Cuore di rabbia di Marina Visentin

Cuore di rabbia

Giulia Ferro, giovane vicequestore, è tornata a vivere a Milano, una città con cui ha un complesso rapporto di odio e amore. Per lei allontanarsi da Milano aveva significato lasciarsi alle spalle un passato che voleva dimenticare. Ma ora è lì, in una città completamente diversa, dove ci sono turisti, grattacieli nuovi. E omicidi. Il caso che le tocca affrontare è la scomparsa di una vedova benestante, suocera di un assessore regionale, noto per essere passato da un partito all’altro nella sua lunga frequentazione della vita politica milanese. Quando viene ritrovato, il cadavere della donna è in parte bruciato e privo della testa. In un primo momento, la pista seguita è prevalentemente quella della famiglia, poiché nelle vene dei suoi membri non sembra circolare molto affetto, ma piuttosto un fluido mefitico composto in parti uguali di avidità e rancore. Ma c’è un altro caso che ossessiona Giulia Ferro, un caso che appartiene al suo passato: l’omicidio di una ragazza poco più che ventenne, sua amica e compagna di università, il cui corpo carbonizzato era stato ritrovato molti anni prima in una villa sul lago Maggiore. L’omicida non è mai stato scoperto, ma Giulia non riesce a darsi pace. E così, oltre all’indagine ufficiale sulla morte della vedova, ne inizia una privata, che la porta in quella zona fra pianura e montagna compresa fra il lago Maggiore e il lago d’Orta, dove è nata e cresciuta, ma da cui è scappata non appena ha potuto.

Introduzione

Quanto è difficile amare? Nessuno ti avverte che quella che dovrebbe essere la cosa più naturale è anche la più complessa, perché ha tantissime sfumature . Anche nella famiglia è questione di fortuna, non sai, dove capiterai, ma sai di avere un velato compito mostrarla agli occhi del mondo nella sua unicità. Un compito segreto che nasconde mille insidie perché gli esseri umani ci sorprendono sempre e spessa immaginazione e realtà non corrispondono. La famiglia nella mente del figlio è idealizzata, ogni membro ha i superpoteri come nei cartoni animati e non è facile accettare che ogni singolo individuo ha le sue fragilità. Il mostro dell’accettazione oscura i sogni e chiede di essere fronteggiato prima che perdi la sua forma di riconoscimento e diventi un rimpianto. Esso, infatti, nella sua vastità inghiotte e fa perdere di vista la centralità ridisegnando un nuovo orizzonte dalle molteplici traiettorie sbagliate, colpevolizzandoti al punto tale da farti sentire lo sbaglio più grande. La caducità dell’essere è qualcosa d’indescrivibile che si percepisce non ascoltando le sue parole bensì i suoi silenzi e osservando la mutazione del suo volto nella rappresentazione fulminea di un instante, sono questi dettagli apparentemente impercettibili che raccontano l’essenza di una storia. Particolari che si mostrano soltanto a chi ha la pazienza di fermarsi a osservare e la capacità di saper guardare oltre, iniziando un viaggio nell’ignoto dove si conosce il punto d’inizio, ma non si sa che strada possa prendere. La vita che t’illude beffarda di essere il protagonista della tua storia e invece ti riduce a semplice spettatore. A un certo punto del cammino ci si ritrova a fare un bilancio complessivo e inizi a sfogliare l’album delle fotografie ingiallite del tempo. Ti soffermi su quelle che ritraggono la famiglia ed ecco che l’animo entra in un subbuglio di emozioni contrastanti che mutano in base all’amore ricevuto. Tutto questo e molto altro è brillantemente narrato in Cuore di rabbia il nuovo avvincente romanzo di Marina Visentin che fa compiere al lettore un viaggio tra le pieghe dell’animo umano alla ricerca di qualcosa d’indefinito che trova nel battito del cuore la sua risposta .

Aneddoti personali

Quando ho saputo dell’uscita di Cuore di rabbia, sono stato subito felice perché avevo già captato gli elementi che mi hanno fatto innamorare di Sem anni fa. La prima cosa che mi ha letteralmente rapito è stata la copertina veramente magnetica, poi ho letto la sinossi ed è subentrata la curiosità. Appena avuto tra le mani ci siamo subito riconosciuti, esattamente come due persone che si stavano aspettando e finalmente il destino ha fatto conoscere. Ho compreso che era quello il momento adatto per leggerlo, non potevo indugiare ancora. Quello che non mi sarei mai aspettato è stato tutto quello che è avvenuto durante la lettura. Il libro mi ha letteralmente incantato e vi assicuro che mi sono anche divertito tantissimo. Non ridevo così da settimane, assaporando quel senso di libertà e solo che solo la sana ironia sa regalare, Il primo grande regalo che mi ha fatto Cuore di rabbia è stato la splendida accoglienza che mi hanno riservato Marina e Gianni, due persone veramente straordinarie. È proprio vero che i libri sono magici e creano legami inaspettati. Tra persone che amano i libri, ci si riconosce subito ed è una sensazione bellissima perché è come stare in famiglia ed è ciò che mi è successo con loro. Per adesso ci separa uno schermo ma l’autenticità si riesce a cogliere lo stesso, coltivo la speranza di incontrarli dal vivo presto. In attesa che ciò avvenga, v’invito a continuare la lettura per sapere cosa penso di questo meraviglioso romanzo che alla fine mi ha anche un po’ commosso .

