Lunedi ci ameranno Najat El Hachmi

Lunedi ci ameranno

Periferia di Barcellona, oggi. Una ragazza musulmana vuole trovare la libertà, ma suo padre è un severo praticante che sottomette la moglie e i figli. Vive in una famiglia e in un quartiere opprimente dal quale non sarà facile uscire senza pagare un prezzo molto alto. Tutto inizia il giorno in cui incontra una ragazza, i cui genitori, nonostante abbiano le stesse origini, vivono la loro condizione culturale senza i vincoli: quella ragazza e la sua famiglia incarnano esattamente ciò che desidera.

Introduzione

Che mondo regaleremo alle future generazioni ma soprattutto dove e come stiamo vivendo nella realtà di oggi? L’immaginazione umana è proiettata per natura verso un futuro ignoto, ogni rinuncia e sacrificio riguarda il tempo che verrà mentre il presente si sgretola sotto figure inermi che faticano addirittura a riconoscersi. Non è solo un argomento culturale ma soprattutto interiore perché la sfera emotiva si sente minacciata dal mancato riconoscimento della sua esistenza. Calpestata in ogni dove, come se nella città del cuore non esistessero diritti ma solo innumerevoli doveri verso tutto e tutti, mentre continua le mancanze di promesse quel sé che come un bambino vorrebbe scoppiare in uno sgorgante pianto che si trattiene sul nascere perché non sarebbe compreso anzi marchiato come sinonimo di debolezza. Si comincia a pensare allora di non valere nulla e di non meritare per questo un po’ d’amore. Quali sono poi questi comportamenti secondo cui si misurerebbe il valore di un essere umano? Quest’ ultimo nasce per errare e non è esente da questo indipendentemente dal sesso ,ma ci sono radicamenti culturali in cui ogni atteggiamento femminile è controllato in quanto perfetta incarnazione di un viscerale peccato. Quanto può essere pericoloso persino solo il desiderio di libertà? Talvolta non è ammesso nemmeno la formulazione di un concetto così sovversivo , eppure la strada della narrazione è rivoluzionaria , non esistono tabù che non possono essere sdoganati e così si costruisce mattone dopo mattone un via che non sia la fine di un ‘epoca ma solo un nuovo inizio fondato su basi inclusive . Avere lo sguardo come un volo di rondine che rivolge le sue ali verso un più roseo domani.

Aneddoti personali

Questo è uno dei testi che ho avuto regalati per il mio compleanno e ringrazio di cuore il mio amico Stefano per averlo fatto Ci sono testi cui l’accezione è un libro bellissimo, possono essere non solo riduttiva ma anche offensiva. In libri come questo, infatti, non c’è nulla di bello, perché spesso raccontano una verità che si fa finta di non vedere perché ce si auto convince che questa sia una realtà che non ci appartiene . Per questo la letteratura mediante queste storie fa ciò in cui riesce meglio: Essere necessaria. Con questo romanzo sono riuscito a ritrovare gli elementi che mi hanno fatto innamorare di questa casa editrice a suo tempo. Una lettura tostissima ma molto scorrevole che disarma ed emoziona per urgenza e attualità .

