La luna di Saffo di Franco Montanari

La luna di Saffo

Isola di Lesbo, 600 a.C. Mentre il sole al tramonto infiamma la spiaggia dorata di Mitilene, un’ombra fugge da una casa che lambisce le onde. La mattina seguente, un’ancella scopre a terra, in un lago di sangue, il corpo esanime della sua padrona, una delle donne più in vista della città. La comunità è scossa da questo assassinio apparentemente inspiegabile, e ha bisogno di un colpevole, così i sospetti ricadono su Saffo, che come la vittima è sacerdotessa di un tìaso, il luogo dove vengono educate alla vita in società le giovani dell’isola. È da Saffo, infatti, che l’aristocrazia cittadina manda – per istruirle nel canto, nella danza e nella ricerca della bellezza – le proprie figlie, che la poetessa ama di un amore unico e appassionato. Ma lo stile di vita della poetessa è una minaccia per le convenzioni sociali della tranquilla Mitilene, e in più corrono voci sulla libertà con cui vive il suo matrimonio, un’unione di convenienza impostale dalla famiglia. Così Saffo viene arrestata, ed è costretta a difendersi da un destino spaventoso che le toglierebbe, oltre alla sua reputazione e ai diritti sulla figlia Cleide, anche il suo vero amore: il poeta Alceo. Per scagionarsi, dovrà ricorrere al suo intuito e alla sua inimitabile capacità di interpretare i moti del cuore, aiutata dal fedele barcaiolo Faone, suo braccio destro nelle indagini alla ricerca del vero assassino di Andromeda.

Introduzione

Ricostruire un mondo antico e lontano, con la potenza evocativa che sola storia e leggenda sanno regalare era una sfida ardua ma che l’autore supera brillantemente mettendo al centro della narrazione le donne e il loro infausto destino. Nell’arcaicità del vivere emergono tuttavia temi di un’attualità disarmante che come fosse un marinaio conducono e convincono il lettore ad attraversare la tempesta emotiva mentre luna e mare colorano di magico e poetico erotismo i sogni .

Aneddoti personali

Non vi nego cari lettori di essermi innanzitutto innamorato della copertina molto evocativa ma soprattutto di voler leggere quest’esordio di Montanari per una questione affettiva verso l’autore. Pur non conoscendolo personalmente, ho grande stima ammirazione per tutto ciò che continua a fare per divulgare la civiltà antica. Sul vocabolario da lui curato ho trascorso gli anni del liceo tra pianti, profonde disperazioni e molte gioie ma non rinnego nulla perché questo percorso travagliato mi ha portato fin qui. Ringrazio il mio amico Salvo che me l’ha regalato per Natale sapendo quanto fosse gradito. Non avrei mai voluto terminare questo viaggio, è un romanzo magico che regala incanto a ogni pagina. Una lettura profondamente rilassante che mi ha rigenerato, mi auguro dal profondo del cuore che questo non sia un caso isolato ma che le indagini di Saffo possano continuare ancora .

