La tigre di Noto di Simona Lo Iacono

La tigre di Noto

Nata a Noto nel 1891, partì dalla sua Sicilia e arrivò a Pisa poco prima che scoppiasse la Grande Guerra per studiare fisica: unica donna del suo corso. Insegnò alla Normale e seguì per un’intera vita le traiettorie e le intermittenze della luce, perché la spettrometria era l’oggetto dei suoi studi. Studi che ebbero una vasta risonanza persino nel campo della nascente meccanica quantistica molecolare. Oggi diremmo che si impose in un mondo maschile. Ed è certamente vero. Oggi parleremmo della sua passione, della sua forza e del suo coraggio nel riuscire a salvare, nel 1944, i testi ebraici della biblioteca dell’università di Pisa dai nazisti che volevano requisirli e poi distruggerli. La sua figura non è riconducibile, tuttavia, soltanto alle sue pionieristiche ricerche o alle sue impavide azioni. Con uno sguardo che attraversa il suo tempo, Simona Lo Iacono ritrae la vita di una donna capace di affermare in ogni ambito dell’esistenza la forza della sua fragilità. Ne esce un romanzo che non si lascia definire, che ci costringe a convivere con una nostalgia tenace, il racconto di una geniale fisica e matematica che seppe mostrarsi al mondo con la compostezza e il pudore di chi, nel buio dell’universo, cerca di guadagnare sempre, con fede ostinata, un piccolo bagliore di conoscenza. Perché, parafrasando Goethe, è proprio quando le ombre sono più nere che riusciamo a scoprire il potere della luce.

Introduzione

Si arriva a un certo punto della vita che si sente il bisogno di rimettere in ordine gli accadimenti, quasi come se fossero vissuti da un altro, ma è solo un artifizio, dentro di te sai che non è possibile, perché qualcosa è rimasto che ha reso quel tempo indelebile. Cicatrici che se sfiori delicatamente col tatto o col pianto le senti bruciare più di allora. Come se non fosse passato, ma un ardente presente, perché è impossibile dimenticare, anzi in molti casi è doveroso ricordare. Resti ferma a osservare la tua immagine riflessa, il dolore ha mutato la tua immagine, ma è un corso che non si può fermare, fino a quando senti la voce del fiume scorrere nell’animo in tumulto, cerchi di rincorrere gli attimi per scoprire poi che sono solo briciole lasciate da qualcuno che non è arrivato alla fine della corsa. Ti chiedi dopo il fiume cosa ci sia, ma nessuno conosce la risposta e allora ti soffermi a osservare quella briciola che ricorda te indistinta e fiera nella percezione del tuo passaggio terreno. L’isolamento dagli altri spesso è il prezzo da pagare quando si denota una diversità, ed è in quei momenti che la società dimostra la sua innegabile fragilità. Il fiume ha preparato un letto accogliente per te che non lo hai avuto per molto, un modo per ripagarti per tutto quello che hai fatto per questa distratta umanità. Un grazie appena sussurrato che solo chi si ferma ad ascoltare può sentire, raggiungendo finalmente la percezione del tuo cuore. Le tue membra ormai stanche si accasciano sulla poltrona in solitudine, in quella Sicilia che accarezza il tuo viso col suo sole e cerca invano di colorarlo, proprio nell’instante in cui hai perso il tuo bagliore e ti stai trasformando in una nuova stella per raggiungere finalmente quel cielo che hai tanto amato. Non hai paura nemmeno adesso e si dipinge sul tuo volto per un solo istante la parvenza di un sorriso. Sei serena, l’ultimo pensiero non è per te ma per noi, perché non smette di essere la madre di tutti. Come si racconta una madre ai propri figli? È veramente possibile edulcorare l’orrore commesso dagli uomini nell’accezione massima della loro brutalità? Si può tramutare una vita in una delicata fiaba? Lo scopriamo leggendo La tigre di Noto, il nuovo emozionante romanzo di Simona Lo Iacono La tua storia, cara Marianna che hai lottato per tutta la tua esistenza e anche al minimo delle tue forze prendi una penna perché vuoi raccontarti, ma riesci solo a tracciare una linea che collega Terra e Cielo lasciando a noi l’arduo compito di scoprire le nascoste parole.

