni Settanta e i protagonisti sono un gruppo di ragazzi che frequentano un istituto cattolico in cui svolgono anche la mansione di chierichetti durante la messa. L’autore traccia perfettamente la società descritta che diventa uno specchio universale che oltrepassa le epoche. Ogni tipo di minoranza è il casus per scatenare guerriglie e scontri corporali. All’interno dell’istituto ci sono due bande ma il testo pur tracciando scontri plateali non segue lo schema di Molnar piuttosto preferisce soffermarci sul messaggio che accomuna i due romanzi: la lotta idealistica in un nome di un’agognata libertà che regalerebbe un senso di pace e civiltà a ogni società. La libertà però non è un gioco nemmeno per i ragazzi, non ammette errori e anche quando si combatte per essa, ma non si percepisce il pericolo si cade e si può anche morire, come in tutte le battaglie. La voce narrante è Francis un tredicenne timido che combatte quotidianamente con una’ernia e cerca disperatamente di dichiarare il suo amore a Margie. La ragazza è molto fragile psicologicamente labile, ha tentato invano il suicidio perché nel suo cuore porta un segreto inconfessabile. Ognuno dei giovani protagonisti ha una sua problematica, chi soffre per il peso, chi per il divorzio dei genitori, chi è costretto a nascondere la propria omosessualità ma li accomuna un profondo senso di solitudine e smarrimento che trova libero sfogo nell’arte. La banda disegna un fumetto ispirato a Sodoma e Gomorra in cui però si vedono chiaramente preti avere rapporti sessuali con le suore. La dirigenza ha saputo casualmente di tale rappresentazione e adesso il gruppo rischia l’espulsione dall’importante istituto. Non può accadere e così la banda con a capo l’estroso, ingegnoso e controverso Tim attua un piano affinché ciò non avvenga. Si rinnova così la sfida Bacco – Dio con un pizzico d’avventura che ascrive questo testo nel panorama dei classici dimenticati da riscoprire. Il mondo degli adulti è una presenza effimera quasi fantasma, che esiste solo per spiegare la ribellione giovanile, lo spirito anarchico e ateo dei protagonisti. Come Edmond Gosse che dopo aver perso fiducia nella preghiera, sfida apertamente il divino iniziando a pregare una sedia anche i giovani personaggi mettono in dubbio la Sua esistenza perché vedono nel mondo che li circonda tanta sofferenza che non dovrebbe esserci e per questo cercano goffamente di risolvere i loro problemi, non calcolando la variabile del rischio e svolgendo riti d’iniziazione come fossero un clan. Vite pericolose di bravi ragazzi pubblicato postumo è un romanzo di formazione atipico ,che denuncia apertamente la morte del dialogo in una comunità e i veri principi di accettazione e amore su cui dovrebbe fondarsi . All’interno del testo un ruolo ambivalente lo gioca il corpo. Come per tutti gli adolescenti è un territorio ambiguo e oscuro, ma per Francis e i suoi amici lo è ancora di più . Ḕ la rappresentazione della punizione, una gabbia dove tutta resta inespressa tranne i segnali che restano sulla pelle almeno fino a quando l’autore non fanno scoprire loro l’ebbrezza dei piaceri carnali e alcolici e di come essi al corpo faccian mutar linguaggio, al punto da scrivere un nuovo codice emozionale. La perfetta traduzione di Clara Ciccioni mantiene intatto lo stile dello scrittore che si caratterizza per il suo essere dissacrante e irriverente. Si parla di piccoli che giocan a fare i grandi e come canta la Trovato sono pronti a farsi male per difendere un’idea, ha un po’ paura ma non mollano mai. Un adulto che ripensa al sé adolescente per tentare di aggrapparsi ancora a quella giovinezza che si è tramutata in ricordo nella vivida memoria del c’era una volta dove pervade un velo di malinconia in quanto non tutte le storie hanno una conclusione felice, esattamente come non tutti i bruchi diventano variopinte farfalle.

Conclusioni

Un libro straordinario, un’occasione unica come la voce di Fuhrman che vi regalerà sorrisi, risate, riflessioni e lacrime di profonda commozione Non perdetelo.

Voto

5/5

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