Recensione

A volte la bellezza del cielo stellato è preclusa, non ci sono luci ma solo perenne oscurità. Barriere e sbarre che definiscono i confini universali, come se si stesse in prigione senza esserlo realmente. Volare e sognare sono due verbi che nella loro rima contengono la creazione di un mondo altro in cui cultura, scelta e comportamento convivono senza scandalizzare. Appartenere al radicamento ideologico, alla famiglia e alla religione. Soltanto a questo si riduce un’esistenza? Il diritto di vivere per percepirne ogni mutamento di battito sembra abitare in una casa ancora non costruita, ed è allora che si sente la fantasia persino come una colpa. Ci sono tanti motivi che spingono a viaggiare e dimenticare occupa sicuramente le prime posizioni. La narrazione qui diventa una lotta estenuante tra amare e volontà. Mettere per una volta la propria di volontà al di sopra di quella degli altri. Allora inizia un aggroviglio di pensieri sul perché non lo si è fatti prima e, segretamente, ci si risponde per risparmiare un dolore a chi dovrebbe amarci ma scoprire che tutto questo non serve a nulla perché loro avrebbero un altro motivo per dispiacersi e l’unico risultato ottenuto sarebbe l’aver contribuito a essere un’anima infelice. All’interno di questo romanzo c’è un’alta concezione d’amore, che si perde sia nella consistenza corporea sia in un’infinita solidarietà tra le protagoniste. L’autrice, compie una scelta precisa alle sue protagoniste non impone mai un nome, perché questo significherebbe definirle e inserirle all’interno di una situazione che le ha rifiutate. La loro storia che diventa romanzo è l’atto di ribellione più grande. Lo schema utilizzato è quello di narrare l’interezza del cielo ma da due percezioni differenti pur attingendo dalla stessa sorgente. Il focus centrale è l’amicizia e la sorellanza che unisce le due, prigioniere di uno stesso destino ma dal finale diverso. Le due Lila e Lenù arabe tra amorevolezza e fascinazione costruiscono un legame unico e ed emozionante. La comparazione con l’opera ferrantiana non termina qui, infatti, anche in questo romanzo si può trovare una sorta di smarginatura. Il mondo operaio ancora una volta fa da contraltare a quello letterario mostrando sia la pericolosità sia la dignità. Il lettore segue le protagoniste per alcuni anni, l’adolescenza da una parte è sofferta, dall’altra si mostra in tutta la sua irriverenza. Un diverso cammino che ha però un’unica meta: essere donna. Loro rappresentano il cambiamento ma anche l’errore perché tutto ciò che non rientra all’interno di alcuni canoni specifici è da considerarsi immorale. Il romanzo è suddiviso in trentadue capitoli ma è come se fosse una lunga lettera di scuse per tentare di alleviare un senso di colpa che colpisce inesorabilmente una delle protagoniste. Essere protesi verso la costruzione del proprio futuro può annebbiare a tal punto la mente da non vedere nemmeno il dolore di chi si ama quando è vicino. Pur trattando gli stessi temi di Hosseini, El Hachmi li spoglia della crudezza e le riveste di una velata leggerezza . La caratteristica principale dello stile è la sua corporeità, un dialogo interiore a più voci che subentra nella carne e traccia in modo incisivo le pene dell’anima. Tutti questi aspetti sono perfettamente mantenuti nella traduzione di Francesco Ferrucci. L’attenzione per la parola emerge dalla segretezza in cui ogni atto raccontato doveva essere compiuto. Le due amiche hanno purtroppo una diversa possibilità di libertà che si divide tra concessione e rivendicazione per questo come ben tracciato anche dalla copertina ognuna si perde nella sfumatura dell’altra lasciando interi pezzi di cuore. Il testo è un vero e proprio manifesto sulle culture arabe viste però nell’ottica familiare. Due giovani che creano faticosamente la loro finestra sul cortile. Una percezione che grida emancipazione ma soprattutto il bisogno di essere amate. In realtà il sentimento che unisce generalmente due persone qui è secondario si parla di amore inteso come una’ accettazione dell’altro senza avere la pretesa di cambiarlo. Protagoniste, bambine, adolescenti, studentesse lavoratrici, mogli e madri, muta il ruolo ma non il loro colore. Non smettono infatti di immaginare un futuro in cui poter ricominciare senza costrizioni e pericoli in cui nell’ aria possa risuonare finalmente la loro canzone .

Conclusioni

Una lettura necessaria che permette di compiere un viaggio in una cultura diversa dalla nostra che si scontra anche con l’essere umano che pur mutando le ideologie non cambiano errori, vizi, virtù. Un romanzo intenso che combatte con l’arma narrativa l’indifferenza .

Voto

5/5

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