Recensione

Siamo divisi tra un ossessivo passato, un rocambolesco presente e un incerto futuro, anche se questa frase da sola non basterebbe a riassumere un’esistenza. Siamo alla continua ricerca di un senso di giustizia individuale nei confronti del mondo che non pensavamo, essere così crudele da mostrare il simile nella sua nera brutalità. Il colore predominante nel romanzo è però il rosso in tutte le sue tonalità perché ἔρως e θάνατος, in fondo non è altro che facce di una stessa medaglia ma anche pulsioni che legano l’uomo alla vita raccontando questo binomio indissolubile in un tortuoso percorso, tra perdizione e rinascita. Cuore di rabbia è un libro particolare che tratta l’amore indagando sulla bellezza di un incanto che si tramuta in orrore perché minaccia il diritto d’esistere nella sua più nuda eticità. Il romanzo è costituito da sessantotto capitoli, caratterizzati da una prosa elegante e da un ritmo incalzante. I dialoghi in particolare sono stati scritti con una sottile ironia che non solo rende piacevolissima e scorrevolissima la lettura, ma è un elemento importante per analizzare il mondo circostante nella sua contraddittorietà. L’autrice mischia sapientemente gli elementi classici del thriller e del noir, creando una storia appassionante. La protagonista è Giulia Ferro un integerrimo vicequestore che si ritrova a indagare sulla misteriosa scomparsa di Esmeralda Musumeci, suocera dell’assessore Soneri. Si tratta di una donna benestante che soffre di gioco d’azzardo patologico. La pressione si rivela essere non tanto politica quanto famigliare. La moltitudine di personaggi su cui il vicequestore e la sua squadra devono indagare si dimostrano schiavi del lusso, sinuosi e viscidi come i serpenti e inesorabilmente asettici. La polizia si ritrova a scavare sul passato della donna per trovare la risposta. Giulia deve però fronteggiare anche il suo di passato che qui è rappresentato da un cold case che ha poche luci e tante ombre. La storia è tuttavia ben riscaldata da Alfio Russo collega e confidente di Giulia. Questo giovane personaggio emerge per la sua bellezza interiore perché è l’elemento con cui l’autrice in quest’atmosfera tetra e cupa smorza i toni narrativi. Il tema centrale del romanzo è l’accecamento poiché si analizza il fuoco dell’amore che si trasforma nell’ignoto, dove bene e male si confondono talmente tanto che il confine della giustizia diventa labile. In tutto il romanzo c’è una personificazione tangibile della rabbia che si converge verso qualcosa di rubato e di negato Il romanzo nella classicità degli aspetti narrativa nasconde l’arma vincente nell’analisi psicologica perché la bellezza intrinseca di questa magica storia va cercata oltre le parole. Visentin si sofferma molto sul ruolo sociale della donna, sulle ingiustizie subite a causa del poco rispetto che alcuni dimostrano del corpo e dell’anima femminile. Attraverso il personaggio di Giulia Ferro la scrittrice vuole altresì evidenziare il dualismo che intercorre tra fragilità e forza. Tra Milano e la Sicilia, la protagonista alla ricerca della verità compirà un viaggio introspettivo salendo sulle montagne russe dell’affetto, circondata da un climax emotivo discendente cerca di lenire il suo dolore tra le ceneri del suo cuore, perché amare, non è mai una colpa, ma spesso si costruisce una corazza per proteggersi, illudendosi di diminuire la sofferenza. Una storia avvincente che ci lascia un retrogusto amaro sull’arte del perdono e del perdonarsi nel frattempo che continua imperterrita la galleggiante sospensione tra vivere e sognare .

Conclusioni

Consiglio questo libro a tutti quelli che amano le letture avvincenti che tengono col fiato sospeso e riescono anche a emozionare .

Voto

5/5

2 Risposte a “Cuore di rabbia di Marina Visentin”

  1. grazie! sono davvero felice del tempo che mi hai dedicato e delle tue parole entusiaste e perfettamente azzeccate. Un grande abbraccio

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