Aneddoti personali

Ho conosciuto Simona quando ho recensito sul blog Il mondo incantato dei libri L’albatro, la bellissima biografia romanzata su Giuseppe Tomasi di Lampedusa, un libro speciale perché quando scrivi un’opera monumentale come il Gattopardo si rischia indubbiamente di restare intrappolati nel personaggio e Simona in quel libro ci racconta l’uomo con grande attenzione e cura del suo animo regalando un ritratto veramente emozionante che ti accompagna sulle ali della storia e della fantasia. Elementi che ritornano in questa nuova storia. Nel frattempo Simona è diventata una delle mie più care amiche e quando ho saputo di cosa trattava il nuovo romanzo, le ho sottoposto i miei dubbi nel non essere in grado di recensire una storia intrisa di matematica e fisica, poiché nella prima non ho mai brillato e nella seconda pur difendendomi le mie conoscenze, risalgono comunque agli studi liceali avendo scelto un percorso differente. Per questo mi sento di ringraziare le mie insegnanti di fisica e scienze perché se ancora adesso dopo anni, mi ricordo delle cose che mi hanno permesso di leggere questo romanzo, lo devo ai loro insegnamenti. La stessa Simona mi ha detto di stare tranquillo perché il taglio dato all’opera sarebbe stato comunque storico e menomale amici che ho seguito i suoi consigli e l’ho letto perché pur avendolo terminato ieri sera, se ci penso, mi commuovo nuovamente. È un libro molto delicato che tocca le corde segrete dell’anima. Non ti domandi più, dove sta il vero e dove la finzione narrativa, ma ti lasci cullare dalla bellezza dell’incanto. Ringrazio Simona per avermi fatto conoscere questa bellissima storia , per averla scritta e per essermi amica , spero di incontrarla e di poterla abbracciare presto . A tutti voi che mi seguite con affetto invece consiglio di continuare la lettura e scoprire la recensione.

Recensione

Soffia il vento della Storia e ascoltandolo sembra addirittura cantare. Un canto di donna che con voce melodiosa intona la preghiera della giustizia. Una sorte beffarda quella di Marianna Ciccione, lei che ha combattuto la damnatio memoriae ne è stata vittima per molto tempo. Una donna che ci ricorda quanto sia importante la convergenza culturale, è in quel tragitto unilaterale che risiede veramente la bellezza del sapere. Una linea retta pronta a raggiungere la meta. Ci illudiamo di essere noi quel punto d’arrivo dividendo il sapere nelle molteplici ramificazioni dell’intelletto e del cuore, ma siamo soltanto una nuova partenza, perché il sapere è un motore incessante e inclusivo. In questo libro numeri, scienze e parole non solo combaciano e come i più teneri degli amanti creano un loro linguaggio segreto, ma da oggetto di studio si trasformano in perfetti strumenti per rappresentare l’intima trasfigurazione di un dolore taciuto. L’autrice ha compiuto un lavoro veramente certosino scavando a fondo nella storia siciliana per permettere a questa donna di risorgere dalle sue ceneri e risplendere di luce nuova. Il personaggio tratteggiato dalla Lo Iacono ha diversi punti in comune con Marianna della Maraini. Le due, infatti, hanno fame e sete di sapere, non ponendo alla conoscenza alcun limite ma combattendo quelli imposti dalla società. Marianna Ciccone è descritta con un occhio storto, ma quello che può essere vissuto da altri erroneamente come diversità, per lei si rivela la sua fortuna perché le permette una percezione dello sguardo perfettamente allineata nel cogliere sfumature tra luci e ombre che regalano alle cose una nuova prospettiva. Il romanzo suddiviso in trenta capitoli è un vero viaggio, le cui tappe principali sono Roma, Pisa e Darmstadt. Noto è l’inizio e la fine del cerchio concentrico in cui si traccia il destino di Marianna nell’essere donna. Marianna era considerata dagli accademici del tempo una pazza al pari di Einstein. La donna ha coraggiosamente dimostrato che per ogni cosa c’è una corretta lettura. La scrittrice ha uno stile raffinato e sublime e racconta tutto come se fosse una fiaba, attraverso fotografie, immortalando istanti dove la vita riecheggia in tutta la sua forza, grazie ad una scrittura molto poetica. Altri personaggi importanti sono Rosa, Cate e Salvo. Le prime sono due donne speciali per la loro grande ricchezza d’animo, alimentano la fiamma che sentono ardere nell’animo della protagonista, spingendola a credere e coltivare i propri sogni. Salvo è invece il fratellino di Marianna, nella sua essenza ricorda l’Evelina grassiana e la Beth alcottiana. Una foglia che emette il suo impercettibile fruscio per dimostrare il suo attaccamento alla vita. Per l’autrice Marianna Ciccone è un personaggio in fieri, per questo decide di donarle una nuova inaspettata evoluzione Lei e Gerhard ricordano Lady Oscar e il Conte di Fersen. Due esseri che stando insieme scoprono l’amore. Un sentimento mai realmente vissuto per sottostare ai canoni dell’etica, eppure non per questo meno vivo ed emozionate. È nella rinuncia che avviene il più grande degli atti d’amore. Marianna decide di contrastare i nazisti e aiutare Gerhard e gli altri ebrei nel salvare la loro memoria. Chi vuole sterminare un popolo inizia questo folle piano partendo dai libri che non sono solo custodi culturali, ma diventano simbolo di ribellione e pericolo. Riuscirà a portare a compimento la sua missione? Un romanzo intenso che lascia al lettore il prisma della speranza arrivando a disegnare nel cielo , una nuova forma delle nuvole .

Conclusioni

Consiglio questo libro a tutti quelli che vogliono scoprire una storia siciliana, un romanzo che attraversa le due guerre con determinazione, raccontando di sfide, dolori e regalando emozioni uniche. Uno di quei libri che resta nel cuore di chi lo legge.

Voto

5/5

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