La zanzara dagli occhi di vetro di Alessandro Vizzino

La zanzara dagli occhi di vetro

Piccola lo era. E ancor più piccola si sentiva, seduta al buio sul letto di quell’angusta stanza dall’odore di muffa. Solo apparentemente libera di muoversi ma in realtà in gabbia. Come una zanzara, pronta a esser schiacciata per un semplice fastidio. O per il gusto del sangue sull’intonaco del muro”. Roma. Valentino Mastro è un uomo sul confine della più lucida psicopatia, avvilito dalla vita e con un personale senso di giustizia a metà fra l’etica e l’interesse di parte. Il ritrovamento del corpo deturpato di una bellissima prostituta moldava e un misterioso sms aprono a Valentino una serie di piste da cui non potrà dissociarsi, mentre la Polizia indaga sul suo conto e lui segue le orme di un importante politico nazionale dal profilo ambiguo. Nei bassifondi più purulenti della suburbia capitolina, a cavallo fra Roma e l’Est europeo, tra poliziotti corrotti, zingari e criminali di alto profilo, traffici finanziari, vecchie vedove, prostitute appassite e avanzi di galera, Mastro dovrà fare i conti con la propria storia e, prima ancora, con se stesso, per arrivare così a un finale multiplo che intreccia, chiarisce e sorprende.

Introduzione

Non tutto nella vita si può spiegare perché spesso un senso in alcune azioni non c’è, sono dettate dalla nostra emotività e da una bramosia del possesso che non ha alcun freno. Le pulsioni si mischiano alla nuda carnalità facendo emergere l’aspetto più animalesco della personalità. Una rabbia che confonde e fa lottare contro un simile fino a quando uno dei due non cade stremato sul ring esistenziale che non salva nessuno, ma rende tutti i corpi mutilati e le anime asettiche senza alcuna distinzione. L’unico attimo di euforia si ha quando si scopre che a cadere è l’altro e non noi, ma è solo la luce fioca di una candela, il barlume si spegne quasi subito perché in fondo alla sala riecheggiano incitamenti alla lotta e alla violenza, ci sono un nuovo ring e un altro avversario da battere. La selezione naturale non perdona, la legge del più forte vige ancora non scritta sulla pelle di ognuno. Un marchio indelebile di diversificazione e annientamento. Le scorciatoie sono un maldestro tentativo di rallentare un destino ineluttabile, già segnato, perché nessuno può sfuggirgli. Non sono ammessi tentennamenti o fragilità, non esistono sconti, perché si possono morire anche nello stesso attimo in cui si ha l’impressione che il fiume della giovinezza scorra indisturbato A cosa aggrapparsi quando ogni speranza è persa. L’attesa lenta della fine annichilisce eppure improvvisamente gli specchi di vetro si frantumano. Si tenta di riordinare i pezzi per ristabilire l’ordine fittizio delle cose districandosi tra le più cupe menzogne e iniziare l’incessante ricerca della verità anche quando è difficile da accettare.

Aneddoti personali

Il mio rapporto con questo libro è iniziato tramite dei post su Facebook, seguo, infatti, la pagina dedicata alla collana Giungla gialla e ho iniziato a intravedere anche i post di Alessandro che annunciavano l’uscita del libro. Un incessante conto alla rovescia che m’incuteva ansia e curiosità. Scorreva nelle mie vene un’attrazione fatale per questa straordinaria copertina e alla fine devo essere sincero ho scoperto un grande autore che spero possa diventare un amico. La lettura è stata un vortice d’emozioni contrastanti. Inizialmente disturbante, ma poi una volta entrati nell’umore non potete non amarlo. Vizzino è un autore particolarissimo che colpisce per crudezza sincerità ed estrema originalità. Ha la straordinaria capacità di trattare analiticamente temi importanti ma anche quando tutto sembra perso, fa emergere una straordinaria dolcezza che colpisce dritta al cuore. La zanzara dagli occhi di vetro è un thriller mozzafiato con continui colpi di scena, un’ottima dose di suspance che lascerà il lettore col fiato sospeso.