Recensione

Quant’è difficile essere donna ! Ḕ un legame indissolubile che intreccia gioie e dolori in un destino avverso che si congiunge nella libertà dei versi del cuore attraverso una preghiera elegiaca che raggiunge persino il chiarore delle stelle. Tracciare la scia tra libertà e prigionia è come portare con fiero orgoglio il marchio della lettera scarlatta sulla pelle mentre lo sguardo dubbioso s’annega nell’accogliente ma perturbante mare e colorano il proprio cielo quelle nuvole di pensiero che tremano alla sola ipotesi di tramutarsi in parola e così si disperdono nell’aria con la fedele complicità della notte. Un gioco di specchi tra luci e ombre dall’esito incerto tra pietre sorelle che affidano il messaggio di una condizione universale al cuore indomito perché la sfida più ardua questa volta è non permettere a nessuno d’intaccare la rispettabilità e onorabilità di queste pietre fondanti. Nessuna, infatti, dovrà conoscere ancor più da vicino il flusso vorticante dell’oscurità. Lo sa bene Saffo, donna acuta dalla raffinata penna che ha il dono di raccontare nella danza liberale dei suoi versi la maestosità del mondo circondante e l’intricata ma vibrante matassa della sfera emotiva. Quotidianamente Saffo trova la forza nell’amore profondo che la circonda dalla famiglia, dalle sue ragazze e anche dalla luna e da Afrodite che più di una volta l’hanno protetta. Questo meccanismo di difesa un giorno s’inceppa e su Mitilene scendono inesorabili le tenebre del sospetto. Un atroce misfatto muta pericolosamente i destini dei personaggi facendo riemergere antiche e sepolte verità. L’autore parte da un’importante enciclopedia chiamata Suda secondo cui Saffo era sposata con Cercila di cui come suggerisce il nome ci si sofferma su rudezza e virilità. Da lì traccia i rapporti sfruttando e intrecciando magistralmente conoscenza, deduzione e fantasia. L’antica Grecia fondava la sua egemonia sullo sfruttamento sociopolitico del mare. Le famiglie traevano la loro ricchezza perlopiù dal commercio, invece gli uomini che non erano dediti ad attività commerciali si occupavano di politica e arte, fronteggiando il tiranno di turno che in questo caso è Pittaco descritto come un uomo ambizioso avido e spigoloso. L’autore traccia tutta la famiglia della protagonista. Il nucleo è composto dai due genitori ligi ai doveri e alle apparenze sociali e dai tre fratelli che rappresentano ognuno un cruccio. Non sono inclini alla dedizione allo Stato e alla famiglia ma seguono la potenza ammaliante del potere e il furore delle passioni. Saffo dal canto suo dirige un tiaso, un collegio in cui le ragazze erano istruite e preparate alla vita matrimoniale. La loro educatrice tuttavia non è un esempio di limpida moralità soprattutto perché rischia di essere accusata di adulterio. L’autore riprende e intreccia le fonti secondo cui la poetessa Saffo e il collega Alceo fossero piuttosto intimi. Tra le pagine questo è descritto come un sentimento contrastato, viscerale e appagante. Il romanzo si può tracciare come un noir atipico, infatti, la questione delittuosa è presentata soltanto nel prologo e poi ripresa intorno a metà racconto. Per il resto è un accurato e avvincente affresco dell’epoca. Sono descritti gli usi e i costumi, l’erotismo è intriso di misticismo e promiscuità. Senza alcun freno inibitorio è un vivido inno alla liberta e alla purezza. Il romanzo è diviso in trentuno capitoli di varia lunghezza. Lo stile risulta scorrevole e molto evocativo . Ḕ nelle parole utilizzate che si cela la vera magia del testo. Pur essendo uno stile raffinato non è assolutamente ricercato e l’autore si sofferma principalmente sui dialoghi, perché è in loro che si cela tutta la teatralità relazionale del vivere. Come nelle opere classiche anche qui pur essendo la dedizione ambigua per avere un esempio più vicino a ciò che s’intende per rettitudine bisogna volgere lo sguardo alla condotta dei servi. Loro sono i custodi dei segreti più intimi e aiutano i padroni nell’ingarbugliato climax capriccio, desiderio, problema. Ogni questione è affrontata secondo il dualismo – volubilità – pragmatismo. L’autore si sofferma quindi sulle relazioni tra i personaggi e sulla difficoltà di mantenere viva l’antica fiamma. Talvolta, infatti, essa può rappresentare un pericolo pronto a colpire con ferocia le anime ignare e quindi impreparate. Saffo accusata di omicidio è descritta come una moderna Antigone. Riuscirà braccata e con il solo concreto aiuto di un pescatore balbuziente a dimostrare la propria innocenza e soprattutto far crollare il muro dell’omertà utilizzando anche la denigrante vox populi e la velenosa arma del pettegolezzo? Tra odio vendette, intrighi e invidie un avvincente noir storico che i per giovani protagonisti è anche un romanzo di formazione. In ogni crescita c’è, infatti, un arrivederci che sembra un malinconico addio e lascia il sapore amaro delle lacrime che rigano il viso senza almeno una volta toccare anche il suolo .

Conclusioni

Un esordio potente e magico che vi terrà compagnia e vi farà sognare .

Voto

5/5

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