Il destino oltre il mare di Luigi Biondo

Il destino oltre il mare

C’è un filo invisibile che lega la scoperta di un banco di corallo nel 1535 e un restauro nella cappella dei Pescatori della Basilica di Trapani, circa cinque secoli più tardi. È un filo che sottende storie che legano due coste – quella siciliana e quella tunisina – due popoli e due continenti. E che porterà l’autore, Luigi Biondo, in un viaggio intimo e rivelatore in Tunisia, nel paese che aveva saputo accogliere chi fuggiva dal fascismo, cent’anni prima. In quello stesso paese che, con i venti tempestosi della Storia, si era trasformato, ancora una volta, in una terra dalla quale fuggire. Ma non si va mai via del tutto, e le tracce nascoste nel tempo vanno solo riannodate, passo dopo passo. Come in queste pagine, che fanno riemergere una saga familiare che per troppo tempo era rimasta senza un narratore.

Introduzione

L’amore è il più tortuoso dei viaggi che un essere umano può compiere, perché non si sa mai dove veramente possa portare anche quando questo unisce indissolubilmente un figlio e una madre, in nome di quella vita, dono sacrale che oltrepassa le pieghe del tempo, fin dove può spingersi? Un viaggio nella memoria collettiva e personale che apre una finestra intima sul cuore che si lascia bagnare dalle onde compiendo un tuffo nel ricordi che cullano come fossero un’ antica nenia . Una sabbia che riscalda i passi tracciando orme di fatica dolore e privazione per un passato difficile da dimenticare. Un romanzo in cui anche il ritorno rappresenta un nuovo approdo, per ricucire le schegge del cuore riappacificandosi con la propria storia perché qualsiasi pianta si scuote nel vento del cambiamento, ma la vera forza sta nel riuscire a far splendere la rosa anche nel più arido dei deserti, affinchè non interrompa la musicalità del proprio esistere .

Aneddoti personali

Conosco Luigi da tanti anni ma non avevo ancora avuto la possibilità di approfondire la sua storia. Abbiamo disquisito diverse volte e sono veramente felice di ospitarlo sul mio blog. Questo segna anche una collaborazione tra il blog e la casa editrice Caffè Orchidea che spero possa essere lunga. Apprezzo molto la linea editoriale e il taglio che il caro Giuseppe e il team hanno voluto dare alla narrativa regalando ai lettori e al panorama sicuramente un valore aggiunto. Non potevo non iniziare da questa storia che si è rivelata magica, coinvolgente ed emozionante più del previsto. Ho amato subito il testo merito innanzitutto della copertina magnetica e a tratti poetica che induce a cominciare questo viaggio e scoprire che la Tunisia non è poi così lontana. Non mi aspettavo una storia così trascinante per questo ho deciso di perdonare alcuni refusi che si trovano all’interno, in nome delle vivide emozioni che ha saputo donarmi. Mi auguro di poter ringraziare l’autore personalmente e adesso è tutto pronto per rituffarmi un ‘ ultima volta in questo mare di dolore e speranza , cercando altresì di convincere voi a dargli una possibilità.

Recensione

Il mare culla ma non perdona , sembra cominciare col cuore una danza alienante che nemmeno la cadenza sussultoria delle lacrime riesce a interrompere. Un folle volo nell’ignoto deserto con una valigia di sogni e inquietudini. Nessun approdo può denominarsi veramente casa quando la propria melodia è un canto di resistenza e sopravvivenza. Esule, profugo non sono più soltanto parole ma diventano marchi indelebili che nessuna cascata può più lavare. Non resta altro che convivere con quella sorgente di dolore, e con un profondo e tacito senso di colpa nei confronti di quella memoria di cui restano ormai solo brandelli. Un romanzo che fonda il suo cardine sul principio della ricostruzione di ogni tipo di macerie anche quelle del cuore. Quel povero cuore, essere in tumulto che porta celata l’amara consapevolezza che nulla può tornare veramente come prima. Così quelle terre lontane e apparentemente insormontabili diventano tessuto di racconti esotici avventurosi che ammaliano le nuove generazioni Mentre ogni, c’era una volta racchiude il peso dei ricordi, non c’è alcun finale consolatorio perché è inevitabilmente aromatizzato dal rimpianto, di essere stato sfollato e privato persino del proprio odore . Ḕ con questo fardello che Angela convive quotidianamente, voler ricongiungersi a quel padre che il tempo tiranno le ha strappato troppo presto. L’ardore dell’antica fiamma in lei non si è spento nemmeno quando era arrivato il momento di fermarsi e riposare. E così che il figlio Luigi fa sua la battaglia interiore dell’amata madre e compie un viaggio inaspettato e tortuoso affinchè, il suo desiderio anche per interposta persona sia finalmente realizzato. L’autore induce il lettore a compiere insieme questa traversata emozionale. Con stile coinvolgente nella sua semplicità lo scrittore ripercorre la storia familiare del ramo materno scrivendo un testo ibrido. Intreccia magistralmente la biografia e il reportage entrambi ricchi d’amore e accuratezza. Al centro della scena ci sono generazioni diverse della famiglia Salerno nel segno della fatica e della ribellione. Mutano le epoche ma il vento della rivoluzione non smette mai di soffiare. C’è chi crede fermamente nei valori garibaldini e chi invece lotta per amore. Pagine avvincenti per gli innumerevoli contrasti tra pieghe sociali e arretramenti culturali l’indomito coraggio di Gina sarà d’esempio per far trionfare in quel cielo la sfumatura del cuore . Ogni scavo contiene sempre una sorpresa ed è per questo che in questo speciale abbraccio speziato l’autore traccia la sofferta storia siciliana , trapanese e tunisina dagli albori del Novecento fino ai giorni nostri , all’ interno delle pagine sembrano rivivere la potenza evocativa dell’ Addio ai monti manzoniano, riecheggiamenti tematici della produzione letteraria di Marinette Pendola . In quest’arco narrativo emergono donne volitive, fenici risorgenti che nonostante le cicatrici del manto della solitudine amano lottano vivono e si ricostruiscono in nome di quella famiglia che vedono crescere e maturare. In un mondo sempre più cosmopolita, un romanzo sulle radici e il relativo radicamento socioculturale con centro una donna che passeggia a piedi nudi lasciandoseli bagnare da quel mare del destino mentre nella mente ha ancora vivida l’appartenenza esotica ed è per questo che con la sola potenza dello sguardo sembra frantumare persino l’orizzonte. In quel cielo ormai unico vola libera e leggiadra una colomba in una pace ritrovata da poter chiamare casa .

Conclusioni

Una saga familiare avvincente capace di emozionare di emozionare ad ogni pagina

Voto

5/5

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