Recensione

La supremazia soggioga contamina e uccide tutta la bellezza che circonda questo pazzo mondo. Frammenti di specchio che mutano la personalità appartengono forse alla fantasia ma la realtà purtroppo non è una fiaba e in quanto tale non ha sempre un finale consolatorio. All’interno di uno stesso essere possono convivere molteplici demoni di cui non è possibile cogliere tutte le sfumature. Il significato simbolico dei colori stendhaliani è qui ripreso in una chiave ancora più cupa perché Eros e Tanatos si fondono in una matrice sanguinosa che devasta e soffoca ogni forma di dolore. In una Roma che più nera non si può il lettore Polifemo, osserva analiticamente ogni elemento, cercando di cogliere la fissità dell’istante ma restando abbagliato da un nuovo flash che confonde e muta la prospettiva del reale. Nei diciannove capitoli che compongono il romanzo, il vorticoso viaggio tra verità e menzogna è dispiegato mediante il linguaggio dell’alterità. Nulla è come sembra e la verità è stanziata nel confine tra essenza e apparenza. L’autore introduce con maestria all’interno di un microcosmo un esercito di pedoni tenta di detronizzare l’ambizioso e dispotico re dal suo trono con un inaspettato scacco per concretizzare l’ultimatum della salvezza. L’apparente tranquillità romana è sconvolta dalla barbara uccisione di Monica Barganat una giovane e avvenente prostituita. Per assicurare l’assassino alla giustizia si attuano due indagini inizialmente parallele a capo delle quali troviamo da una parte l’ispettore Ernesto Grandini e dall’altra l’ex commissario Valentino Mastro. Due indagini che descrivono le loro spiccano personalità perché ognuno di loro ha un personale codice deontologico. Ernesto è integerrimo e giusto mentre Valentino è uno psicopatico asociale, brusco, cocainomane e sesso dipendente. Tutto quello che Ernesto non sopporta e combatte quotidianamente. Valentino per vivere lavora in un’agenzia investigativa e gli viene assegnato quella che all’apparenza sembra una banale storia d’alta infedeltà, ma se il traditore si chiama Attilio Crespi ed è un senatore corrotto, allora nulla è semplice, perché la cresta del monte può rivelarsi più ripida e profonda della montagna stessa. A far vacillare le certezze di Valentino ci pensa la temeraria collega rumena Ana Stanciu. Un futuro normale sarebbe possibile se solo i fantasmi non bussassero continuamente alla sua porta. In una società corrotta e ambigua, questo rocambolesco trio di emarginati dovrà indagare sui loro simili che hanno scelto la via sbagliata. Si troveranno invischiati in un pericoloso giro di vite dove nel sanguinoso scontro tra lupi e giganti a pagare il prezzo più alto sono sempre i folletti. Esseri speciali privati della loro ilarità visti come zanzare disturbanti che valgono oro e resi guerrieri asettici dallo sguardo vitreo: Un thriller ad alta tensione emotiva dove la scrittura ha un doppio registro, lo stile si dimostra così variegato, infatti, l’autore alterna crudezza e veridicità a una traboccante dolcezza, perché anche la persona più dura si scioglie di fronte a indicibili ingiustizie. Un romanzo dove corpi, anime e infanzie sono in vendita al miglior offerente disposto a puntare e banalizzare ogni esistenza in nome di una scommessa. Una corsa contro il tempo per comprendere se in questa scacchiera sociale l’innocenza e la giustizia hanno ancora un colore .

Conclusioni

Un romanzo che consiglio a tutti per la straordinaria originalità una trama che tiene il lettore col fiato sospeso e tratta magistralmente temi importanti . Un libro imperdibile che non può mancare nelle vostre librerie .

Voto

5/5

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